mercoledì 8 dicembre 2010

«Teologia della liturgia» di J. Ratzinger, Sandra Isetta: Nella chiesa tutto parte dalla liturgia, perché nella liturgia i credenti sono come i bambini che nei loro giochi imitano i grandi (Campini)

Nella liturgia tutti come bambini

Al Ducale il libro di Ratzinger

Sandra Isetta, docente di letteratura cristiana all’Università di Genova, spiega la «Teologia della liturgia», il volume scritto dal Papa e presentato a Genova

di NADIA CAMPINI

«Nella chiesa tutto parte dalla liturgia, perché nella liturgia i credenti sono come i bambini che nei loro giochi imitano i grandi, qui i credenti imitano quello che diventeranno in una sorta di anticipazione del futuro, la liturgia secondo una bellissima definizione di Ratzinger è la forma strutturata della speranza».

Sandra Isetta, docente di letteratura cristiana all’Università di Genova, spiega la «Teologia della liturgia», il volume che è stato presentato a Genova nel salone del Maggior Consiglio di palazzo Ducale dall’arcivescovo di genova, il cardinal Angelo Bagnasco. Alla presentazione hanno partecipato anche la professoressa Isetta, Lucetta Scaraffia, docente di storia del cristianesimo all’università La Sapienza di Roma e Giovanni Maria Vian, direttore dell’Oservatorio Romano.

Perché viene presentato l’undicesimo volume dell’Opera Omnia di Ratzinger?

«L’Opera Omnia comprende tutti gli scritti di Ratzinger dalle sue prime opere giovanili, sono sedici volumi già pubblicati in lingua tedesca, ma l’undicesimo, quello dedicato alla teologia della liturgia, è il primo tradotto in italiano».

Chi ha scelto di iniziare proprio dall’undicesimo volume?

«E’ stato proprio Ratzinger e lo spiega nella prefazione, lui ha ispirato il suo lavoro al Concilio Vaticano II, nel quale la prima tematica affrontata è stata proprio quella della liturgia, sia perché era un tema che stava bene un po’ a tutti, sia perché la liturgia sta alla base, occuparsi di liturgia significa occuparsi della priorità di Dio. Ratzinger è un teologo e per questo affronta il tema della liturgia anche da un punto di vista cosmico e quindi sostiene che la liturgia deve essere curata in tutti i suoi aspetti».

Anche il cardinale Bagnasco sta dando una serie di direttive per mettere regole alla celebrazione della liturgia.

«E’ esattamente in linea col pensiero di Ratzinger, secondo Ratzinger anche l’arte ha una funzione fondamentale nella liturgia, anche perché c’è una differenza fondamentale tra l’arte critiana e ad esempio quella orientale. Nell’arte orientale le icone vogliono raffigurare il trascendente, lo sguardo deve andare oltre, c’è la trasmissione di un messaggio teologico, mentre l’arte cristiana occidentale può avere anche una funzione pedagogica, ed ha quindi un ruolo importantissimo nella liturgia».

Indicazioni precise sono arrivate dalla chiesa anche rispetto alle musiche che devono accompagnare la liturgia, forse un po’ più restrittive rispetto alle musiche rock e pop che impazzavano in chiesa in anni passati.
«Tutto dipende dalla funzione, anche la musica ha la funzione di accompagnare e completare la liturgia e in questo senso è importante la cura e le scelte delle musiche. Nel libro di Ratzinger non ci sono divieti o indicazionidsi chiusura, ma è evidente che il collegamento con la liturgia impone determinate caratteristiche».

Il volume di Ratzinger dedicato alla teologia della liturgia può avere un interesse anche al di fuori del mondo della chiesa?

«Sicuramente sì, perché il tema della liturgia viene affrontato in riferimento al bisogno di trascndente che esiste nella società e viene rappresentato anche come un momento di comunione forte tra gli uomini, in un momento storico nel quale prevale invece atteggiamento di chiusura nei confronti del prossimo».

© Copyright Repubblica (Genova), 8 dicembre 2010 consultabile online anche qui.

Nessun commento: