giovedì 13 ottobre 2011

Osservatore: Umberto Eco? Per i critici non italiani è noioso ed illeggibile (Izzo)

OSSERVATORE: UMBERTO ECO, PER I CRITICI E' NOIOSO E ILLEGIBILE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 ott.

"Noioso e illeggibile".
Sono questi - rileva l'Osservatore Romano - gli aggettivi che fuori dall'Italia i maggiori giornali utilizzano quando un romanzo porta la firma di Umberto Eco: "per trovarli - sottolinea l'articolo della redattrice culturale Silvia Guidi - bisogna sfogliare le rassegne stampa internazionali".
Ma, con la sola eccezione del commento di Riccardo Orizio, uscito sul Corriere della Sera il 2 ottobre 1995, in Italia "finora veniva censurato perfino l'elegante l'epiteto 'L'Armani dell'Accademia' coniato da Noel Malcolm, che contemperava stima e critica, arguzia e perfidia, in difficile equilibrio tra il complimento e la stroncatura, una definizione sbianchettata forse per non rischiare di offendere in un colpo solo due figure simbolo del Made in Italy, il guru della moda e l'intellettuale italiano non necessariamente piu' apocalittico ma certamente piu' integrato nel mercato globale".
E se da allora "tanta acqua e altrettanti fiumi di inchiostro sono passati sotto i ponti, era rimasto in vigore questo "eccesso di prudenza" nel trattare i libri di Eco. Ma finalmente, constata l'Osservatore, "l'articolo uscito il 9 ottobre scorso su la Repubblica - a firma di Andrea Tarquini - osa citare una doppia critica all'ultimo libro appena uscito in Germania, 'Il cimitero di Praga' una stroncatura bipartisan si direbbe in politichese, perche' firmata dai critici letterari della liberalprogressista Suddeutsche Zeitung e della liberalconservatrice "Frankfurter Allgemeine Zeitung". Di suo l'Osservatore - pur senza citare le recenti dichiarazioni antipapa di Eco, aggiunge in coda un po' di veleno: "cadendo nella trappola dello sfoggio di erudizione fine a se stesso ed esponendosi al rischio gia' chiaramente percepito e oggetto di dibattito tra gli oulipienes piu' seri negli anni Sessanta del Novecento (OuLiPo e' l'acronimo di Ouvroir de Litterature Potentielle, l'officina matematico-artistica nata dal sogno di fondere letteratura e scienze esatte): quello di comporre un'opera che diverte molto chi la scrive ma pochissimo chi la legge".

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa poi ...
Ahahahahahah, prof. la prego!
http://www.libero-news.it/news/843837/Vendicativi-Macchina-del-fango-in-Vaticano-Eco-sparla-del-Papa-e-sull-Ossevatore.html
Alessia

Francesco ha detto...

Credevo di essere il solo a pensarlo. Ho provato più volte a leggere quello che chiamano il capolavoro di Eco, "Il nome della rosa", ma nonostante i miei sforzi non sono mai riuscito ad andare oltre i primi capitoli, giuro! Eppure adoro i romanzi ambientati nel Medioevo.