Michel Roy, nuovo segretario della Caritas internationalis: costruire un mondo migliore, non più ostaggio della finanza
La Caritas Internationalis ha un nuovo segretario generale: Michel Roy è stato eletto ieri durante l’assemblea generale dell’organismo riunito da domenica scorsa a Roma sul tema “Una sola famiglia umana, zero povertà”. E’ un francese, responsabile del patrocinio internazionale presso il “Secours catholique Caritas France”: succede a Lesley-Anne Knight. Hélène Destombes, della nostra redazione francese, lo ha intervistato chiedendogli anzitutto di parlarci dell’impegno della Caritas Internationalis per i prossimi anni:
R. – L’accent doit être mis à mesure, dans un premier temps, sur le renforcement …
Inizialmente, l’accento dovrà essere posto sul rafforzamento della dinamica della rete delle varie Caritas, affinché tutti insieme possiamo portare la voce dei più poveri e la loro speranza in un mondo migliore da una dimensione locale ad una dimensione globale; quindi, portare la voce della Caritas Internationalis alle istituzioni internazionali.
D. – Nel corso dell’assemblea, è stata sollecitata più volte l’opportunità di risaldare i legami e l’interazione con la Santa Sede…
R. – Tout à fait! Il s’agit d’interaction: nous avons adhéré aux dynamiques qui …
Difatti: si tratta sostanzialmente di interazione. Noi abbiamo aderito alle dinamiche proposte, da un lato, dalla Chiesa universale, e dal canto suo la Chiesa universale si pone in ascolto delle grida e delle speranze che salgono dal basso e che arrivano per il tramite della Caritas. Si tratta quindi di operare un incrocio fecondo tra il modo in cui la Chiesa universale pensa la realizzazione del Regno di Dio, e il modo in cui i più poveri, per il tramite della rete della Caritas, vogliono costruire questo mondo migliore.
D. – Lei si troverà quindi a lavorare insieme al cardinale Rodriguez Maradiaga che è stato confermato presidente. Cosa si aspetta da questa collaborazione?
R. – Pour améliorer – si on peut dire – les relations avec le Saint Siège et pour faire …
Per migliorare – se così si può dire – i rapporti con la Santa Sede e per rendere le dinamiche positive e incisive, il cardinale Rodriguez Maradiaga è la persona giusta! Credo che il suo ruolo sia molto importante, e credo che si sia reso conto che sia oggi più importante che in passato che egli si faccia carico di questo suo ruolo di presidente della Caritas Internationalis.
D. – Questa assemblea è stata anche l’occasione per definire gli orientamenti dei prossimi quattro anni nella lotta contro la povertà. Quali sono le priorità?
R. – Il y a, dans le plan stratégique qui a été adopté, quatre orientations …
Nel piano strategico che è stato adottato, ci sono quattro orientamenti principali. Il primo riguarda il rafforzamento della risposta umanitaria della rete Caritas nelle situazioni d’emergenza; il secondo grande ambito è lavorare al coordinamento degli impegni della rete Caritas nel campo dello sviluppo umano integrale e durevole, e in questo campo il mio progetto prevede la facilitazione dell’ingresso in rete di quelle agenzie della Caritas che vogliono lavorare insieme su una base tematica, su campi specifici come la lotta all’Aids, l’accesso all’acqua, la sicurezza alimentare, le migrazioni … Tra tanti, un ambito mi sembra prioritario ed è quello che in realtà abbraccia tutti gli altri, ed è il raggiungimento degli obiettivi del Millennio per lo sviluppo, alla luce dello slogan presentato attualmente dalla Caritas e che recita: “Una sola famiglia umana, zero povertà”. L’idea è che andiamo verso una riduzione totale della povertà: è un’utopia, ma è importante avere davanti agli occhi una sollecitazione profetica come questa per ottenere una grande mobilitazione. Il terzo aspetto riguarda la lotta contro le strutture ingiuste, che creano povertà e violenza sul pianeta: il nostro primo riferimento è alla crisi economica e finanziaria che stiamo attraversando e che coinvolge non soltanto i poveri nei Paesi del Nord, ma anche e sostanzialmente i Paesi del Sud. La finanza ha preso in ostaggio il pianeta: bisogna inventare un mondo nuovo, e in questo la rete Caritas deve svolgere un ruolo importante per contribuire a cambiare questo mondo. Il quarto aspetto, ed è quello più tipicamente “interno”, è quello di rafforzare la comunicazione tra di noi, rafforzare il coordinamento. E vorrei aggiungere un quinto punto, che in realtà non è stato presentato in sede di assemblea, ma che riguarda il radicamento spirituale della nostra rete, del nostro lavoro. Penso che sia necessario rinvigorire la dimensione che riguarda l’animazione della pastorale sociale che ci è stata affidata dalla Chiesa. Ecco i cinque “progetti” per i prossimi quattro anni nei quali mi vorrò impegnare. (gf)
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