Corso di specializzazione approvato dal pontefice Benedetto XVI
Come ti erudisco l'esorcista, a Roma una vera full immersion
di Andrea Bevilacqua
Satana esiste oppure no? Per la dottrina della chiesa esiste, eccome. Seppure molti vescovi e pure qualche cardinale non ci credano. Superstizione, dicono. Ci crede, invece, papa Benedetto XVI se è vero che nel 2000 quando dovette redigere il nuovo rituale per gli esorcismi fu uno dei pochi cardinali della commissione incaricata a consultare un esorcista per chiedere lumi su una materia che poco conosceva.
Se è vero che, in questi giorni, con discrezione egli approva un'iniziativa che da qualche anno si svolge a Roma: un corso per aspiranti esorcisti. Presso la Pontificia Università Regina Apostolorum esperti della materia hanno appena concluso una full immersion nella quale si sono scambiati diverse esperienze, approfondite le materie più decisive. Ovvero: come riconoscere se una persona è davvero posseduta o meno? Quali le formule più efficaci contro i demoni? Come svolgere al meglio un esorcismo? Come arrivare alla liberazione totale? In questi giorni al Regina Apostolorum c'era anche una biologa romana di 48 anni, posseduta dal 2004 al 2006, poi liberata dagli esorcismi praticati da padre Francesco Bamonte. Dice: «Parlavo lingue sconosciute, esprimevo concetti teologici a me ignoti, non avevo la possibilità di controllare i miei movimenti». E ancora: «Il mio era un deserto infuocato». Bamonte, esorcista della diocesi di Roma, ha chiesto alla signora di raccontare la sua esperienza di posseduta dal demonio ai sacerdoti e laici iscritti al corso. «Tutto è cominciato», ha raccontato la donna, «con la ripetuta comparsa di buchi sugli indumenti che erano a contatto con la pelle. La loro disposizione era sempre costante, così come il loro numero. Poi la presenza si è manifestata in tutta la sua aggressività violenza e avversione al sacro». E se all'inizio la formazione prettamente scientifica della donna l'aveva portata a pensare a danni causati dalle tarme o da un suo problema dermatologico, quando i buchi sono comparsi sul pigiama della figlia piccola, che all'epoca aveva solo tre anni, la biologa ha compreso che serviva il sacerdote. Anche perché il passo successivo è stato avvertire scosse elettriche, irrigidimento muscolare, sensazione di sdoppiamento che si prolungavano nel tempo. Al momento della liberazione, giunto dopo un lungo cammino fatto di preghiere e liturgie, a soccorrere la signora, che era ormai in preda a una sofferenza acutissima, è stata probabilmente la Vergine. «Mandala via, troppa luce, lei è qui, è la regina del mio dolore» sono state infatti le parole pronunciate in trance dall'indemoniata, secondo quanto riferisce l'esorcista. «Un urlo», ha detto padre Bamonte, dopo il quale dalla bocca della signora si è visto uscire qualcosa di indescrivibile».
© Copyright Italia Oggi, 2 aprile 2011 consultabile online anche qui.
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sabato 2 aprile 2011
2 commenti:
Ci siamo trasferiti ad altro indirizzo
:-)
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Il ptrimo esorcista è stato Gesù, e dire che molti Vescovi non vogliono sentir parlare della presenza di Satana.
RispondiEliminaPurtroppo anche nella Chiesa,su aspetti evidenti, ce chi ancora la pensa in maniera distorta, e il popolo di Dio rimane disorientato.
Gli esorcisti sono visti (purtroppo) come praticanti superstiziosi di riti medioevali.
RispondiEliminaIo inviterei gli scettici, soprattutto i cardinale,i vescovi e i sacerdoti a presenziare e partecipare a qualche esorcismo, almeno per tratte dele conclusioni.
A San Giovanni Rotondo capitò che un vescovo scettico che non credeva agli incontri che Padre Pio aveva tutte le sere con il demonio,Padre Pio stesso fu invitato a lasciar perdere, ma lui certo dei combattimenti con Satana tirò dritto, senza ascoltare l'invito del vescovo.
Dopo poco tempo, il superbo vescovo entrò di sera nella cella di Padre Pio e dovette scappare dal convento.