domenica 29 maggio 2011

Il Papa al Regina Caeli: l’annuncio del Vangelo fa fiorire la vita, la vocazione della Chiesa è l’evangelizzazione (R.V.)

Il Papa al Regina Caeli: l’annuncio del Vangelo fa fiorire la vita, la vocazione della Chiesa è l’evangelizzazione

Laddove è annunciato, il Vangelo porta la vita come la pioggia fa rinverdire un terreno arido: è quanto affermato da Benedetto XVI al Regina Caeli in Piazza San Pietro, gremita di fedeli. Il Papa ha dunque ribadito che anche oggi la vocazione della Chiesa è l’evangelizzazione, come hanno testimoniato figure luminose quali San Carlo Borromeo, Madre Teresa di Calcutta e Karol Wojtyla, definito dal Papa “un grande missionario”. Il servizio di Alessandro Gisotti:

“Là dove arriva il Vangelo fiorisce la vita”: è quanto sottolineato da Benedetto XVI che, al Regina Caeli, si è soffermato sul passo degli Atti degli Apostoli che descrive le opere prodigiose del diacono Filippo in Samaria:

“Filippo e gli altri discepoli, con la forza dello Spirito Santo, fecero nei villaggi della Palestina ciò che aveva fatto Gesù: predicarono la Buona Notizia e operarono segni prodigiosi. Era il Signore che agiva per mezzo loro”.

E così, ha osservato, accadeva ciò che succede a un terreno arido: “irrigato dalla pioggia, subito rinverdisce”. L’annuncio del Vangelo, dunque, porta la vita:

“Leggendo questo brano, viene spontaneo pensare alla forza risanatrice del Vangelo, che nel corso dei secoli ha 'irrigato', come fiume benefico, tante popolazioni”.

Ha così citato alcuni grandi Santi che hanno “portato speranza e pace ad intere città” come San Carlo Borromeo a Milano, al tempo della peste, e la Beata Madre Teresa a Calcutta. Né ha mancato di riferirsi “a tanti missionari, il cui nome è noto a Dio, che hanno dato la vita per portare l’annuncio di Cristo e far fiorire tra gli uomini la gioia profonda”.

“Mentre i potenti di questo mondo cercavano di conquistare nuovi territori per interessi politici ed economici, i messaggeri di Cristo andavano dappertutto con lo scopo di portare Cristo agli uomini e gli uomini a Cristo, sapendo che solo Lui può dare la vera libertà e la vita eterna”.

Anche oggi, ha ribadito Benedetto XVI, la “vocazione della Chiesa è l’evangelizzazione”:

“Sia verso le popolazioni che non sono state ancora “irrigate” dall’acqua viva del Vangelo; sia verso quelle che, pur avendo antiche radici cristiane, hanno bisogno di nuova linfa per portare nuovi frutti, e riscoprire la bellezza e la gioia della fede”.

Il Papa ha quindi ricordato che anche il Beato Giovanni Paolo II è stato “un grande missionario”. Karol Wojtyla, ha constatato, “ha rilanciato la missione ad gentes e, al tempo stesso, ha promosso la nuova evangelizzazione”. Due compiti che il Pontefice ha affidato all’intercessione di Maria:

“La Madre di Cristo accompagni sempre e dovunque l’annuncio del Vangelo, affinché si moltiplichino e si allarghino nel mondo gli spazi in cui gli uomini ritrovano la gioia di vivere come figli di Dio”.

Al momento dei saluti ai pellegrini, il Papa ha rivolto un pensiero gioioso a Suor Maria Serafina del Sacro Cuore di Gesù, Beatificata ieri in Campania a Cerreto Sannita. In polacco, ha invece ricordato il 30.mo anniversario della morte del cardinale Stefan Wyszyński, il Primate del Millennio:

“Wypraszając dar jego beatyfikacji…”

“Invocando il dono della sua Beatificazione – ha detto Benedetto XVI – impariamo da lui il totale abbandono alla Madre di Dio. La sua fiducia espressa con le parole: ‘Tutto ho posto su Maria’ sia per noi un particolare modello”. Infine, ha ricordato l’odierna Giornata Nazionale del Sollievo, dedicata alla solidarietà con i malati.

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