lunedì 10 gennaio 2011

In Oriente si continua a morire per la fede, ma anche in Occidente, sebbene in forme diverse, la libertà religiosa è minacciata ed emarginata (Bandini)

Su segnalazione di Laura leggiamo:

Papa: Anche in Occidente libertà religiosa minacciata

Marinella Bandini

Roma, 10 gen (Il Velino)

In Oriente si continua a morire per la fede, ma anche in Occidente, sebbene in forme diverse, la libertà religiosa è minacciata ed emarginata.
Nella Sala Regia del Palazzo apostolico vaticano torna a risuonare forte l’appello del Papa per la libertà religiosa, a dieci giorni dal Messaggio per la Giornata della pace. L’occasione è l’udienza per gli auguri del nuovo anno ai membri del Corpo diplomatico accreditati presso la Santa Sede.
“Non vi sono forse numerose situazioni nelle quali, purtroppo, il diritto alla libertà religiosa è leso o negato? Questo diritto dell’uomo non è forse troppo spesso messo in discussione o violato?”. Il Papa passa in rassegna le situazioni più delicate: chiede sicurezza e piena cittadinanza per i cristiani iracheni, per le minoranze religiose del Nord Africa, si appella alle autorità pachistane perché abroghino la legge sulla blasfemia, auspica adeguate strutture pastorali nella Penisola Arabica, guarda a episodi “preoccupanti” nel Sud e nel Sud-Est del continente asiatico, ma anche in Africa, dove a Natale in Nigeria e a Capodanno in Egitto, si sono consumati attentati contro i cristiani. Rivolge il suo pensiero alla Cina, dove i cattolici “vivono un momento di difficoltà e di prova” e a Cuba, auspicando che “il dialogo che si è felicemente instaurato con la Chiesa si rafforzi ulteriormente e si allarghi”.
Del resto - ammonisce - anche l’Occidente non è esente da restrizioni della libertà religiosa. A dispetto di una grande importanza accordata al “pluralismo” e alla “tolleranza”, infatti, “si tende a considerare la religione come un fattore senza importanza, estraneo alla società moderna o addirittura destabilizzante, e si cerca con diversi mezzi di impedirne ogni influenza nella vita sociale”.
Benedetto XVI cita le “leggi che limitano il diritto all’obiezione di coscienza degli operatori sanitari o di certi operatori del diritto”, pur rallegrandosi per “l’adozione da parte del Consiglio d’Europa, nello scorso mese di ottobre, di una Risoluzione che protegge il diritto del personale medico all’obiezione di coscienza di fronte a certi atti che ledono gravemente il diritto alla vita, come l’aborto”.
Cita espressamente il caso del crocifisso, esprimendo “gratitudine” ai Paesi europei che si sono schierati con il governo italiano. È infatti “un’altra manifestazione dell’emarginazione bandire dalla vita pubblica feste e simboli religiosi, in nome del rispetto nei confronti di quanti appartengono ad altre religioni o di coloro che non credono”.
Così, “non soltanto si limita il diritto dei credenti all’espressione pubblica della loro fede, ma si tagliano anche radici culturali che alimentano l’identità profonda e la coesione sociale di numerose nazioni”.
Benedetto XVI denuncia anche il “monopolio statale in materia scolastica” specie in certi Paesi del Sud America, chiedendo che “le comunità religiose possano operare liberamente nella società, con iniziative nei settori sociale, caritativo od educativo” e sistemi educativi che “rispettino il diritto primordiale delle famiglie a decidere circa l’educazione dei figli” e “si ispirino al principio di sussidiarietà”. Anche certi corsi di educazione sessuale o civile minacciano la libertà religiosa, in quanto “trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione”. Il Papa sottolinea con favore il fatto che “la società, i suoi responsabili e l’opinione pubblica si rendano oggi maggiormente conto, anche se non sempre in modo esatto, di tale grave ferita, spiegando che “la dimensione religiosa è una caratteristica innegabile e incoercibile dell’essere e dell’agire dell’uomo”. Per questo apprezza “l’attenzione per i diritti dei più deboli e la lungimiranza politica di cui hanno dato prova alcuni Paesi d’Europa negli ultimi giorni, domandando una risposta concertata dell’Unione Europea affinché i cristiani siano difesi nel Medio Oriente”. E denuncia: “Non si può creare una sorta di scala nella gravità dell’intolleranza verso le religioni. Purtroppo, un tale atteggiamento è frequente, e sono precisamente gli atti discriminatori contro i cristiani che sono considerati meno gravi, meno degni di attenzione da parte dei governi e dell’opinione pubblica”.
Il Papa ribadisce che “la libertà religiosa non è pienamente applicata là dove è garantita solamente la libertà di culto, per di più con delle limitazioni”. E aggiunge: “In diversi Paesi la Costituzione riconosce una certa libertà religiosa, ma, di fatto, la vita delle comunità religiose è resa difficile e talvolta anche precaria, perché l’ordinamento giuridico o sociale si ispira a sistemi filosofici e politici che postulano uno stretto controllo, per non dire un monopolio, dello Stato sulla società.
Bisogna che cessino tali ambiguità”. Allo stesso modo “si deve rifiutare il contrasto pericoloso che alcuni vogliono instaurare tra il diritto alla libertà religiosa e gli altri diritti dell’uomo” e “i tentativi di opporre al diritto alla libertà religiosa, dei pretesi nuovi diritti” che “non sono, in realtà, che l’espressione di desideri egoistici e non trovano il loro fondamento nell’autentica natura umana”.
Benedetto XVI sottolinea infine l’importanza di Concordati e Accordi “con soddisfazione” particolare per i progressi in Vietnam e in alcuni Paesi africani. Ha quindi ribadito che “la religione non costituisce per la società un problema, non è un fattore di turbamento o di conflitto” e che “la Chiesa non cerca privilegi”. Ha quindi esortato tutti a “intraprendere con determinazione la via verso una pace autentica e duratura, che passa attraverso il rispetto del diritto alla libertà religiosa in tutta la sua estensione”.

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4 commenti:

  1. ehehehehehe.
    l'ANSA che vi ho segnalato prima , tempestivamente apparsa alle 16, rimastica un intervento di padre Lombardi che quindi è intervenuto, spiegando che papa Benedetto si riferiva alla Spagna quando parlava di educazione sessuale etc.
    La ricostruzione sul tristo ma informato Religion Digital
    http://www.periodistadigital.com/religion/vaticano/2011/01/10/benedicto-xvi-la-educacion-sexual-amenaza-la-libertad-religiosa-europa.shtml

    ma lo devo imparare in Spagna che padre Lombardi ha parlato?

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  2. Qui riporta la spiegazione di Lombardi.

    "Fornendo ai giornalisti alcuni chiarimenti al discorso di Benedetto XVI al Corpo diplomatico, il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha spiegato che il riferimento del Papa ai corsi di educazione sessuale come "minaccia alla libertà religiosa" riguarda in particolare "quanto è accaduto in Spagna"."

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/01/10/visualizza_new.html_1642212145.html

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  3. Grazie Alice.
    Metto questo link nell'altro post.
    R.

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