domenica 25 settembre 2011

Il Papa: attaccati dal relativismo aggressivo, ma la Chiesa è in crisi di fede (Izzo)

PAPA: ATTACCATI DA RELATIVISMO AGGRESSIVO, MA CHIESA E' SPENTA

(AGI) - Friburgo, 24 set.

(dall'inviato Salvatore Izzo)

Non c'e' stato alcun pericolo per Benedetto XVI, nonostante gli spari di questa mattina - esplosi con un fucile ad aria compressa da uno squilibrato - a poca distanza dalla Domplatz di Erfurt dove 50 mila persone erano gia' in attesa per partecipare alla messa.
"Nel seguito papale - ha assicurato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi - nessuno si e' accorto di quanto avvenuto", e comunque il viaggio di Bendetto XVI in Germania "prosegue secondo il programma stabilito e senza preoccupazioni", ne' sono previste nuove misure di sicurezza perche' "il Papa ha piacere di avere accesso ai fedeli".
Ci si potrebbe interrogare sul rapporto causa-effetto che puo' esservi stato tra l'iniziativa del folle e le paginate "anti-Papa" di queste settimane sui giornali tedeschi. Ed e' da registrare il fatto che di pericoli reali il Papa ha parlato nella tappa successiva del suo faticoso tour, denunciando a Friburgo la campagna di opinione in atto contro la Chiesa e i suoi pastori in molti paesi d'Europa e anche in Germania.
"A volte - ha detto nel discorso al Comitato Centrale dei cattolici tedeschi - questo relativismo diventa battagliero, rivolgendosi contro persone che affermano di sapere dove si trova la verita' o il senso della vita".
Ed ai 40 mila giovani riuniti in serata alla Fiera di Friburgo per una sorta di Gmg locale, ha spiegato che tuttavia "il maggior danno per la Chiesa non viene dai suoi avversari, ma dai cristiani tiepidi".
Secondo Benedetto XVI, del resto, "in Germania la Chiesa e'organizzata in modo ottimo. Ma, dietro le strutture - si e' cheisto nel pomeriggio - vi si trova anche la relativa forza spirituale, la forza della fede in un Dio vivente?".
"Sinceramente - ha affermato - dobbiamo pero' dire che c'e' un'eccedenza delle strutture rispetto allo Spirito".
Per il Papa tedesco, "la vera crisi della Chiesa nel mondo occidentale e' una crisi di fede". "Se non arriveremo ad un vero rinnovamento nella fede - ha scandito - tutta la riforma strutturale restera' inefficace".
Quello del Pontefice e' in definitiva un appello all'onesta' intellettuale sia di chi si dice cristiano sia di quanti non professano la fede, ma dovrebbero rispettarla perche' la dimensione religiosa e' essenziale affinche' la societa' sia pienamente umana.
Sembra passato un secolo, ma sono solo venti anni da quando - ha detto Joseph Ratzinger nell'omelia pronunciata alla messa di Erfurt - nell'allora Ddr avete dovuto sopportare una dittatura bruna nazista e una rossa comunista, che per la fede cristiana avevano l'effetto che ha la pioggia acida".
Pero' "molti cattolici risoluti sono rimasti fedeli a Cristo e alla Chiesa proprio nella difficile situazione di un'oppressione esteriore".
Essi, ha ricordato il Pontefice tedesco, "hanno accettato svantaggi personali pur di vivere la propria fede".
In particolare, ha aggiunto, "nell'Eichsfeld molti cristiani cattolici hanno resistito all'ideologia comunista e un ringraziamento sincero va ai genitori che, in mezzo alla diaspora e in un ambiente politico ostile alla Chiesa, hanno educato i loro figli nella fede cattolica". La caduta del Muro di Berlino e la fine dell'ex Ddr e in generale "i cambiamenti politici dell'anno 1989 sono stati motivati - ha spiegato Benedetto XVI nella sua omelia - non soltanto dal desiderio di benessere e di liberta' di movimento, ma, in modo decisivo, anche dal desiderio di veracita'".
"Questo desiderio - ha ricordato - venne tenuto desto, fra l'altro, da persone che stavano totalmente al servizio di Dio e del prossimo ed erano disposte a sacrificare la propria vita. Essi e i santi di queste terre ci danno il coraggio di trarre profitto dalla nuova situazione. Non vogliamo nasconderci in una fede solamente privata, ma vogliamo gestire in modo responsabile la liberta' raggiunta". Ed oggi, ha aggiunto, "bisogna cercare le radici profonde della fede e della vita cristiana in ben altro che non nella liberta' sociale" che si e' riusciti finalmente ad ottenere e che da sola non basta "a far crescere la fede".
Dopo la messa, nella Domplatz il Papa ha salutato con grande commozionel novantottenne monsignor Hermann Scheipers, che e' l'ultimo sacerdote sopravvissuto al campo di sterminio di Dachau dove tra il 1933 e il 1945 vi furono imprigionati 2.700 religiosi cattolici, piu' di mille dei quali persero la vita. In serata, nel seminario di Friburgo, invece ha reso omaggio a un altro grande vecchio, Helmut Khol. "Il Papa - e' stato il commento di padre Lombardi - ha desiderato molto vedere l'ex cancelliere perche' e' una persona di cui ha grande ammirazione per quello che ha fatto durante la sua carriera politica". Un colloquio, dunque, che "ha sicuramente toccato anche il significato di questo viaggio del Pontefice in Germania".
L'anziano leader della Cdu, che nel 1996 varco' impettito la Porta di Brandeburgo insieme a Giovanni Paolo II oggi e' in sedia a rotelle, e il Papa, dopo una lunga stretta di mano, gli si e' seduto di fronte. Accanto all'ex cancelliere c'era la signora Maike Richter, l'economista 44enne con il quale Kohl si e' risposato nel 2008 dopo il suicidio della prima moglie, avvenuto nel 2001.

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