sabato 1 gennaio 2011

Il Papa: la pace non si raggiunge con le armi. All'Angelus annuncia un pellegrinaggio ad Assisi il prossimo ottobre ed incoraggia la Cei, la Caritas, Pax Christi e Sant'Egidio (Izzo)

PAPA: LA PACE NON SI RAGGIUNGE CON LE ARMI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 gen.

Davanti alle sofferenze causate dalla violenza che sono sotto gli occhi di tutti, "noi comprendiamo che la pace non siraggiunge con le armi, ne' con il potere economico, politico, culturale e mediatico".
Lo ha affermato Benedetto XVI all'Angelus.
"La pace - ha ricordato - e' opera di coscienze che si aprono alla verita' e all'amore. Ci aiuti Dio a progredire su questa strada nel nuovo anno che ci dona di vivere".
"Dio - ha sottolineato il Papa - chiama a se' l'umanita' con un disegno di amore che, mentre coinvolge tutta la persona nella sua dimensione naturale e spirituale, richiede di corrispondervi in termini di liberta' e di responsabilita', con tutto il cuore e con tutto il proprio essere, individuale e comunitario.
Rivolgiamo di nuovo lo sguardo a Gesu', tra le braccia di Maria, sua Madre. Guardando Lui, che e' il Principe della pace".

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PAPA: A OTTOBRE MI FARO' PELLEGRINO A ASSISI SU ORME WOJTYLA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 gen.

Benedetto XVI ricordera' ad Assisi la Giornata Mondiale di preghiera per la pace voluta da Papa Wojtyla 25 anni fa, quando il Papa polacco convoco' nella citta' umbra i capi di tutte le religioni del mondo.
"In questo anno 2011 ricorrera' - ha detto Ratzinger all'Angelus - il 25esimo anniversario della Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace che il Venerabile Giovanni Paolo II convoco' ad Assisi nel 1986. Per questo, nel prossimo mese di ottobre, mi rechero' pellegrino nella citta' di san Francesco, invitando ad unirsi a questo cammino i fratelli cristiani delle diverse confessioni, gli esponenti delle tradizioni religiose del mondo e, idealmente, tutti gli uomini di buona volonta', allo scopo di fare memoria di quel gesto storico voluto dal mio Predecessore e di rinnovare solennemente l'impegno dei credenti di ogni religione a vivere la propria fede religiosa come servizio per la causa della pace".
In proposito, il Papa tedesco ha ricordato di aver affermato nel Messaggio per l'odierna Giornata della Pace che "le grandi religioni possano costituire un importante fattore di unita' e di pace per la famiglia umana".
"Chi e' in cammino verso Dio - ha scandito - non puo' non trasmettere pace, chi costruisce pace non puo' non avvicinarsi a Dio. Vi invito ad accompagnare sin d'ora con la vostra preghiera questa iniziativa".

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PAPA: INCORAGGIA CEI, CARITAS, PAX CHRISTI E S. EGIDIO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 gen.

Parlando agli oltre 60 mila fedeli presenti oggi in piazza San Pietro per il primo Angelus del 2011, il Papa ha voluto "salutare e incoraggiare quanti, da ieri sera e durante la giornata di oggi, in tutta la Chiesa pregano per la pace e per la liberta' religiosa".
"In Italia - ha elencato - la tradizionale marcia promossa da Cei, Pax Christi e Caritas ha avuto luogo ad Ancona, citta' che ospitera' nel settembre prossimo il Congresso Eucaristico Nazionale. Qui a Roma, e in altre citta' del mondo, la Comunita' di Sant'Egidio ha riproposto l'iniziativa 'Pace in tutte le terre': saluto di cuore quanti vi hanno preso parte".
"Saluto anche - ha aggiunto - gli aderenti al Movimento dell'Amore Familiare, che stanotte hanno vegliato in Piazza San Pietro e nella diocesi de L'Aquila pregando per la pace nelle famiglie e tra le nazioni". Infine, ha concluso, "saluto tutti i pellegrini di lingua italiana, in particolare i giovani dell'Opera Don Orione".
Erano oltre 10 mila i partecipanti alla marcia della pace organizzata questa mattina a Roma dalla Comunita' di Sant'Egidio, da Largo Torre Argentina a piazza San Pietro, dove si sono uniti alla folla presente per l'Angelus, facendo volare una miriade di palloncini blu. Striscioni ricordavano i nomi dei 37 Paesi del mondo che oggi sono feriti dalla guerra. Il presidente della Comunita' di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo, ha espresso a anome di tutti il dolore dolore per quanto avvenuto ad Alessandria d'Egitto e ha invitato a "non sprecare il dono della pace che abbiamo noi europei".

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