IL MESSAGGIO PER LA QUARESIMA 2011
Il Papa mette in guardia gli avidi di denaro
CITTÀ DEL VATICANO
Benedetto XVI ha diffuso, ieri, il Messaggio per la Quaresima 2011.
Il Pontefice ha puntato il dito contro la «tentazione dell'avere», contro «l'avidità di denaro», che «insidia il primato di Dio nella nostra vita». Sottolineando come senza la «luce della fede», l'esistenza degli uomini e anche la cultura, la politica, l'economia, finiscono in «un sepolcro senza futuro, senza speranza». Il «senso ultimo della nostra esistenza», scrive il Papa, è che «Dio ha creato l'uomo per la risurrezione e per la vita. Privo della luce della fede l'universo è senza futuro».
E ancora: «La bramosia del possesso provoca violenza, prevaricazione e morte - ha scritto il Papa - per questo la Chiesa, nel tempo quaresimale, richiama alla pratica dell'elemosina, alla capacità, cioè, di condivisione».
L'idolatria dei beni, invece «rende l'uomo infelice, lo illude senza realizzare ciò che promette» perché colloca le cose materiali al posto di Dio «l'unica fonte della vita». La pratica dell'elemosina è un richiamo al primato di Dio e all'attenzione versol'altro. Ratzinger ha ricordato anche le altre pratiche tradizionali, il digiuno e la preghiera sottolineando che la finalità dell'itinerario quaresimale è «di attuare una conversione profonda della nostra vita».
© Copyright Il Tempo, 23 febbraio 2011 consultabile online anche qui.
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