martedì 18 ottobre 2011

Domenica mattina la Messa nella Basilica Vaticana. Benedetto XVI ha annunciato un Anno della fede «per dare rinnovato impulso alla missione della Chiesa» (O.R.)

Domenica mattina la messa nella basilica Vaticana

Per un rinnovato impulso alla missione della Chiesa

Benedetto XVI ha annunciato un Anno della fede «per dare rinnovato impulso alla missione della Chiesa».
Un «momento di grazia e di impegno» che inizierà l'11 ottobre 2012 e terminerà il 24 novembre 2013.
L'annuncio ha caratterizzato la messa per i nuovi evangelizzatori celebrata, nella basilica Vaticana, nella mattina di domenica 16 ottobre.
Nelle processioni, prima e dopo la messa, il Pontefice -- come già i suoi due predecessori -- ha fatto uso della pedana mobile, accompagnato dai calorosi applausi dei presenti. Hanno concelebrato tredici cardinali -- tra cui il segretario di Stato Tarcisio Bertone -- trentuno arcivescovi e vescovi, tra cui monsignor Salvatore Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che ha rivolto al Papa il saluto iniziale. Circa duecento i sacerdoti concelebranti. «Secondo una bella tradizione -- ha detto l'arcivescovo Fisichella -- il mese di ottobre è dedicato in modo particolare alla riflessione e alla preghiera per le missioni. Per tanto tempo sotto questo nome si è pensato a quanti in diverse parti del mondo non conoscevano ancora il nome di Gesù e il suo Vangelo. In questi ultimi decenni, tuttavia, profondi cambiamenti si sono verificati nelle nostre società, soprattutto in quelle terre che da secoli erano state plasmate dalla fede, alcune fin dai tempi apostolici. Molti, divenuti deboli nella fede, hanno seguito venti di dottrina ingannatrice, si sono allontanati dalla comunità cristiana, diventando indifferenti all'ascolto della bella notizia».
«Per questo motivo la missione -- ha proseguito l'arcivescovo -- acquista oggi un ulteriore volto, quello della nuova evangelizzazione rivolta in primo luogo ai credenti perché ritrovino la forza di credere e la gioia di darne testimonianza. Perché questo avvenga è necessario che sorgano nuovi evangelizzatori che con rinnovato entusiasmo, annuncino il Vangelo di sempre, come ultima risposta alla domanda di senso che alberga nel cuore di ogni persona».
Al Papa, monsignor Fisichella ha presentato gli ottomila nuovi evangelizzatori presenti in basilica «in rappresentanza di tanti che, sparsi per le diverse parti del mondo, hanno intrapreso l'avventura di annunciare in modo nuovo e con rinnovato entusiasmo Gesù Cristo, unico salvatore dell'uomo. Hanno bisogno -- ha detto -- della sua parola di sostegno e di conforto, perché oggi come ieri essere evangelizzatori nel mondo non è facile. Le chiediamo di invocare lo Spirito Santo perché discenda su tutti noi in abbondanza e così “cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace” (Efesini 6, 13-15), possiamo tutti divenire testimoni veritieri e credibili per restituire speranza e gioia ai nostri contemporanei».
Presenti, tra gli altri, il cardinale Roger Etchegaray, vice-decano del collegio cardinalizio, monsignor Ettore Balestrero, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati, l'équipe del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, vescovi e prelati della Curia romana. In posti riservati erano gli arcivescovi James Michael Harvey, prefetto della Casa Pontificia, e Félix del Blanco Prieto, elemosiniere, il vescovo Paolo De Nicolò, reggente della Prefettura, i monsignori Georg Gänswein, segretario particolare, e Alfred Xuereb, della segreteria particolare, e il medico personale del Papa, Patrizio Polisca.
Durante la messa si è pregato, in particolare, perché il Vangelo sia annunciato a tutti gli uomini, specie «nei territori di antica evangelizzazione», da apostoli credibili, e perché i responsabili delle Nazioni lavorino per la la pace, il rispetto della libertà religiosa, la dignità e i diritti delle persone in una «società fondata sulla verità e sulla giustizia».

(©L'Osservatore Romano 17-18 ottobre 2011)

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