giovedì 3 marzo 2011

Pedofilia: quanti speculano sul dolore della Chiesa? (Introvigne)

Pedofilia: quanti speculano sul dolore della Chiesa?

Un pamphlet di Agnoli ricorda che, accanto ai veri colpevoli, troppi innocenti sono finiti nel tritacarne

DI MASSIMO INTROVIGNE

Una ricerca sociologica in Sicilia, presentata la settimana scorsa a Piazza Armerina, ha mostrato che la fiducia nella Chiesa cattolica, pur rimanendo maggiore rispetto a quella nelle istituzioni politiche, è scesa in modo preoccupante rispetto a precedenti indagini, soprattutto tra i più giovani. Il 61,5% di chi ha perso fiducia nella Chiesa afferma di essere stato influenzato in modo importante dalle notizie sui preti pedofili.
Questa ricerca siciliana conferma i dati di numerose altre indagini internazionali.
Benché altre notizie e altri scandali abbiano preso il posto dei preti pedofili sulle prime pagine dei giornali, la ferita inflitta alla Chiesa rischia di essere – se non permanente – almeno di lunga e complessa guarigione.
Ma l’opinione pubblica è davvero correttamente informata sulle vicende dei preti pedofili? Ne dubita il giornalista Francesco Agnoli, di cui esce oggi in libreria Chiesa e pedofilia. Colpe vere e presunte. Nemici interni ed esterni alla Barca di Pietro (Cantagalli).
Il testo raccoglie articoli in parte già pubblicati da quotidiani, che affrontano diversi aspetti della crisi in un modo appassionato e che non si vergogna né si scusa per il tono polemico. Non si può chiedere a un’opera di questo genere il rigore o la sistematicità di uno studio accademico, ma il lettore ne ricaverà tre informazioni non consuete e molto utili per avere un quadro più completo. La prima è che un numero impressionante di sacerdoti accusati di pedofilia è innocente. Accanto a casi su cui rimangono dubbi, vi sono preti certamente calunniati come il povero don Giorgio Govoni (1941-2000), che anch’io ho conosciuto, morto d’infarto dopo una durissima arringa del pubblico ministero e in seguito completamente scagionato dai giudici di appello e di Cassazione. E Agnoli elenca molti altri casi sconcertanti. La seconda è che soprattutto – ma ormai non solo – negli Stati Uniti la caccia al prete pedofilo è un enorme business per studi legali specializzati che si occupano solo di questi casi e che lavorano a percentuale, trattenendo per sé la gran parte dei risarcimenti milionari che riescono a ottenere, spesso con tattiche che per usare un eufemismo possiamo chiamare piuttosto disinvolte. La terza è che molti di coloro che più duramente attaccano la Chiesa sono stati, e talora sono ancora, alfieri di una rivoluzione sessuale che dal 1968 in poi ha giustificato ogni forma di sessualità 'alternativa', qualche volta non arrestandosi neppure di fronte alla pedofilia e alla giustificazione della vergognosa piaga del turismo sessuale di chi va a cercare minorenni nei bordelli della Tailandia o della Cambogia. I dati che Agnoli offre aiutano a riflettere. Il lettore avveduto userà per continuare la riflessione anche altre fonti. Un approfondimento del magistero di Benedetto XVI sul tema dei sacerdoti pedofili – su cui il testo si limita a qualche cenno – lo aiuterà a evitare ogni rischio di sottovalutazione di un problema che il Papa denuncia come assolutamente reale, vergognoso e drammatico. Ci sono le esagerazioni, le manipolazioni, i teoremi giudiziari infondati. Ci sono, purtroppo, anche i colpevoli. Agnoli non lo nega. E la Chiesa, come il Papa ha ricordato nel suo viaggio in Gran Bretagna, è chiamata –- mentre difende gli innocenti calunniati – a confessare senza reticenze anche la sua «vergogna» e «umiliazione» per i colpevoli, e il «profondo dolore per le vittime innocenti di questi inqualificabili crimini».

© Copyright Avvenire, 3 marzo 2011

3 commenti:

gemma ha detto...

e tanti speculano anche sulle vittime, andandole a cercare quando serve e dimenticandole quando non servono più

euge ha detto...

Hai ragione gemma............le vittime si usano a proprio uso e consumo poi si lasciano al loro destino!

Anonimo ha detto...

Tarquinio ha colto nel segno. Fatta la campagna stampa contro il clero, tutto ricomincia tragicamente come prima.

In Canada due professori di psicologia in Commissione parlamentare definiscono la pedofilia "un orientamento sessuale come un altro".

http://pouruneecolelibre.blogspot.com/2011/03/canada-la-pedophilie-une-orientation.html

Alberto