venerdì 25 febbraio 2011

Udienza al Presidente del Libano. Benedetto XVI: «Urgente risolvere i conflitti aperti» (Mazza)

Benedetto XVI: «Urgente risolvere i conflitti aperti»

DA ROMA

È «urgente» risolvere «i conflitti aperti». Lo ha affermato il Papa nell’incontro avuto ieri mattina in Vaticano con il presidente libanese Michel Suleiman, parlando del Medio Oriente e «con particolare riferimento ai recenti avvenimenti in alcuni Paesi arabi».
Nell’udienza, Benedetto XVI ha sottolineato come il Libano «rappresenti un messaggio di libertà e di rispettosa convivenza non solo per la Regione ma anche per il mondo intero», e ciò «a motivo della presenza di diverse comunità cristiane e musulmane». Per questo «la promozione della collaborazione e del dialogo fra le confessioni religiose si rivela sempre più necessaria». In particolare, come sottolinea la consueta nota diffusa al termine dell’incontro con Suleiman (che ha visto anche il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, e il “ministro degli Esteri” vaticano monsignor Dominique Mamberti), «s’è rilevata l’importanza dell’impegno delle autorità civili e religiose per educare le coscienze alla pace e alla riconciliazione e si è auspicato che la formazione del nuovo governo favorisca la desiderata stabilità della Nazione, chiamata ad affrontare importanti sfide interne e internazionali». Sulla situazione in nord Africa oggi torna anche
L’Osservatore Romano che, col titolo «Senza pietà», parla di una situazione in Libia «sempre più critica» e del susseguirsi di «drammatiche notizie che – se confermate – offrirebbero un quadro spaventoso dei massacri contro la popolazione civile». ( S.M. )

© Copyright Avvenire, 25 febbraio 2011

1 commento:

  1. Buona giornata, Eufemia
    (Ansa) TERRORISMO:ARRESTI BRESCIA;FARNETICAVANO DI 'PUNIRE IL PAPA'
    (V. 'TERRORISMO: SEI MAROCCHINI ARRESTATI... DELLE 07.50 CIRCA)
    (ANSA) - MILANO, 25 FEB - Secondo quanto si e' appreso nel
    mirino immaginario del gruppo di estremisti islamici individuato
    dalla Polizia c'era anche la figura del Papa, 'colpevole' della
    conversione del giornalista Magdi Allam.
    Secondo gli inquirenti, infatti, l'esaltazione degli indagati
    e' testimoniata da alcuni documenti, per loro segretissimi, in
    cui, oltre a teorizzare il divieto di integrazione nella società
    ospitante, si farneticava di ''punire il Papa'' per aver
    favorito la conversione al cristianesimo del giornalista ed
    europarlamentare Magdi Cristiano Allam.
    I riferimenti al Papa e al giornalista, in particolare, erano
    contenuti in un taccuino (in cui erano annotati gli argomenti
    trattati in riunioni riservate agli esponenti di rilievo del
    gruppo) rinvenuto dagli investigatori all'interno della fodera
    di un giaccone dove uno degli arrestati lo aveva occultato.
    (ANSA).

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