venerdì 18 novembre 2011

Card. Theodore Adrien Sarr: speriamo che i media internazionali non rovinino il viaggio (Izzo)

PAPA: CARDINALE SARR, MEDIA INTERNAZIONALI NON ROVININO VIAGGIO

Salvatore Izzo

(AGI) - Cotonou, 18 nov.

A poche ore dall'arrivo del Papa in Benin, il cardinale Theodore Adrien Sarr, aricvescovo di Dakar e autorevole personalita' della Chiesa Africana, lancia un appello: "Speriamo che i media internazionali questa volta diano la dovuta attenzione al viaggio del Papa in Africa perche' durante il primo viaggio nel Continente hanno oscurato l'evento dando spazio a una sterile polemica".
Il riferimento e' alla risposta sulla prevenzione dell'Aids che fu tagliata da alcuni media internazionali nella parte che riguardava l'impegno della Chiesa a favore dei malati, lasciando solo la considerazione sulla mancata eradicazione dell'epidemia affidandosi solo ai preservativi. Il cardinale e' ancora arrabbiatissimo per quello che considera un "grave misfatto". "Ho una speranza che le affido: spero - si sfoga davanti alle telecamere di Sky Tg24 - che questa volta il mondo occidentale, soprattutto i mass media dell'Occidente non si divertano ancora una volta, come e' successo nel 2009, a deviare il significato di una visita del Papa in Africa. Spero che questa volta i mass media dell'Occidente faranno lo sforzo di mettersi all'ascolto non solo di quello che dice il Papa all'Africa ma anche di quello che dicono gli africani. Davvero noi chiediamo ai paesi occidentali e ai loro media di prestare piu' attenzione a quello che succede di positivo in Africa, senza parlare sempre e solo dei suoi guai". La sala stampa attrezzata per la visita non e' sufficiente ad accogliere tutti gli inviati e le connessioni internet traballano un po', ma a Cotonou c'e' tanto entusiasmo per l'arrivo di Bendetto XVI. E tutte le testate del Paese descrivono i preparativi. "La Nation" apre con una foto-notizia del Papa e la didascalia: "L'Africa e' un Continente da esplorare".
Il quotidiano ha anche realizzato uno speciale sulla visita di circa 80 pagine. "Fraternite'" scrive come la capitale si stia facendo bella. Benedetto XVI arrivera' a Cotonou, prima tappa di un viaggio di tre giorni, attraversando entrambi i lati della citta'. Vedra' i grandi cartelloni che ritraggono il suo volto con scritto "Kwabo" "Ekabo Wezon, Nakayo", cioe' "Benvenuto" nelle lingue locali.
Il Papa, sottolinea Radio Vaticana, "soprattutto vedra' e respirera' l'accoglienza di un intero popolo che nella sua semplicita', poverta', e diversita' di culti attende con amore filiale le parole di riconciliazione, giustizia e pace che portera' con se'". Grande e' l'attesa anche per la consegna dell'Esortazione post-sinodale che sara' sintesi delle 57 Proposizioni finali del secondo Sinodo speciale per l'Africa di due anni fa: un documento guardato come fonte per un nuovo slancio nella fede. Centrale sara' anche la Santa Messa di domenica, Solennita' di Gesu' Cristo Re dell'universo, nello "Stadio dell'Amicizia" di Cotonou, dove il Papa con oltre 200 vescovi si stringera' in preghiera con tutta l'Africa.
"Con la pubblicazione dell'Esortazione Apostolica post-sinodale - spiega da parte sua il segretario del Sinodo, monsignor Nikola Eterovic, "si conclude felicemente l'iter sinodale che e' incominciato gia' nel 2004 e che Benedetto XVI ha ereditato dal suo predecessore Giovanni Paolo II. Tale cammino ha avuto il momento culminante nella celebrazione dell'assise sinodale dal 4 al 25 ottobre 2009 sul tema "La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace". Nell'Esortazione Benedetto XVI ha raccolto i frutti dei lavori sinodali, dandone una impronta personale, propria del carisma petrino. Allo stesso tempo, con la pubblicazione del documento inizia un altro processo, quello dell'applicazione, che non ha limiti di tempo in quanto, sotto la guida dello Spirito Santo, i pastori della Chiesa pellegrina in Africa sono chiamati nei prossimi decenni a metterne in pratica le indicazioni teologiche e pastorali. Il Papa ribadisce la priorita' dell'annuncio del Vangelo a coloro che tuttora non conoscono Gesu' Cristo, invita a potenziare l'evangelizzazione ordinaria e offre piste precise per una nuova evangelizzazione, che nel continente africano deve essere caratterizzata dall'impegno nella promozione della riconciliazione, della giustizia e della pace. Il documento del Papa - i cui contenuti generali monsignor Eterovic ha anticipato all'Osservatore Romano - fa riferimento anche al dialogo interreligioso, soprattutto con le religioni tradizionali africane e con l'Islam. Non mancano poi richiami ai responsabili delle sorti sociali e politiche dell'Africa. Al riguardo, si esortano i laici cristiani, uomini e donne, a formarsi bene e a impegnarsi anche nel campo sociale e politico, collaborando con uomini di buona volonta' nella gestione professionale, onesta e disinteressata degli affari pubblici, nella promozione del bene comune, e non di interessi personali o di gruppi.
L'esortazione fornisce chiari criteri per un buon governo degli Stati, in particolare richiamando al rispetto delle rispettive costituzioni, alle elezioni libere, all'amministrazione trasparente, al preservare i beni fondamentali quali la terra e l'acqua e, in genere, allo sfruttare le grandi ricchezze del continente per lo sviluppo integrale di tutti gli africani. La comunita' internazionale pure viene richiamata alla propria responsabilita'.
In particolare si propone una globalizzazione della solidarieta', garanzia della giustizia e della pace, in quanto l'abbondanza degli uni dovrebbe supplire alla mancanza degli altri.
L'esortazione ripropone per il contesto africano i principi di sussidiarieta', ribadendo il primato delle persone e dei corpi intermedi, cui non devono sostituirsi ne' lo Stato ne' alcuna societa' piu' grande. In conformita' con la dottrina sociale della Chiesa si sottolinea che la carita' va oltre la giustizia distributiva. Le sfide della fame, della poverta', delle pandemie, del sottosviluppo interpellano la Chiesa ma anche tutti gli uomini di buona volonta' del mondo intero.

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Se questo dovesse di nuovo accadere si auspica che il Vaticano reagisca prontamente con smentite, successivamente passi a far coriandoli degli accrediti e ,nei casi più lesivi, giunga, perché no, alla querela. Tengano d'occhio anche le televisioni, con speciale attenzione per l'italiota rai.
Alessia

Anonimo ha detto...

Non c'è Valli, Eufemia

Anonimo ha detto...

Cambia poco, c'è Zavattato che a ogni piè sospinto lo chiama Giavanni Paolo II.
Alessia

Anonimo ha detto...

dopo sette anni zavattaro non ha ancora capito che il papa è un altro?