venerdì 31 dicembre 2010

Il 2010 di Benedetto XVI, pastore mite e fermo che annuncia Cristo, luce del mondo, tra persecuzioni, penitenza e rinnovamento (Radio Vaticana)

Il 2010 di Benedetto XVI, pastore mite e fermo che annuncia Cristo, luce del mondo, tra persecuzioni, penitenza e rinnovamento

Stasera alle ore 18, nella Basilica Vaticana, Benedetto XVI presiede i Primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, con il tradizionale Te Deum di ringraziamento a conclusione dell’anno. Quindi, il Papa visiterà il Presepe in Piazza San Pietro. Saranno questi gli ultimi atti del 2010 di Benedetto XVI. Un anno intenso, che ripercorriamo nel servizio di Alessandro Gisotti:

Il mare è stato spesso agitato nel 2010, ma Benedetto XVI, Pastore mite e fermo, ha tenuto saldamente il timone della Barca di Pietro. Fin dall’inizio dell’anno, con l’udienza di metà febbraio ai vescovi dell’Irlanda, il Papa traccia la via della penitenza e del rinnovamento per affrontare lo scandalo degli abusi sui minori da parte di membri del clero. Un “crimine abominevole”, lo definisce, e “un grave peccato che offende Dio e ferisce la dignità della persona umana creata a Sua immagine”.
Il 20 marzo viene pubblicata la Lettera ai cattolici irlandesi, documento in cui il Papa scrive che tali abusi “hanno oscurato la luce del Vangelo a un punto tale cui non erano giunti neppure secoli di persecuzione”. Toccanti le parole di Benedetto XVI a conclusione dell’Anno Sacerdotale, celebrato l’11 giugno in Piazza San Pietro, davanti a 15 mila sacerdoti provenienti da 97 nazioni:

“Era da aspettarsi che al ‘nemico’ questo nuovo brillare del sacerdozio non sarebbe piaciuto; egli avrebbe preferito vederlo scomparire, perché in fin dei conti Dio fosse spinto fuori dal mondo (applausi). E così è successo che, proprio in questo anno di gioia per il sacramento del sacerdozio, siano venuti alla luce i peccati di sacerdoti – soprattutto l’abuso nei confronti dei piccoli, nel quale il sacerdozio come compito della premura di Dio a vantaggio dell’uomo viene volto nel suo contrario”. (Messa per i sacerdoti, 11 giugno 2010)

Il Papa assicura l’impegno della Chiesa a intraprendere la strada della purificazione ed esprime la sua profonda solidarietà alle vittime:

“Anche noi chiediamo insistentemente perdono a Dio ed alle persone coinvolte, mentre intendiamo promettere di voler fare tutto il possibile affinché un tale abuso non possa succedere mai più”. (Messa per i sacerdoti, 11 giugno 2010)

Nel corso dell’anno, come già accaduto precedentemente in Australia e Stati Uniti, il Papa incontra un gruppo di vittime degli abusi a Malta e poi a Londra.

Vengono, inoltre, rese più efficaci le norme per affrontare “i delitti più gravi” compiuti dai sacerdoti e, nel segno della trasparenza, viene pubblicata sul sito web del Vaticano una pagina sulla risposta della Chiesa agli abusi sui minori.

In questo sforzo di purificazione, va annoverata anche la visita apostolica alla Congregazione dei Legionari di Cristo che condanna la vita “priva di scrupoli” del fondatore padre Maciel Degollado.

Nel discorso per gli auguri natalizi alla Curia Romana, il Papa torna a parlare dello scandalo degli abusi e a ribadire l’impegno della Chiesa:

“Dobbiamo trovare una nuova risolutezza nella fede e nel bene. Dobbiamo essere capaci di penitenza. Dobbiamo sforzarci di tentare tutto il possibile, nella preparazione al sacerdozio”. (Discorso alla Curia, 20 dicembre 2010)

Se lo scandalo della pedofilia segna profondamente la vita interna della Chiesa, il 2010 è anche contraddistinto da violenti attacchi esterni, con la recrudescenza delle persecuzioni anticristiane. Il Papa dedica proprio al tema della libertà religiosa il Messaggio della Giornata Mondiale della Pace dove definisce i cristiani il gruppo religioso più perseguitato al mondo. Nel discorso alla Curia Romana, inoltre, usa per la prima volta il termine “cristianofobia”. Accorato l’appello a fermare le violenze anticristiane dopo la terribile strage alla cattedrale siro-cattolica di Baghdad, del 31 ottobre:

