C’e’ un pezzo di Puglia nell’appartamento del Papa
Antonio Di Muro
C’è un pezzo di Puglia nelle stanze vaticane. O meglio in quelle “intime” occupate dallo stesso Pontefice Benedetto XVI, il quale, dopo la sua elezione, ha praticamente mandato in soffitta tutto lo staff di assistenza del suo predecessore, Giovanni Paolo II, che aveva in “distacco”, come si dice tecnicamente, alcune suore polacche.
Sono due donne pugliesi consacrate al Signore, Loredana ed Carmela, che assistono il Pontefice nella ordinarietà della sua giornata.
Donne consacrate significa che non sono suore, ma persone che hanno fatto regolare voto di castità e di povertà ed hanno deciso di servire la Chiesa mettendosi gratuitamente al servizio delle sue varie articolazioni. Pur avendo da cardinale considerazione per le suore polacche e avendo origini tedesche, l’attuale Pontefice ha ritenuto di affidare i compiti più strettamente personali alle italiane, tra le quali grande considerazione godono le nostre due pugliesi. Loredana organizza la cucina e prepara i piatti serviti al Pontefice e agli ospiti tutti i giorni, puntando sulla pasta al curry, i rigatoni al prosciutto, la pasta con salmone e zucchine. Tiene personalmente i contatti con il supermercato del Vaticano e sceglie le verdure che giungono dagli orti di Castelgandolfo.
Carmela, invece, aiuta in cucina ed è specializzata nella confezione dei dolci che piacciono di più a Ratzinger sin da quando era cardinale: strudel, tiramisù alla frutta, alle crostate. Cura anche la stanza di Benedetto XVI e il suo guardaroba. Le riservatissime maglie vaticane non hanno consentito di sapere di più sul queste due donne consacrate del movimento di Comunione e Liberazione (Le “ Memores Domini”), che, tra l’altro, sono tenute per la loro regola al nascondimento, come dire apparire il meno possibile in pubblico,
Anche se si tratta di lavori che non richiedono una particolare specializzazione, fonti vaticane fanno sapere che le due pugliesi sono tenute in buona considerazione dai colleghi dei servizi e dallo stesso Pontefice per la loro dedizione e serietà nel lavoro di assistenza e per quelle frequenti, gradite incursioni nei menù della profumata cucina pugliese.
Queste sottolineature appartengono alla torinese “La stampa”, per cui c’è da ritenere che non vi sia esagerazione all’insegna di una qualsiasi forma di captatio benevolentiae. Una volta tanto questi tartassati meridionali finiscono nella buona cronaca settentrionale per comportamenti lodevoli, motivo per il quale c’è da sperare che qualcuno si possa finalmente convincere che anche dalle nostre parti vi possono essere persone che meritano la massima serie. Se anche il Pontefice si affida ai loro servigi!
http://www.lucerabynight.it/zoom.asp?id=23394
Noi nordici amiamo tantissimo i meridionali, la cucina pugliese e la simpatia ed il calore dei nostri connazionali che contrasta con il carattere spesso chiuso del nord. Ve lo dice una nordica doc :-))
R.
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giovedì 28 aprile 2011
C’e’ un pezzo di Puglia nell’appartamento del Papa: sono le due "Memores Domini", Loredana e Carmela (Di Muro)
5 commenti:
Ci siamo trasferiti ad altro indirizzo
:-)
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Ti segnalo questa, Raffaella:
RispondiEliminahttp://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Wojtyla-tra-il-91-e-il-92-ando-in-segreto-al-capezzale-di-Ratzinger_311953487564.html
a quanto pare è un'esclusiva dell'adnkronos.
RispondiEliminaAntonio
Prima delle degne due Memores pugliesi, c'è un altro grande pugliese, il N. 3 del Vaticano, mons. Filoni, il sostituto del Card. Bertone e uomo di fiducia del Papa. Capito?
RispondiEliminaricevuto anonimo.
RispondiEliminaAntonio :-)
Le memores "sono tenute per la loro regola al nascondimento, come dire apparire il meno possibile in pubblico"?
RispondiEliminaChe sciocchezza!! Sono Laici e laiche ai quali è chiesto di vivere e testimoniare il dono della verginità in mezzo alla gente, fanno quindi lavori normali (impiegati, operai, infermieri...) e vivono in mezzo alla gente.
Riccardo