domenica 16 ottobre 2011

Il Papa: Anno della Fede per affermarne la centralità a 50 anni dal Concilio. Dare a Cesare ma anche a Dio. Cristo è stato ridotto a semplice personaggio storico (Izzo)

PAPA: ANNO FEDE PER AFFERMARNE CENTRALITA' A 50 ANNI DAL CONCILIO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 16 ott.

"Trascorso mezzo secolo dall'apertura del Concilio", per Benedetto XVI e' giunto il momento "opportuno" di "richiamare la bellezza e la centralita' della fede, l'esigenza di rafforzarla e approfondirla a livello personale e comunitario".
Dobbiamo farlo, ha spiegato commentando all'Angelus l'annuncio di un "Anno della Fede" che aveva fatto poco prima nell'omelia pronunciata in San Pietro, "in prospettiva non tanto celebrativa, ma piuttosto missionaria, nella prospettiva, appunto, della missione ad gentes e della nuova evangelizzazione".
"Le motivazioni, le finalita' e le linee direttrici di questo Anno della Fede le ho esposte in una Lettera Apostolica che verra' pubblicata nei prossimi giorni", ha precisato il Papa teologo citando poi i suoi predecessori, il beato Giovanni XXIII che apri' l'assise, il Servo di Dio Paolo VI che indisse un analogo Anno della fede nel 1968, in occasione del diciannovesimo centenario del martirio degli Apostoli Pietro e Paolo, e in un periodo di grandi rivolgimenti culturali, e il beato Giovanni Paolo II che aveva chiaramente indicato la Nuova Evangelizzazione "come sfida urgente e appassionante".
Proprio Papa Wojtyla, ha tenuto a ricordare Ratzinger, "nella scia del Concilio Vaticano II e di colui che ne ha avviato l'attuazione, il Papa Paolo VI, e' stato infatti sia uno strenuo sostenitore della missione ad gentes, cioe' ai popoli e ai territori dove il Vangelo non ha ancora posto radici, sia un araldo della nuova evangelizzazione". Per Benedetto XVI "sono, questi, aspetti dell'unica missione della Chiesa, ed e' pertanto significativo considerarli insieme in questo mese di ottobre, caratterizzato dalla celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale che cade, proprio domenica prossima".

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PAPA: DARE A CESARE MA DARE ANCHE A DIO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 16 ott.

La raccomandazione del Vangelo "dare a Cesare quello che e' di Cesare e a Dio quello che e' di Dio" va letta integralmente, non solo nella prima parte che invita a pagare le tasse e al rispetto dell'autonomia nell'ambito politico, cioe' alla laicita'.
Si tratta infatti anche di "rispettare i diritti di Dio".
Lo ha ricordato oggi Benedetto XVI nella messa celebrata in San Pietro per gli 8 mila partecipanti al raduno del dicastero per la Nuova Evangelizzazione. La raccomandazione di Gesu', ha spiegato il Papa, "e' ricca di contenuto antropologico, e non la si puo' ridurre al solo
ambito politico.
La Chiesa, pertanto, non si limita a ricordare agli uomini la giusta distinzione tra la sfera di autorita' di Cesare e quella di Dio, tra l'ambito politico e quello religioso".
"La missione della Chiesa, come quella di Cristo - ha ribadito il Pontefice - e' essenzialmente parlare di Dio, fare memoria della sua sovranita', richiamare a tutti, specialmente ai cristiani che hanno smarrito la propria identita', il diritto di Dio su cio' che gli appartiene, cioe' la nostra vita".

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PAPA: CRISTO E' STATO RIDOTTO A SEMPLICE PERSONAGGIO STORICO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 16 ott.

Scopo della Nuova Evangelizzazione e' quello di "annunciare Cristo a chi non lo conosce, oppure lo ha ridotto a semplice personaggio storico".
Lo ha ricordato il Papa rivolgendosi ai 40 mila fedeli presenti oggi in piazza San Pietro, ai quali ha spiegato la sua decisione di indire un "Anno della Fede" che sara' celebrato dal 12 ottobre 2012 al 24 novembre dell'anno successivo, e vedra' un grande fermento di iniziative per la Nuova Evangelizzazione.
"La Vergine Maria - ha auspicato - aiuti ogni cristiano ad essere valido testimone del Vangelo".
Salutando infine i pellegrini polacchi e i numerosi connazionali di Papa Wojtyla che hanno partecipato ieri e oggi all'incontro sulla nuova evangelizzazione, Benedetto XVI ha voluto ringraziare ancora "coloro che si dedicano ad essa".
"Chiediamo allo Spirito Santo - ha poi esortato rivolto ai 40 mila fedeli presenti - che la forza del Vangelo penetri le famiglie, gli ambienti di lavoro, il mondo della cultura, la politica, la vita sociale". "Che grazie alla nostra testimonianza - ha infine auspicato - la parola di Dio cresca e si moltiplichi".
Tra i gruppi italiani, il Pontefice ha citato oggi i giovani del coro Giovane e Brioso di Messina, i fedeli di Tropea e di Barletta, il gruppo di Pompieri ciclisti dell'Emilia Romagna, con biciclette d'epoca, l'Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche e i partecipanti alla manifestazione Eco-Rally, partita dalla Repubblica di San Marino". "A tutti - ha concluso - auguro una buona domenica".

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