“Prego per le vittime di questa assurda violenza, tanto più feroce in quanto ha colpito persone inermi, raccolte nella casa di Dio, che è casa di amore e di riconciliazione. Esprimo inoltre la mia affettuosa vicinanza alla comunità cristiana, nuovamente colpita, e incoraggio pastori e fedeli tutti ad essere forti e saldi nella speranza”. (Angelus, 1 novembre 2010)

Ai cristiani discriminati, il Pontefice si rivolge con parole di incoraggiamento nel Messaggio “Urbi et Orbi” di Natale, con un pensiero speciale ai cristiani in Cina:

“...affinché non si perdano d’animo per le limitazioni alla loro libertà di religione e di coscienza e, perseverando nella fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa, mantengano viva la fiamma della speranza. L’amore del ‘Dio con noi’ doni perseveranza a tutte le comunità cristiane che soffrono discriminazione e persecuzione, ed ispiri i leader politici e religiosi ad impegnarsi per il pieno rispetto della libertà religiosa di tutti”. (Messaggio Natale, 25 dicembre 2010)

Del resto, in più occasioni, il Papa mette in guardia dal tentativo che si va rafforzando nelle società secolarizzate dell’Occidente di escludere la fede dalla dimensione pubblica, in particolare cancellando i segni visibili del Cristianesimo. C’è bisogno di una “Nuova evangelizzazione”, ne è convinto Benedetto XVI, che per questa impegnativa e inedita missione istituisce un nuovo dicastero:

“Ho deciso di creare un nuovo Organismo, nella forma di 'Pontificio Consiglio', con il compito precipuo di promuovere una rinnovata evangelizzazione nei Paesi dove è già risuonato il primo annuncio della fede e sono presenti Chiese di antica fondazione, ma che stanno vivendo una progressiva secolarizzazione della società e una sorta di 'eclissi del senso di Dio', che costituiscono una sfida a trovare mezzi adeguati per riproporre la perenne verità del Vangelo di Cristo”. (Primi Vespri, 28 giugno 2010)

Proprio l’accento sul ruolo e il contributo che la fede può dare ad una società moderna è la chiave di lettura dello storico viaggio di Benedetto XVI nel Regno Unito, culminato nella Beatificazione del cardinale Newman, testimone convincente del dialogo possibile tra fede e ragione. Memorabile resta il discorso del Pontefice a Westminster Hall:

“In quel luogo così prestigioso ho sottolineato che la religione, per i legislatori, non deve rappresentare un problema da risolvere, ma un fattore che contribuisce in modo vitale al cammino storico e al dibattito pubblico della nazione, in particolare nel richiamare l’importanza essenziale del fondamento etico per le scelte nei vari settori della vita sociale”. (Udienza generale, 22 settembre 2010)

Quello nel Regno Unito è uno dei cinque viaggi apostolici internazionali di Benedetto XVI, che nel 2010 visiterà anche Malta sulle orme di San Paolo, Fatima dove si farà pellegrino ai piedi della Vergine, Santiago de Compostela, nell’Anno Santo giacobeo, e Barcellona nel segno di Gaudì. Storica la visita di giugno a Cipro, la prima volta di un Pontefice nell’isola divisa del Mediterraneo e che avviene all’indomani della barbara uccisione in Turchia del vescovo Luigi Padovese. A Nicosia, il Papa consegna l’Instrumentum Laboris del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente, che si tiene in ottobre in Vaticano. Un evento, è l’auspicio del Papa, che possa aiutare a costruire ponti di pace in Terra Santa:

“La pace è la condizione indispensabile per una vita degna della persona umana e della società. La pace è anche il miglior rimedio per evitare l’emigrazione dal Medio Oriente. (…) Preghiamo per la pace in Terra Santa. Preghiamo per la pace nel Medio Oriente, impegnandoci affinché tale dono di Dio offerto agli uomini di buona volontà si diffonda nel mondo intero”. (Messa conclusione Sinodo, 24 ottobre 2010)

