domenica 29 maggio 2011

Il Papa al Sodalizio Mariano di Ratisbona: l'affidamento a Maria è scelta sempre attuale (Izzo)

PAPA: AFFIDAMENTO A MARIA E' SCELTA SEMPRE ATTUALE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 29 mag.

"La fede non appartiene al passato, ma apre sempre ad un oggi e, soprattutto, ad un domani".
Due giorni dopo l'Atto di affidamento dell'Italia alla Vergine - compiuto in Santa Maria Maggiore insieme ai vescovi italiani riuniti a Roma in occasione della 63esima Assemblea Generale della Cei - Benedetto XVI e' tornato sul tema della consacrazione a Maria ricordando che "da sempre e' stato chiaro che la cattolicita' non puo' esistere senza un atteggiamento mariano, che essere cattolici vuol dire essere mariani, che cio' significa l'amore per la Madre, che nella Madre e per la Madre troviamo il Signore".
Ai membri della "Marianische Manner-Congregation Maria Verkundung", un Sodalizio Mariano di Ratisbona al quale Joseph Ratzinger, allora seminarista quattordicenne fu ammesso esattamente 70 anni fa, il Papa ha confidato che "attraverso le visite ad limina dei vescovi", in Vaticano si sperimenta "costantemente come le persone, soprattutto in America Latina, ma anche negli altri continenti, possono affidarsi alla Madre, possono amare la Madre e, attraverso la Madre, poi, imparano a conoscere, a comprendere e ad amare Cristo".
"Sperimento costantemente - ha aggiunto - come la Madre continui a mettere al mondo il Signore, come Maria continui a dire 'si'' e a portare Cristo nel mondo".
"Quando studiavamo, dopo la guerra, e credo che oggi non sia cambiato molto, non credo che la situazione sia molto migliorata, la mariologia che si insegnava nelle universita' tedesche - ha ricordato in proposito il Pontefice teologo - era un po' austera e sobria". "Credo pero' - ha osservato - che vi abbiamo trovato l'essenziale", e cioe' che "Maria e' la grande credente.
Ella ha raccolto la missione di Abramo di essere credente ed ha concretizzato la fede di Abramo nella fede in Gesu' Cristo, indicando così a noi tutti la via della fede, il coraggio di affidarci a quel Dio che si da' nelle nostre mani, la gioia di essere suoi testimoni; e poi la sua determinazione a rimanere salda quando tutti sono fuggiti, il coraggio di stare dalla parte del Signore quando egli sembrava perduto, e di rendere proprio cosi' quella testimonianza che ha portato alla Pasqua".
In proposito, Papa Ratzinger ha ricordato che i giorni in cui egli entrava a far parte del Sodalizio Mariano di Ratisbona, "erano tempi bui, c'era la guerra. Hitler aveva sottomesso uno dopo l’altro la Polonia, la Danimarca, gli Stati del Benelux, la Francia e nell'aprile del 1941, proprio in questo periodo, 70 anni fa, aveva occupato la Jugoslavia e la Grecia. Sembrava che il Continente fosse nelle mani di questo potere che, allo stesso tempo, poneva in forse il futuro del cristianesimo".
"Noi - ha ricordato includendo nel racconto anche il fratello Georg, che fu poi ordinato sacerdote con lui 60 anni fa - eravamo stati ammessi alla Congregazione, ma poco dopo inizio' la guerra contro la Russia; il seminario fu sciolto, e la Congregazione, prima che si fosse riunita, che riuscisse a radunarsi, era gia' stata dispersa ai quattro venti". "Cosi' - ha spiegato - questo ingresso nel Sodalizio non e' entrato come data esteriore” della vita, ma e' rimasto come data
interiore della vita. A quel tempo - ha rivelato - ci orientavamo a Romano Guardini e al libro del suo amico, il parroco Josef Weiger, 'Maria, Madre dei credenti', il quale si rifa' alle parole di Elisabetta: 'Beata te che hai creduto!'".
Nel discorso pronunciato a braccio in tedesco, e del quale l'Osservatore Romano aveva anticipato alcuni stralci, Benedetto XVI si e' detto infine "grato di sentire che in Baviera ci sono circa 40 mila sodali; che ancora oggi ci sono uomini che, insieme a Maria, amano il Signore, che attraverso Maria imparano a conoscere e ad amare il Signore, e, come Ella, rendono testimonianza al Signore nelle ore difficili e in quelle felici; che stanno con Lui, sotto la Croce e che continuano a vivere gioiosamente la Pasqua insieme a lui".
"Ringrazio quindi voi tutti - ha concluso - perche' tenete alta questa testimonianza, perche'
sappiamo che ci sono uomini cattolici bavaresi che sono sodali, che percorrono questo cammino
aperto dai Gesuiti nel XVI secolo, e che continuano a dimostrare che 'Dio vi renda merito per tutto', e Dio benedica voi tutti! Grazie
di cuore".

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