Il Papa all'Angelus: imitare la santa Famiglia per superare le difficoltà nell'amore. Appello di pace dopo le nuove violenze anticristiane
Il Papa, all’Angelus oggi in Piazza San Pietro, ha invitato ad accogliere come “modello di vita” la santa Famiglia, che oggi la Chiesa festeggia, per superare nell’amore prove e preoccupazioni. Ha quindi sottolineato quanto sia importante che ogni bambino, venendo al mondo, sia accolto dall’amore del padre e della madre. Infine, ha lanciato un nuovo appello di pace dopo le violenze anticristiane in Nigeria e nelle Filippine. Il servizio di Sergio Centofanti:
Il Papa invita a contemplare la scena della santa Famiglia nella Grotta di Betlemme: “il piccolo Gesù appare al centro dell’affetto e delle premure dei suoi genitori”. Maria e Giuseppe custodiscono nei loro cuori il mistero della nascita del Figlio di Dio:
“Eppure, la nascita di ogni bambino porta con sé qualcosa di questo mistero! Lo sanno bene i genitori che lo ricevono come un dono e che, spesso, così ne parlano. A tutti noi è capitato di sentir dire a un papà e a una mamma: ‘Questo bambino è un dono, un miracolo!’”.
“In effetti – ha affermato il Papa - gli esseri umani vivono la procreazione non come mero atto riproduttivo, ma ne percepiscono la ricchezza, intuiscono che ogni creatura umana che si affaccia sulla terra è il ‘segno’ per eccellenza del Creatore e Padre che è nei cieli”:
“Quant’è importante, allora, che ogni bambino, venendo al mondo, sia accolto dal calore di una famiglia! Non importano le comodità esteriori: Gesù è nato in una stalla e come prima culla ha avuto una mangiatoia, ma l’amore di Maria e di Giuseppe gli ha fatto sentire la tenerezza e la bellezza di essere amati. Di questo hanno bisogno i bambini: dell’amore del padre e della madre. E’ questo che dà loro sicurezza e che, nella crescita, permette la scoperta del senso della vita”.
Benedetto XVI ricorda che la santa Famiglia di Nazareth ha attraversato molte prove, come la fuga in Egitto, ma che, confidando nella divina Provvidenza, ha assicurato a Gesù “un’infanzia serena e una solida educazione”. La santa Famiglia – aggiunge - “è certamente singolare e irripetibile, ma al tempo stesso è ‘modello di vita’ per ogni famiglia” che su questo esempio è chiamata ad affrontare problemi e preoccupazioni “con profondo amore e reciproca comprensione”:
“Affidiamo pertanto alla Madonna e a san Giuseppe tutte le famiglie, affinché non si scoraggino di fronte alle prove e alle difficoltà, ma coltivino sempre l’amore coniugale e si dedichino con fiducia al servizio della vita e dell’educazione”.
Dopo la preghiera dell’Angelus, il Papa ricorda con tristezza le violenze che hanno continuato a colpire anche in questi giorni di festa i cristiani come “l’attentato in una chiesa cattolica nelle Filippine, mentre si celebravano i riti del giorno di Natale” e “l’attacco a chiese cristiane in Nigeria”. Ma “la terra – ha sottolineato - si è macchiata ancora di sangue in altre parti del mondo come in Pakistan”:
“Desidero esprimere il mio sentito cordoglio per le vittime di queste assurde violenze, e ripeto ancora una volta l’appello ad abbandonare la via dell’odio per trovare soluzioni pacifiche dei conflitti e donare alle care popolazioni sicurezza e serenità. In questo giorno in cui celebriamo la Santa Famiglia, che visse la drammatica esperienza di dover fuggire in Egitto per la furia omicida di Erode, ricordiamo anche tutti coloro – in particolare le famiglie - che sono costretti ad abbandonare le proprie case a causa della guerra, della violenza e dell’intolleranza. Vi invito, quindi, ad unirvi a me nella preghiera per chiedere con forza al Signore che tocchi il cuore degli uomini e porti speranza, riconciliazione e pace”.
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