domenica 26 dicembre 2010

Il Papa: le famiglie non si scoraggino di fronte alla difficoltà. I bambini hanno bisogno dell'amore del padre e della madre (Izzo)

PAPA: FAMIGLIE NON SI SCORAGGINO DAVANTI A DIFFICOLTA'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 dic.

Benedetto XVI ha voluto affidare oggi "alla Madonna e a san Giuseppe tutte le famiglie, affinche' non si scoraggino di fronte alle prove e alle difficolta', ma coltivino sempre l'amore coniugale e si dedichino con fiducia al servizio della vita e dell'educazione".
Lo ha fatto nel breve discorso che ha preceduto l'Angelus, dedicato alla festa liturgica della Santa Famiglia che quest'anno, ha spiegato, prevale sulla festa di Santo Stefano. "La santa Famiglia di Nazareth - ha ricordato Ratzinger - ha attraversato
molte prove, come quella, ricordata nel Vangelo secondo Matteo, della 'strage degli
innocenti', che costrinse Giuseppe e Maria ed emigrare in Egitto. Ma, confidando nella divina Provvidenza, essi trovarono la loro stabilita' e assicurarono a Gesu' un'infanzia serena e una solida educazione".
"Cari amici - ha continuato il Pontefice rivolto ai 50 mila fedeli presenti in piazza San Pietro - la santa Famiglia e' certamente singolare e irripetibile, ma al tempo stesso e' 'modello di vita' per ogni famiglia, perche' Gesu', vero uomo, ha voluto nascere in una famiglia umana, e cosi' facendo l'ha benedetta e consacrata".

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PAPA: I BAMBINI HANNO BISOGNO DELL'AMORE DI MAMMA E PAPA'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 dic.

"Di questo hanno bisogno i bambini: dell'amore del padre e della madre.
E' questo che da' loro sicurezza e che, nella crescita, permette la scoperta del senso della vita". Lo ha ricordato il Papa nel breve discorso che oggi ha preceduto l'Angelus dedicato alla Festa della Santa Famiglia, ricordando che i genitori di Gesu', hanno trasmesso il loro amore "soprattutto nei loro silenzi". "Quanto e' importante allora - ha esclamato Benedetto XVI - che ogni bambino, venendo al mondo, sia accolto dal calore di una famiglia. Non importano le comodita' esteriori: Gesu' e' nato in una stalla e come prima culla ha avuto una mangiatoia, ma l’amore di Maria e di Giuseppe gli ha fatto sentire la tenerezza e la bellezza di essere amati". Anche nel momento della dura prova della fuga in Egitto, essi "confidando
nella divina Provvidenza trovarono la loro stabilita' e assicurarono a Gesu' un'infanzia serena
e una solida educazione".
Maria e Giuseppe, ha spiegato il Papa teologo, conservarono "nell'intimo le parole dell'annuncio dell’angelo a Maria: 'colui che nascera' sara' chiamato Figlio di Dio'". Per il Pontefice, "la nascita di ogni bambino porta con se' qualcosa di questo mistero".
"Lo sanno bene - ha osservato - i genitori che lo ricevono come un dono e che, spesso, cosi' ne parlano".
A Papa Ratzinger, del resto, come "a tutti noi e' capitato di sentir dire a un papa' e a una mamma: 'Questo bambino e' un dono, un miracolo!'". Infatti, "gli esseri umani vivono la procreazione non come mero atto riproduttivo, ma - ha concluso Benedetto XVI - ne percepiscono la ricchezza, intuiscono che ogni creatura umana che si affaccia sulla terra e' il 'segno' per eccellenza del Creatore e Padre che e' nei cieli".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Sembra che Obama curi parecchio l'utile delle assicurazioni, Eufemia
http://www.nytimes.com/2010/12/26/us/politics/26death.html?_r=2