Diritti d’autore, nuova legge in Vaticano
«Così i testi saranno tutelati da abusi»
ROMA. Lo Stato della Città del Vaticano ha una nuova legge sulla protezione del diritto di autore sulle opere dell’ingegno e dei diritti connessi. Ne dà notizia l’Osservatore Romano andato in edicola ieri pomeriggio con data odierna tramite un commento firmato dall’avvocato Carlo Carrieri dell’ufficio giuridico del Governatorato e monsignor Felice Sergio Aumenta della Segreteria di Stato. La nuova legge porta la data di approvazione del 19 marzo, solennità di San Giuseppe, e aggiorna un analogo provvedimento risalente al 1960, per adeguarsi «alle trasformazioni tecnologiche e all’evoluzione legislativa» sull’argomento. La nuova legge recepisce nello Stato della Città del Vaticano «la normativa vigente in Italia» e, con alcuni limiti, «i futuri adeguamenti della fonte italiana si intenderanno automaticamente recepiti». La legge «sottopone espressamente al diritto d’autore i testi delle leggi degli atti ufficiali» della santa Sede e dello Stato vaticano, come le encicliche, le esortazioni, il Catechismo della Chiesa cattolica, il Codice di diritto canonico. Questi testi comunque potranno essere disponibili purché senza fini di lucro e senza manipolazioni. Gli scritti e i discorsi del Papa saranno tutelati per rispondere alla «viva esigenza di protezione da abusi e utilizzi non appropriati». La legge tratta anche delle riproduzioni fotografiche e prevede la creazione di una Commissione per la proprietà intellettuale, «ritenuta necessaria per discutere le questioni più importanti e favorire il coordinamento necessario tra le amministrazioni vaticane». (G.C.)
© Copyright Avvenire, 30 marzo 2011
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