PAPA: AI POVERI DICE "GRAZIE DI ESSERE QUI, VI VOGLIO BENE"
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 26 dic.
"Cari amici, sappiate che il Papa vi vuole bene, vi porta nel cuore, vi raccoglie tutti in un abbraccio paterno e prega per voi".
Cosi' Benedetto XVI si e' rivolto ai circa 350 "senza tetto" che oggi sono stati suoi ospiti a pranzo nella hall dell'Aula Nervi, ai quali ha voluto dire "grazie per aver voluto condividere la gioia di questi giorni di festa" assicurando loro di essere "molto contento" di aver potuto "vivere insieme questo momento fraterno".
Nel breve saluto il Papa teologo ha esortato gli ospiti delle comunita' di Madre Teresa a sentirsi come tutti gli altri perche' tutt siamo fratelli. "Dobbiamo dirci piu' spesso: 'Si', Dio si prende cura proprio di me, mi vuole bene, Gesu' e' nato anche per me; devo avere sempre fiducia in Lui", ha suggerito commentando il mistero del Natale.
"Dio - ha spiegato - e' diventato uno di noi, per farsi vicino a ciascuno, per vincere il male, per liberarci dal peccato, per darci speranza, per dirci che non siamo mai soli. Noi possiamo sempre rivolgerci a Lui, senza paura, chiamandolo Padre, sicuri che in ogni momento, in ogni situazione della vita, anche nelle piu' difficili, Egli non ci dimentica".
"Cari fratelli e sorelle - ha continuato Papa Ratzinger - lasciamo che la luce del Bambino Gesù, del Figlio di Dio fatto uomo illumini la nostra vita per trasformarla in luce, come vediamo in modo speciale nella vita dei santi".
In questo contesto, il Pontefice teologo ha evocato la testimonianza della beata Teresa di Calcutta, che ha definito "un riflesso della luce dell'amore di Dio". "Celebrare 100 anni dalla sua nascita - ha sottolineato - e' motivo di gratitudine e di riflessione per un rinnovato e gioioso impegno al servizio del Signore e dei fratelli, specialmente dei piu' bisognosi. Il Signore stesso voleva essere bisognoso, come sappiamo".
Il Papa tedesco si e' poi rivolto anche alle Missionarie della Carita', ai sacerdoti e fratelli laici del ramo maschile dell'istituto fondato dalla piccola suora albanese e ai volontari che li aiutano. "La beata Teresa di Calcutta ha vissuto - ha affermato - la carita' verso tutti senza distinzione, ma con una preferenza per i piu' poveri e abbandonati: un segno luminoso della paternita' e della bonta' di Dio. Ha saputo riconoscere in ognuno il volto di Cristo, da Lei amato con tutta se stessa: il Cristo che adorava e riceveva nell'Eucaristia continuava ad incontrarlo per le strade e per le vie della citta', diventando un'immagine viva di Gesu' che versa sulle ferite dell’uomo la grazia dell’amore misericordioso".
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