Papa: Non c'è riforma della Chiesa senza conversione personale
Ricorda la figura del gesuita Bellarmino all'udienza generale
San Roberto Bellarmino (1452-1621) "insegna con grande chiarezza e con l'esempio della vita che non può esserci vera riforma della Chiesa se prima non c'è la nostra personale riforma e la conversione del nostro cuore": così il Papa nella catechesi pronunciata per l'udienza generale di stamane in Vaticano. "San Roberto Bellarmino, del quale desidero parlarvi oggi, ci porta con la memoria al tempo della dolorosa scissione della cristianità occidentale, quando una grave crisi politica e religiosa provocò il distacco di intere Nazioni dalla Sede Apostolica", ha detto Benedetto XVI, che non ha citato il noto processo a Galileo Galilei presieduto proprio dal gesuito. "Si era concluso da poco il Concilio di Trento e per la Chiesa Cattolica era necessario rinsaldare e confermare la propria identità anche rispetto alla Riforma protestante". San Roberto Bellarmino, in particolare, "svolse un ruolo importante nella Chiesa degli ultimi decenni del secolo XVI e dei primi del secolo successivo. Le sue Controversiae costituirono un punto di riferimento ancora valido per l'ecclesiologia cattolica sulle questioni circa la Rivelazione, la natura della Chiesa, i Sacramenti e l'antropologia teologica".
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