ESORCISMO: PADRE BAMONTE, PARROCI E MEDICI CI AIUTINO DI PIU'
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 31 mar.
Affinche' il loro ministero sia davvero fruttuoso, agli esorcisti dovrebbero arrivare solo i casi di reale possessione diabolica: le richieste di aiuto da parte di sofferenti dovrebbero cioe' essere "scremate" dai medici di famiglia e dai parroci. Ma perche' questo sia possibile occorrerebbe che queste figure capillarmente diffuse sul territorio avessero una piu' adeguata preparazione sull'argomento.
"E' importante che fin dagli studi teologici, ai futuri sacerdoti si offrano quegli insegnamenti che negli ultimi tempi sono stati troppo spesso trascurati: l'angelologia e la demonologia, l'azione di Cristo e di Satana nel cammino del battezzato e i peccati contro il primo comandamento", afferma sul quotidiano Avvenire padre Francesco Bamonte, esorcista nella diocesi di Roma e docente al corso su esorcismo e preghiera di liberazione promosso dalla Pontificia Universita' Regina Apostolorum.
Per il religioso, "come il medico generico deve essere in grado di indicare ai propri pazienti lo specialista a cui eventualmente ricorrere, cosi' ogni sacerdote dovrebbe possedere quel minimo bagaglio di cognizioni necessarie per capire se una persona ha realmente bisogno di rivolgersi a un esorcista". Spesso infatti la possessione diabolica puo' rivelarsi in realta' una patologia di natura psichiatrica che necessita di cure adeguate e possibilmente di un accompagnamento spirituale, ma non di un esorcismo. Tuttavia, mette in guardia padre Bamonte, "bisogna essere prudenti".
Capita infatti che "quando e' in atto una vera possessione, il demonio cerchi di mimetizzarsi dietro i sintomi di una malattia naturale, oppure di frequenti malesseri, apparentemente di natura psicologica o psichiatrica". La cautela e' d'obbligo anche in presenza di prove ritenute indicative da una parassi ormai consolidata: parlare e capire lingue sconosciute, manifestare una forza superiore alle potenzialita' fisiche, sapere 'cose occulte', avere una forte avversione per il sacro rappresentano infatti "segni inequivocabili" solo se si manifestano insieme. "E' necessario - conclude padre Bamonte - che si verifichi la concomitanza di almeno un certo numero dei segni descritti".
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