Il dono più grande
Nella Cappella Sistina il battesimo a 21 neonati
“Il Battesimo che voi oggi chiedete per i vostri bambini, li inserisce” nello “scambio d’amore reciproco che vi è in Dio tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo; per questo gesto che sto per compiere, si riversa su di loro l’amore di Dio, inondandoli dei suoi doni”. Lo ha detto stamattina Benedetto XVI, rivolgendosi ai genitori dei 21 neonati ai quali ha amministrato il sacramento del Battesimo, nella messa della prima domenica dopo l’Epifania in cui si celebra il Battesimo del Signore, nella Cappella Sistina.
Disegno d’amore. “Attraverso il lavacro dell’acqua – ha chiarito il Papa -, i vostri figli vengono inseriti nella vita stessa di Gesù, che è morto sulla croce per liberarci dal peccato e risorgendo ha vinto la morte. Perciò, immersi spiritualmente nella sua morte e resurrezione, essi vengono liberati dal peccato originale ed in loro ha inizio la vita della grazia, che è la vita stessa di Gesù Risorto”. Secondo il Santo Padre, “donandoci la fede, il Signore ci ha dato ciò che vi è di più prezioso nella vita, e cioè il motivo più vero e più bello per cui vivere: è per grazia che abbiamo creduto in Dio, che abbiamo conosciuto il suo amore, con cui vuole salvarci e liberarci dal male. Ora voi, cari genitori, padrini e madrine, chiedete alla Chiesa di accogliere nel suo seno questi bambini, di dare loro il Battesimo; e questa richiesta la fate in ragione del dono della fede che voi stessi avete, a vostra volta, ricevuto”. “I vostri figli – ha proseguito, rivolgendosi sempre ai genitori - sono un dono prezioso del Signore, il quale ha riservato per sé il loro cuore, per poterlo ricolmare del suo amore. Attraverso il sacramento del Battesimo, oggi li consacra e li chiama a seguire Gesù, attraverso la realizzazione della loro vocazione personale secondo quel particolare disegno d’amore che il Padre ha in mente per ciascuno di essi; meta di questo pellegrinaggio terreno sarà la piena comunione con Lui nella felicità eterna”.
Collaborazione necessaria. “Ricevendo il Battesimo – ha affermato il Pontefice -, questi bambini ottengono in dono un sigillo spirituale indelebile, il ‘carattere’, che segna per sempre la loro appartenenza al Signore e li rende membra vive del suo corpo mistico, che è la Chiesa. Mentre entrano a far parte del Popolo di Dio, per questi bambini, inizia oggi un cammino di santità e di conformazione a Gesù, una realtà che è posta in loro come il seme di uno splendido albero, che deve essere fatto crescere”. Perciò, “comprendendo la grandezza di questo dono, fin dai primi secoli si ha avuto la premura di dare il Battesimo ai bambini appena nati”. Certamente, “ci sarà poi bisogno di un’adesione libera e consapevole a questa vita di fede e d’amore, ed è per questo che è necessario che, dopo il Battesimo, essi vengano educati nella fede, istruiti secondo la sapienza della Sacra Scrittura e gli insegnamenti della Chiesa, così che cresca in loro il germe della fede che oggi ricevono e possano raggiungere la piena maturità cristiana”. “La Chiesa, che li accoglie tra i suoi figli, deve farsi carico, assieme ai genitori e ai padrini, di accompagnarli in questo cammino di crescita – ha osservato Benedetto XVI -. La collaborazione tra comunità cristiana e famiglia è quanto mai necessaria nell’attuale contesto sociale, in cui l’istituto familiare è minacciato da più parti e si trova a far fronte a non poche difficoltà nella sua missione di educare alla fede. Il venir meno di stabili riferimenti culturali e la rapida trasformazione a cui è continuamente sottoposta la società, rendono davvero arduo l’impegno educativo”. Perciò, “è necessario che le parrocchie si adoperino sempre più nel sostenere le famiglie, piccole Chiese domestiche, nel loro compito di trasmissione della fede”.
Testimonianza gioiosa. Dal Battesimo del Signore “l’azione creatrice, redentrice e santificatrice della Santissima Trinità sarà sempre più manifesta nella missione pubblica di Gesù, nel suo insegnamento, nei miracoli, nella sua passione, morte e risurrezione”, ha evidenziato il Papa all’Angelus, guidato da piazza San Pietro. Il Messia, il Figlio dell’Altissimo, uscendo dalle acque del Giordano, “stabilisce la rigenerazione nello Spirito e apre, a quanti lo vogliono, la possibilità di divenire figli di Dio. Non a caso, infatti, ogni battezzato acquista il carattere di figlio a partire dal nome cristiano, segno inconfondibile che lo Spirito Santo fa nascere ‘di nuovo’ l’uomo dal grembo della Chiesa”. Il beato Antonio Rosmini, ha ricordato il Pontefice, afferma che “il battezzato subisce una segreta ma potentissima operazione, per la quale egli viene sollevato all’ordine soprannaturale, vien posto in comunicazione con Dio”. Il Battesimo è “l’inizio della vita spirituale, che trova la sua pienezza per mezzo della Chiesa. Nell’ora propizia del sacramento, mentre la comunità ecclesiale prega e affida a Dio un nuovo figlio, i genitori e i padrini s’impegnano ad accogliere il neo-battezzato sostenendolo nella formazione e nell’educazione cristiana. È questa una grande responsabilità, che deriva da un grande dono! Perciò, desidero incoraggiare tutti i fedeli a riscoprire la bellezza di essere battezzati e a dare gioiosa testimonianza della propria fede, affinché essa generi frutti di bene e di concordia”.
Il terremoto di Haiti e la libertà religiosa. Dopo l’Angelus, il Santo Padre ha riservato “un particolare ricordo alla popolazione di Haiti, ad un anno dal terribile terremoto, a cui purtroppo ha fatto seguito anche una grave epidemia di colera”. “Il cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, si reca oggi nell’Isola caraibica – ha aggiunto -, per esprimere la mia costante vicinanza e quella di tutta la Chiesa”. Infine, Benedetto XVI ha salutato il gruppo di parlamentari italiani, presenti in piazza San Pietro, e li ha ringraziati “per il loro impegno, condiviso con altri colleghi, in favore della libertà religiosa”. “Con loro saluto anche i fedeli copti qui presenti a cui rinnovo la mia vicinanza”, ha concluso.
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lunedì 10 gennaio 2011
2 commenti:
Ci siamo trasferiti ad altro indirizzo
:-)
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Scusate la domanda indiscreta e la mia curiosità: qualcuno sa il nome di questi 21 bimbi?
RispondiEliminatra di essi c' erano anche due gemellini mi pare di aver visto
Vado a "memoria": Benedetta, Maria Benedetta, Filippo, Daniele, Nathalie, Loredana. I due gemellini si chiamano Viola e Leonardo.
RispondiEliminaNon ricordo altro :-)
R.