Nel 2010, il Papa compie anche quattro visite pastorali in Italia: a Carpineto Romano, Sulmona e Palermo, dove invita i giovani a “non cedere alle suggestioni della mafia”.
Intensa la visita del Papa a Torino dove si raccoglie in preghiera dinnanzi alla Santa Sindone, che definisce “icona del Sabato Santo”. Quel telo sepolcrale, è la meditazione del Papa, ci fa comprendere che Dio, in Gesù Cristo, ha condiviso il nostro rimanere nella morte:

“Gesù Cristo, rimanendo nella morte, ha oltrepassato la porta di questa solitudine ultima per guidare anche noi ad oltrepassarla con Lui”. (Venerazione della Santa Sindone, 2 maggio 2010)

Numerose anche le visite nella sua diocesi di Roma: dalle parrocchie al Seminario Romano Maggiore, dalla Madonna di Montemario all’Ostello Caritas. Di valore ecumenico, la visita alla chiesa evangelica luterana; storica quella d’inizio anno alla sinagoga di Roma. Il Papa auspica che cristiani ed ebrei possano testimoniare assieme la fede nell’unico Dio. E non manca di rievocare il dramma sconvolgente della Shoah:

“La Chiesa non ha mancato di deplorare le mancanze di suoi figli e sue figlie, chiedendo perdono per tutto ciò che ha potuto favorire in qualche modo le piaghe dell’antisemitismo e dell’antigiudaismo. Possano queste piaghe essere sanate per sempre!” (Discorso alla Sinagoga di Roma, 17 gennaio 2010)

Due i documenti di Benedetto XVI che hanno destato particolare attenzione quest’anno: il libro intervista “Luce del Mondo” e l’Esortazione apostolica post-sinodale “Verbum Domini”. Il Papa ribadisce, con questo documento, la necessità di rimettere la Parola di Dio al centro della vita dei cristiani:

“…tanti cristiani hanno bisogno che sia loro riannunciata in modo persuasivo la Parola di Dio, così da poter sperimentare concretamente la forza del Vangelo (n. 96). I problemi sembrano talora aumentare quando la Chiesa si rivolge agli uomini e alle donne lontani o indifferenti ad una esperienza di fede, ai quali il messaggio evangelico giunge in maniera poco efficace e coinvolgente”. (Discorso alla Plenaria della Cultura, 13 novembre 2010)

Il 2010 di Benedetto XVI è fatto anche di appuntamenti tradizionali come gli Angelus domenicali e le udienze generali.
In particolare, le 45 catechesi del mercoledì rappresentano uno scrigno di meditazioni su figure universalmente note come San Francesco e San Domenico ma anche su mistiche meno conosciute che, grazie al Papa, tornano a parlare ai fedeli di oggi. Da settembre, in particolare, il Papa ha intrapreso un ciclo di catechesi sulle figure femminili nella Chiesa. Quest’anno, Benedetto XVI ha inoltre ricevuto in visita ad Limina i presuli di oltre 15 Stati, tra cui spicca il Brasile che annovera la più grande Conferenza episcopale del mondo. Ed ha celebrato il suo terzo Concistoro, nel quale ha creato 24 cardinali.

Sei i nuovi Santi, canonizzati il 17 ottobre in Piazza San Pietro, tra cui Mary MacKillop, prima australiana elevata all’onore degli altari. Tra le decisioni importanti del Papa anche l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulle apparizioni mariane di Medjugorje, e la pubblicazione di un motu proprio sulla prevenzione e il contrasto delle attività illegali in campo finanziario nello Stato vaticano. “La Chiesa è giovane”, aveva affermato Benedetto XVI nella Messa d’inizio Pontificato. Una convinzione colma di speranza che il Papa ha ripetuto anche in quest’anno vissuto intensamente:

“Abbiamo visto che la Chiesa anche oggi benché soffra tanto, come sappiamo, tuttavia è una Chiesa gioiosa, non è una Chiesa invecchiata, abbiamo visto che la Chiesa è giovane e che la fede crea gioia". (Discorso alla Bayerischer Rundfunk, Castel Gandolfo, 29 luglio 2010)

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