venerdì 25 novembre 2011

Milano si prepara ad accogliere l'ncontro Mondiale delle Famiglie con il Papa. Vaticano: un documento su fidanzati e rapporti prematrimoniali. Card. Antonelli: resta allarme di Wojtyla per la crisi della famiglia (Izzo)

PAPA: MILANO SI PREPARA AD ACCOGLIERE INCONTRO MONDIALE FAMIGLIE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 nov.

Saranno il Parco Nord e l'aeroporto di Bresso a ospitare la Festa delle testimonianze e la grande messa del Papa con vescovi di tutto il mondo in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie che si terra' a Milano dal 30 maggio al 3 giugno.
Lo ha confermato oggi il Pontificio Consiglio per la Famiglia che ha presentato le iniziative per la preparazione dell'evento. A Milano, hanno detto i coniugi Alfonso e Francesca Colzani, dell'Ufficio Famiglia della Curia ambrosiana, "l'intero anno pastorale sara' dedicato a riflettere sui temi della famiglia in rapporto al lavoro e alla festa".
"La nostra Diocesi - hanno spiegato i Colzani ai giornalisti - si sente particolarmente sfidata dall'evento cosi' come dai temi del lavoro e della festa". Secondo i coniugi, "il fatto di essere la citta' ospitante dell'IMF richiede a Milano di verificare le disponibilita' all'accoglienza e di accrescere la sensibilita' nelle comunita' cristiane per far posto a chi verra' per l'evento.
Inoltre i temi risultano particolarmente significativi anche per la tradizionale operosita' della sua popolazione". Si tratta ad esempio di "una preziosa opportunita' di riflettere su questi temi al fine di ricalibrare una sapienza nel vivere il lavoro e i tempi della festa". "Aprire spazi di confronto sulla tematica del lavoro significa - infatti - andare incontro a grosse questioni: da quelle dei ritmi talvolta estenuanti del lavoro, a quelle della mancanza di lavoro, dai temi legati al lavoro femminile, alle politiche di conciliazione famiglia-lavoro, a quelli sulla qualita' delle relazioni sul luogo di lavoro. Cosi' anche mettere a fuoco la festa e il suo significato per il vivere umano fa prendere coscienza di una dimensione della vita che rischia di sfuggire di mano, quella dimensione dell'apertura al trascendente, al senso delle cose, alla relazione con Dio.
La festa e' sovente data per scontata e, alle prese con la fretta del vivere, si dilegua sotto i nostri occhi portandosi via la sua preziosita'. Salvare la festa dall'invadenza pressante dei ritmi e delle preoccupazioni odierne significa difendere la dimensione degli affetti (anche verso Dio), goderne la bellezza ed esserne grati". In vista del grande evento, e' stata anche predisposta un'agenda pastorale che include sia i consueti appuntamenti pastorali annuali (giornata della famiglia e della vita, incontro diocesano fidanzati, gli itinerari di catechesi nelle parrocchie e nelle diverse realta' pastorali) sia nuove occasioni (open day aziendale, feste cittadine della famiglia).
E, hanno assicurato i coniugi, "la capillare rete territoriale della pastorale familiare (oltre 1000 parrocchie e 73 decanati) si sta mobilitando creativamente con convegni, rassegne di film, cicli di incontri su tematiche familiari. Da parte sua, inoltre, la Fondazione Family 2012 ha predisposto le modalita' logistiche per disciplinare le iscrizioni, organizzare l'ospitalita' e l'azione dei volontari.

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VATICANO: UN DOCUMENTO SU FIDANZATI E RAPPORTI PREMATRIMONIALI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 nov.

Mentre il problema dei rapporti prematrimoniali continua ad allontanare i giovani fidanzati dalla pratica religiosa, "il Pontificio Consiglio per la Famiglia e' stato invitato a riflettere su un documento di natura pastorale, per la preparazione al matrimonio" nel quale uno dei temi centrali sara' "ovviamente l'educazione all'amore".
Lo ha annunciato monsignor Jean Laffitte, segretario del dicastero nella conferenza stampa tenuta oggi per presentare alcune iniziative vaticane sul tema della famiglia.
"Il fidanzamento - ha ricordato il presule - e' il tempo oggettivamente e essenzialmente diverso dall'unione coniugale, dal momento che questo tempo di preparazione non prevede ancora di mettere in comune le rispettive esistenze". "Sono personalmente convinto - ha confidato il vescovo ai giornalisti - che la maggioranza dei giovani e' in grado di capire una tale differenza e di cogliere la ricchezza specifica dei due diversi momenti: quello della promessa e quello della realizzazione".
Ma, ha osservato, "se nessuno li introduce a tale mistero, ad essi non rimarra' altra scelta che seguire i comportamenti propri della cultura dominante".
Secondo monsignor Laffitte, "ai battezzati non praticanti potrebbe essere proposto un percorso breve di formazione sistematica includente ad esempio un'iniziazione alla lettura della Parola di Dio, una trasmissione dei fondamenti piu' elementari della fede cristiana, un'iniziazione alla vita sacramentale insistendo in particolare sui sacramenti del matrimonio, dell'eucaristia e della riconciliazione".

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VATICANO: ANTONELLI, RESTA ALLARME WOJTYLA PER CRISI FAMIGLIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 nov.

Trent'anni dopo la "Familiaris Consortio" resta del tutto attuale il grido di allarme lanciato da Giovanni Paolo II per il destino della famiglia, ma resistono anche le fondate speranze che essa possa rappresentare ancora il nucleo della societa' e la chiave del futuro.
Lo ha sottolineato il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, sottolineando che "una coscienza piu' viva della liberta' personale e una maggiore attenzione alla qualita' delle relazioni interpersonali nel matrimonio, alla promozione della dignita' della donna, rappresentano segni a volte ambigui ma in se' positivi", mentre "rappresentano una vera minaccia per le famiglie" quelle "ombre" segnalate da Papa Wojtyla nel documento: "le difficolta' concrete a trasmettere i valori, il numero crescente dei divorzi, la piaga dell'aborto, l'instaurarsi di una vera e propria mentalita' contraccettiva".
"Eravamo nel 1981 e il Papa parlava - ha ricordato Antonelli presentando alcune iniziative vaticane sul tema - della famiglia come di un settore prioritario della pastorale. Nel 1995 usera' parole ancora piu' forti dicendo che la famiglia non e' un'opzione della pastorale, ma la sua dimensione piu' fondamentale". Secondo Antonelli, da qui bisogna ripartire, ma oggi "il contesto ecclesiale e quello sociale sono talmente diversi da un paese all'altro, da una diocesi all'altra, che esistono infinite soluzioni e proposte pastorali a sostegno del matrimonio e della famiglia". In particolare, "nei paesi di tradizione cristiana in via di secolarizzazione, la Chiesa incontra difficolta' ad essere presente in tutte le regioni".
E se "i sacerdoti sono pochi e non tutti hanno una disponibilita' a preparare i fidanzati", va anche detto che essi "sono sempre piu' consapevoli della necessita' di ripensare la pastorale familiare in modo che offra alle future coppie o alle coppie recentemente sposate la possibilita' di vivere il loro progetto di fondare una famiglia in modo autenticamente cristiano e spiritualmente fecondo".

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