giovedì 2 dicembre 2010

Già dal 1988 il card. Ratzinger cercò una soluzione per allontanare velocemente i preti accusati di pedofilia (AP)

Clicca qui per leggere l'articolo. Qui una traduzione.
AP, che ne e' stato del "caso" Kiesle? Abbiamo finalmente capito la differenza fra una dispensa ed una riduzione allo stato laicale? Ne parleremo appena sara' pronto il post che sto elaborando :-)

5 commenti:

  1. Marco Valerio Fabbri2 dicembre 2010 alle ore 16:42

    Cara Raffaella, posso aiutare?

    Parte prima:

    Quello che scrive Ratzinger mel 1988 al Pontificio Consiglio per l'interpretazione dei testi legislativi corrisponde esattamente a quello che aveva scritto nel 1985 in risposta alla richiesta di dispensa per Kiesle.

    Nel 1988: «Eminenza, questo Dicastero, nell'esaminare le petizioni di dispensa dagli oneri sacerdotali, incontra casi di sacerdoti che, durante l'esercizio del loro ministero, si sono resi colpevoli di gravi e scandalosi comportamenti, per i quali il CJC, previa apposita procedura, prevede l'irrogazione di determinate pene, non esclusa la riduzione allo stato laicale.
    Tali provvedimenti, a giudizio di questo Dicastero, dovrebbero, in taluni casi, per il bene dei fedeli, precedere l'eventuale concessione della dispensa sacerdotale, che, per natura sua, si configura come "grazia" a favore dell'oratore. Ma attesa la complessità della procedura prevista a tal proposito dal Codex, è prevedibile che alcuni Ordinari incontrino non poche difficoltà nell'attuarla.
    Sarei pertanto grato all'Eminenza Vostra Rev.ma se potesse far conoscere il Suo apprezzato parere circa l'eventuale possibilità di prevedere, in casi determinati, una procedura più rapida e semplificata».

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  2. Marco Valerio Fabbri2 dicembre 2010 alle ore 16:43

    Parte seconda:

    Nel 1985: «Eccellentissimo Signore,
    ricevuta la Tua lettera del giorno 13 settembre di quest'anno, a proposito della causa di dispensa da tutti gli oneri sacerdotali, che riguarda il Rev.Stephen Miller Kiesle, di codesta diocesi, è mio
    compito comunicarti quanto segue.
    Questo Dicastero, pur ritenendo di grande importanza gli argomenti addotti a favore della dispensa richiesta in questo caso, ritiene tuttavia necessario considerare il bene della Chiesa Universale insieme con quello del postulante, e perciò non può considerare di poco conto i danni che la concessione della dispensa può provocare nella comunità dei fedeli, specialmente tenendo conto della giovane età del supplicante.
    Bisogna perciò che questa Congregazione sottoponga i casi di questo genere a un esame più attento, che richiederà necessariamente un intervallo di tempo più lungo.
    Nel frattempo la Tua Eccellenza non ometta di accompagnare il postulante con cura paterna, spiegandogli anche in modo adatto il modo di agire di questo Dicastero, che suole procedere tenendo conto in modo principale del bene comune.
    Colgo questa occasione per esprimerTi i miei vivi sentimenti di stima, ecc.»

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  3. Marco Valerio Fabbri2 dicembre 2010 alle ore 16:46

    Parte terza:

    Scrivevo in aprile:

    La dispensa non è una pena: è una concessione.
    In latino, è una "relaxatio disciplinae ad casum": un allentamento della disciplina, concesso in un caso concreto, per andare incontro a individuo. Perché la dispensa dal celibato non è concessa automaticamente? Semplice: perché altrimenti, chi vuole
    essere dispensato dal voto solenne, se si vede negata la dispensa, potrebbe commettere un delitto castigato con l'espulsione, con lo scopo di ottenerla.
    Sarebbe il colmo: premiare un criminale concedendogli quello che vuole. Ora, la lettera di Ratzinger dice che la Santa Sede non concede dispensa.
    Ratzinger ha risposto che, per il bene comune della Chiesa, non era il caso di andare incontro al reo. Ha rifiutato di allentare la disciplina! Questo è il contrario di quello che ha scritto Associated Press, e che ha ripetuto la stampa mondiale. Nel caso della Associated Press, si potrebbe pensare che
    abbiano agito per ignoranza del latino. Anche allora, è grave che fingano di conoscerlo. Ma in Italia? Sorge il sospetto della mala fede.
    Il processo per espulsione dallo stato clericale è andato avanti autonomamente, e, provate le accuse, è finito come doveva finire: con l'espulsione.
    La diocesi ha chiesto alla Santa Sede di dispensarlo dal celibato, e Ratzinger ha risposto di no.
    Il Cardinal Ratzinger è stato severo con il criminale, non lasso!

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  4. Marco Valerio Fabbri2 dicembre 2010 alle ore 17:02

    Grazie, Raffaella. Rimuovi pure i doppioni. Sono dovuti al fatto che il programma mi diceva che non poteva pubblicare il commento, perché era troppo lungo.

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