sabato 30 aprile 2011

Il Papa: la ricerca affannosa dell'audience penalizza la qualità dei media. Chiesa preoccupata per i deboli, lo siamo anche i media. Internet può aiutare la democrazia in Nord Africa e M.O. (Izzo)

PAPA: RICERCA AFFANNOSA DELL'AUDIENCE PENALIZZA QUALITA' DEI MEDIA

Salvatore Izzo

(AGI) - Castel Gandolfo, 30 apr.

La "ricerca affannosa dell'audience" e' stata indicata oggi da Papa Ratzinger tra le "difficolta'" che le radio cattoliche europee incontrano "con differenti aspetti e proporzioni nei diversi Paesi".
"Vi possono essere - ha elencato Benedetto XVI - la sfida della concorrenza da parte dell'emittenza commerciale; il condizionamento di una politica vissuta come spartizione del potere invece che come servizio del bene comune; la scarsezza di risorse economiche accentuata da situazioni di crisi; l'impatto degli sviluppi delle nuove tecnologie di comunicazione; la ricerca affannosa dell'audience". "Ma - ha concluso il Papa - troppo grandi e urgenti sono le sfide del mondo odierno" in cui debbono cimentarsi i media cattolici "per lasciarsi scoraggiare e arrendersi di fronte a queste difficolta'".

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PAPA: CHIESA PREOCCUPATA PER I DEBOLI, ANCHE MEDIA DEVONO ESSERLO

Salvatore Izzo

(AGI) - Castelgandolfo, 30 apr.

Benedetto XVI ricorda alle radio cattoliche europee le preoccupazioni che "nutre la Chiesa cattolica a proposito del rispetto della vita umana, della difesa della famiglia, del riconoscimento degli autentici diritti e delle giuste aspirazioni dei popoli, degli squilibri che causano sottosviluppo e fame in tante parti del mondo, dell'accoglienza dei migranti, della disoccupazione e della sicurezza sociale, delle nuove poverta' ed emarginazioni sociali, delle discriminazioni e delle violazioni della liberta' religiosa, del disarmo e della ricerca di soluzione pacifica dei conflitti".
E sottolinea che "e' compito delle radio come pure delle televisioni alimentare ogni giorno una corretta ed equilibrata informazione e un approfondito dibattito per trovare le migliori soluzioni condivise su tali questioni in una societa' pluralistica". "E' un compito - avverte - che richiede alta onesta' professionale, correttezza e rispetto, apertura alle prospettive diverse, chiarezza nell'affrontare i problemi, liberta' da steccati ideologici, consapevolezza della complessita' dei problemi". "Si tratta - conclude nel discorso rivolto questa mattina ai partecipanti al simposio europeo delle radio cattoliche - di una ricerca paziente di quella 'verita' quotidiana' che meglio traduce i valori nella vita e meglio orienta il cammino della societa', e che va cercata insieme con umilta'".

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PAPA: INTERNET PUO' AIUTARE DEMOCRAZIA IN NORDAFRICA E M.O.

Salvatore Izzo

(AGI) - Castelgandolfo, 30 apr.

Benedetto XVI si e' riferito ai processi di democratizzazione in corso in Paesi del Mediterraneo e nel Vicino Oriente in un discorso rivolto alle radio cattoliche europee, riunite in questi giorni in Vaticano. "Sappiamo - ha detto - che le nuove forme di comunicazione hanno svolto e svolgono un ruolo non secondario in questi stessi processi". L'auspicio del Papa e' che i media sappiano mettersi "al servizio di una riflessione e di un impegno affinche' gli strumenti delle comunicazioni sociali servano al dialogo, alla pace e allo sviluppo solidale dei popoli, superando le distanze culturali, le diffidenze o le paure".

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PAPA: RELIGIONE HA RUOLO PUBBLICO MA SETTARISMO E' ECCESSO

Salvatore Izzo

(AGI) - Castelgandolfo, 30 apr. -

"La religione contribuisce a purificare la ragione, aiutandola a non cadere in distorsioni, come la manipolazione da parte dell'ideologia, o l'applicazione parziale che non tenga conto pienamente della dignita' della persona umana. Allo stesso tempo, anche la religione riconosce di aver bisogno del correttivo della ragione per evitare eccessi, come l'integralismo o il settarismo". Lo ha affermato Benedetto XVI nel discorso rivolto questa mattina alle Radio cattoliche Europee. Secondo il Papa, "la Chiesa Cattolica ha un suo contributo specifico da dare" alla societa'. "Intende darlo - ha spiegato ricordando le affermazioni fatte in settembre alla Westminster Hal - testimoniando la sua adesione alla verita' che e' Cristo, ma allo stesso tempo con apertura e spirito di dialogo". Infatti, "la religione non intende prevaricare nei confronti dei non credenti, ma aiutare la ragione nella scoperta dei principi morali oggettivi". "La religione - ha aggiunto - non e' un problema da risolvere, ma un fattore che contribuisce in modo vitale al dibattito pubblico nella nazione". E i media cattolici debbono "cercare di promuovere ed incoraggiare il dialogo fra fede e ragione nella prospettiva del servizio al bene comune nazionale". Per il Pontefice si tratta di "un servizio pubblico", cioe' "un servizio alla gente, per aiutarla ogni giorno a conoscere e a capire meglio cio' che succede e perche' succede, e a comunicare attivamente per concorrere al cammino comune della societa'".

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PAPA: ATTRAVERSO LA RADIO I PONTEFICI HANNO PROMOSSO LA PACE

Salvatore Izzo

(AGI) - Castel Gandolfo, 30 apr.

"Attraverso la radio, i Papi hanno potuto trasmettere oltre le frontiere messaggi di grande importanza per l'umanita', come quelli giustamente famosi di Pio XII durante la seconda guerra mondiale, che hanno dato voce alle aspirazioni piu' profonde verso la giustizia e la pace, o come quello di Giovanni XXIII al momento culminante della crisi fra Stati Uniti e Unione Sovietica nel 1962". Lo ha ricordato Benedetto XVI nel discorso rivolto questa mattina alle radio cattoliche europee. "Attraverso la radio - ha aggiunto - Pio XII ha potuto far diffondere centinaia di migliaia di messaggi delle famiglie per i prigionieri e i dispersi durante la guerra, svolgendo un'opera umanitaria che gli guadagno' gratitudine imperitura. Attraverso la radio, inoltre, sono state a lungo sostenute le attese di credenti e di popoli soggetti a regimi oppressivi dei diritti umani e della liberta' religiosa". "Quando il mio predecessore Pio XI si rivolse a Guglielmo Marconi perche' dotasse lo Stato della Citta' del Vaticano di una Stazione radio all'altezza della migliore tecnologia disponibile a quel tempo, dimostro' - ha tenuto a riconoscere il Papa tedesco - di aver intuito con acutezza in quale direzione si stava sviluppando il mondo delle comunicazioni e quali potenzialita' la radio poteva offrire per il servizio della missione della Chiesa". E anche oggi "la Santa Sede e' consapevole delle potenzialita' straordinarie che ha il mondo della comunicazione per il progresso e la crescita delle persone e della societa'. Si puo' dire che tutto l'insegnamento della Chiesa su questo settore, a partire dai discorsi di Pio XII, passando attraverso i documenti del Concilio Vaticano II, fino ai miei piu' recenti messaggi sulle nuove tecnologie digitali, e' attraversato - ha concluso Ratzinger - da una vena di ottimismo, di speranza e di simpatia sincera verso coloro che si impegnano in questo campo per favorire l'incontro e il dialogo, servire la comunita' umana, contribuire alla crescita pacifica della societa'".

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