CATTOLICI: CEI, VITA SPIRITUALE TRASFORMA IMPEGNO POLITICO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 29 mag.
I cattolici italiani cercano nella preghiera la forza "di essere coerenti e trasformare la vita in tutti gli ambiti, non ultimo quello sociale e politico".
Il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, ha voluto sottolinearlo intervenendo questa mattina alla trasmissione dedicata da "A Sua Immagine" all'Atto di affidamento dell'Italia alla Vergine compiuto giovedi' scorso dal Papa con tutti i vescovi italiani riuniti a Roma per l'Assemblea Generale.
"Questo aspetto - ha detto il presule - non e' remoto o distante rispetto alla preghiera.
L'affidarsi a Maria e' espressione di una fede radicata e profonda, di una fiducia che possa realizzarsi quanto di bene l'Italia ha fatto e spera di poter fare, una preghiera corale che si leva con particolare insistenza, con un coinvolgimento profondo che esprime e impegna.
Cio' che cambia non e' esteriore ma e' l'atteggiamento e la disponibilita' delle persone, un capire che c'e' motivo di fidarsi di Dio".
"Sappiamo che l'Italia ha tanti problemi ma noi abbiamo una fede incrollabile", ha aggiunto da parte sua il vescovo di Palestrina e assistente dell'Azione Cattolica, monsignor Domenico Sigalini.
"L'Italia - ha auspicato monsignor Giancarlo Bregantini, presidente della Commissione Cei per la pastorale sociale e del lavoro - non sia frammentata, tra Nord e Sud ma sia unita soprattutto per affrontare l'emergenza del lavoro".
"Abbiamo bisogno - ha concluso ai microfono di Rai Uno monsignor Vincenzo Pagia, vescovo di Terni - di uno scatto spirtuale morale e civile perche' l'Italia resti quel grande Paese che e' sempre stato".
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VOLONTARIATO: A ROMA RICORDATO DON MARIO PICCHI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 29 mag.
Il fondatore del Centro Italiano di Soldarieta', don Mario Picchi, e' stato ricordato a un anno dopo la sua scomparsa con una messa cebrata da monsignor PierGaetano Lugano, del Vicariato di Roma, presso la chiesa di Sant'Anna al Laterano. "L'eredita' lasciata dal fondatore del Ce.I.S - ha detto il prelato - e' viva ogni giorno nel lavoro quotidiano di chi, fra operatori e volontari, spende la propria vita a difesa dei piu' deboli e, in particolare, delle dipendenze".
Oggi sono sei i macro centri che erogano 20 servizi differenziati, dai bambini agli anziani. Oltre 6mila e 300 le persone che, ogni anno, chiedono aiuto alla struttura fondata dal don Mario Picchi che rappresenta un punto di riferimento fondamentale per Roma.
"Sono presenti oggi - ha spiegato Roberto Mineo, che da don Mario ha ricevuto il testimone - gli amici di sempre. Non e' un appuntamento, diciamo cosi', istituzionale, ma un momento per stare insieme e raccogliersi in preghiera.
La perdita di don Mario - ha continuato Mineo - e' stata un duro colpo per noi tutti. Ma il suo lavoro, la sua vita spesa guardando al prossimo e' stata per noi una bussola capace di orientarci al meglio".
Nel corso del rito e' stato ricordato il 'Progetto Uomo', un esempio, a livello nazionale e internazionale, di come si aiutano i giovani, e non solo, a uscire dal tunnel drammatico della tossicodipendenza.
Ed e' stato letto un brano del testamento spirituale del sacerdote.
"Cosa rimarra'? Credo - scrisse don Picchi - che di me rimarranno i gesti concreti di amore e di quella solidarieta' che spezza l'egoismo e proietta verso l'alto. La mia capacita' di offrire speranza agli smarriti di cuore. Le occasioni da me colte per essere un promotore di pace e di giustizia".
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