lunedì 11 aprile 2011

Riciclaggio, le nuove norme del Vaticano. Don Lingiardi: "La Chiesa sarà più credibile. Il coraggio del Papa" (Galvani)

Riciclaggio, le nuove norme del Vaticano. Don Lingiardi: "la Chiesa sarà più credibile davanti alla comunità internazionale e ai suoi membri"

di Andrea Galvani

(direttore@cremaonline.it)

Banche - È entrata in vigore dal 1° Aprile la nuova normativa per la prevenzione del riciclaggio e del terrorismo varata in Vaticano. Il pacchetto si compone di 4 leggi. In particolare, la prima introduce il reato di riciclaggio e mette in campo un nuovo sistema di controlli e di verifiche. L’AIF (Autorità di Informazione Finanziaria), prevista dalle nuove norme, presieduta dal cardinale Attilio Nicora, sta lavorando alla stesura dei regolamenti applicativi.

Il limite dei 10 mila euro

Un primo effetto di quest’attività riguarda le disposizioni, valide dal 1° aprile, per chi entri o esca dal territorio della Città del Vaticano con importi di denaro o assegni per somme pari o superiori a 10 mila euro. A quanto si apprende infatti l’AIF ha emanato ai primi di marzo un regolamento che obbliga tali soggetti a dichiarare queste somme presso gli enti dove intendono compiere l’operazione o al corpo della Gendarmeria, che potrà effettuare controlli in caso di operazioni sospette.

Esigenza morale di trasparenza

È il risultato più evidente del documento firmato dal Papa lo scorso 30 dicembre, per rispondere all’esigenza di conservare un’efficiente operatività agli enti che operano nel campo economico e finanziario per il servizio della Chiesa cattolica nel mondo e, prima ancora, all’esigenza morale di trasparenza, onestà e responsabilità che va in ogni caso osservata nel campo socio-economico.

Il coraggio del Papa

Secondo il parroco della Cattedrale di Crema, don Emilio Lingiardi "sembra insolita tale normativa per il Papa fine teologo speculativo sul mistero di Dio e dell’uomo, ma è di grande coraggio e di notevole significato morale e spirituale".

La credibilità della Chiesa

"Anche se l’attuazione di tutte le nuove normative richiede tempo e molto impegno - prosegue don Lingiardi - per la Chiesa non può che venirne un grande bene. Gli organismi vaticani saranno meno vulnerabili di fronte ai continui rischi che si corrono inevitabilmente quando si maneggia il denaro. Si eviteranno in futuro quegli errori che così facilmente diventano motivo di scandalo per l’opinione pubblica e per i fedeli: la Chiesa sarà più credibile davanti alla comunità internazionale e ai suoi membri. E questo è di vitale importanza per la sua missione evangelizzatrice".

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