PAPA: PROCESSO A GIOVANNA D'ARCO PAGINA SCONVOLGENTE, ILLUMINANTE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 26 gen.
Il processo a Giovanna D'Arco rappresenta "una pagina sconvolgente della storia della santità, e anche illuminante sul mistero della Chiesa, che è allo stesso tempo santa e sempre bisognosa di purificazione".
Lo ha detto il Papa presentando nell'Udienza Generale di oggi la figura della santa francese che nel 1431 fu condannata al rogo da un tribunale ecclesiastico.
"La liberazione del suo popolo e' - ha spiegato Benedetto XVI - un'opera di giustizia umana che Giovanna compie nella carita', per amore di Gesu'".
"Giovanna contempla anche tutta la realta' della Chiesa - ha proseguito - la Chiesa trionfante del cielo, come la Chiesa militante della terra".
"E' un tutt'uno nostro Signore e la Chiesa": quest'affermazione, contenuta nel Catechismo della Chiesa Cattolica, per il Papa "ha un carattere veramente eroico nel contesto del processo di condanna, di fronte ai suoi giudici, uomini di Chiesa, che la perseguitarono e la condannarono. Nell'amore di Gesu', Giovanna trova la forza di amare la Chiesa fino alla fine". Venne riabilitata 25 anni dopo il rogo, ma la canonizzazione arrivo' solo nel 1920 ad opera di Benedetto XV.
"I giudici di Giovanna - ha sottolineato oggi Papa Ratzinger - sono radicalmente incapaci di comprenderla, di vedere la bellezza della sua anima: non sapevano di condannare una santa". Per la santa, "la verginita' dell'anima e' lo stato di grazia, valore supremo, per lei piu' prezioso della vita: e' un dono di Dio che va ricevuto e custodito e con umilta' e fiducia".
Giovanna d'Arco, ha osservato il Papa attualizzandone la figura, "ci invita a una misura alta della vita cristiana: fare della preghiera il filo conduttore delle nostre giornate; avere piena fiducia nel compiere la volonta' di Dio, qualunque essa sia; vivere la carita' senza favoritismi, senza limiti e attingendo, come lei, da Gesu' un profondo amore alla sua Chiesa". Tra gli influssi esercitati da Giovanna d'Arco nella storia della santita', Benedetto XVI ha citato quello su Teresa di Lisieux, "giovane santa dell'epoca moderna", con lei copatrona della Francia. "In una vita completamente diversa, trascorsa nella clausura - ha concluso il Papa - si sentiva molto vicina a Giovanna, vivendo nel cuore della Chiesa e partecipando alle sofferenze di Cristo per la salvezza del mondo".
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