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mercoledì 27 luglio 2011
E’ insopportabile che, per superficialità o frettolosità, si sia fatto passare il folle assassino norvegese per un “cristiano” (Socci)
Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Fabiola.
10 commenti:
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:-)
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IL BLOG DEGLI AMICI DI PAPA RATZINGER 5
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Grande Socci come sempre......
RispondiEliminaQui un altro commento:
RispondiEliminaLa religione fai da te dietro la tragedia di Oslo
di Paolo Naso* in “l'Unità” del 27 luglio 2011
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201107/110727naso.pdf
Alessia
Norvegia, il nunzio: “il fondamentalismo religioso è inaccettabile”
RispondiEliminaFiori sull'isola di Utoya
Monsignor Emil Paul Tscherrig, rappresentante del Vaticano nei Paesi nordici, in una intervista al Sir, l’agenzia stampa della Cei. Sconcerto e smarrimento in Norvegia
«Il fondamentalismo, soprattutto quello che si appropria di una matrice religiosa, non è mai accettabile. È una cifra che si strumentalizza solo per giustificare il proprio estremismo o anche il fallimento di una vita personale o di visione del futuro» - ha affermato il nunzio.
Ripetendo - spiega il diplomatico - quanto in realtà «hanno detto i papi di tutte le generazioni e soprattutto recentemente Giovanni Paolo II e Benedetto XVI sia in riferimento all’islam che al cristianesimo»: «non si può fare la guerra e usare violenza in nome di Dio». «È un messaggio chiaro - ha aggiunto - che è stato continuamente ripetuto da parte della Chiesa e penso che tutte le religioni siano oggi chiamate ad essere segno di unificazione dell’umanità, di unità del genere umano».
«Essere quindi il contrario - ha detto ancora - di quello che abbiamo visto in questi giorni. Non dunque la violenza, non la divisione. Cristo stesso morendo sulla Croce ha praticamente espresso il suo terrore contro ogni tipo di violenza e questo è il senso profondo del cristianesimo, questo il messaggio che i papi, in ogni catechismo, in ogni discorso, hanno sempre espresso. Questo deve essere alla base degli uomini e delle donne che credono: chi crede non può farsi strumento di violenza e di disastri».
«Abbiamo visto il peggio che il male può fare alle persone, ma nello stesso tempo stiamo vedendo anche tanto bene nelle reazioni della gente». È questo il commento di padre Pal Bratbak, portavoce della Chiesa cattolica norvegese, in merito alla reazione della gente in Norvegia all’indomani della strage che ha colpito il Paese.
«In tutto il Paese - speiga - c’è una calma irreale. Le persone trovano difficile capire quello che è accaduto, la vastità della tragedia, ma la reazione del dolore sta arrivando. Davanti alla cattedrale luterana di Oslo c’è un mare di fiori, tantissime candele. Le persone sentono il bisogno di fare qualcosa di concreto, desiderano sostenere le persone che hanno perso i loro cari in questa immensa tragedia. Nessuno poteva prevedere tanto orrore nel nostro Paese».
http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/news/dettaglio-articolo/articolo/6268/
Tra l'altro quando giungono notizie di attentati compiuti da terroristi sedicenti islamici, sui media partono subito i distinguo, e ci sentiamo ripetere dalla sera alla mattina che quello non è il vero islam, che i criminali usano la religione come pretesto, che qualcuno gli ha fatto il lavaggio del cervello e via dicendo. Poi spunta questo ennesimo criminale, esaltato che invece di uccidere al grido di allah akbar pubblica sulla sua web page il disegnino del templare ed ecco che per i media corrisponde al ritratto del "vero" cristiano, anzi praticamente cattolico. Avanti così, evviva la coerenza.
RispondiEliminaIl principe di Norvegia ha fatto visita alla moschea di Oslo per esprimere solidarietà; lo Spiegel tedesco è andato ad intervistare la comunità musulmana di Oslo per chiedere loro come stessero...
RispondiEliminaMa la maggior parte degli assassinati non sono norvegesi?
E quando poi chiese cristiane vengono fatte saltare in aria in Nigeria, Iraq, Pakistan non si sente nulla, nessuno va a trovarli, nessuno va a chiedere loro come stiano.
Verrebbe voglia di scapparsene da questa Europa che non serve più a nulla, che si gongola nella sua ipocrisia buonista, alla quale delle persone non importa nulla, ma che deve mostrare il suo volto buono, tollerante e accogliente.
A parte il fatto che Socci ha omesso di specificare che gli insulti comprendevano anche i predecessori di Papa Benedetto, mi spiace ma questa volta trovo assai più equilibrato l'articolo di Luigi Accattoli
RispondiEliminahttp://www.liberalfondazione.it/archivio-quotidiano/2011/07/ratzinger-e-il-fantasma/
Alessia
Molti, oggi, insistono sulla “follia” di Breivik (come se potesse non essere folle uno che ammazza a sangue freddo decine di ragazzi che chiedono pietà) soprattutto perché fanno fatica ad accettare la semplice e drammatica realtà che le dichiarazioni di Borghezio mettono in luce: gli argomenti, i ragionamenti, i deliri di Breivik li abbiamo sentito spessissimo negli ultimi anni, anche in sedi presunte nobili come giornali, telegiornali, dichiarazioni di politici, discorsi di amici.
RispondiEliminaQuanti giornalisti pseudo-illustri e commentatori pseudo-esperti ci hanno martellato in questi anni con l’invasione islamica, il ritorno del califfato, lo stravolgimento della nostra civiltà a causa dell’immigrazione, a dispetto di ogni fatto e di ogni cifra? Quanti politici e quanti scrittori copioni ci hanno ossessionato con quella fanfaluca dell’Eurabia, teorizzata dalla saggista ebrea egiziana Bat Ye’or? E lo scontro di civiltà? Scrivere pessimi libri e diffondere sciocchezze non equivale ad armare la mano di un assassino. Non facciamo finta che sia un merito, però, e che non abbia prima o poi delle conseguenze.
Fulvio Scaglione
Ratzinger e il fantasma
RispondiEliminadi Luigi Accattoli
http://www.liberalfondazione.it/archivio-quotidiano/2011/07/ratzinger-e-il-fantasma/
Effettivamente, alla radce del crimime del Breivik ci sono i toni che spesso si trovano anche in questo blog contro l'Islam, che sarebbe la radice di tutti i mali. Anche "intellettuali" di grido, come "santa" Oriana Fallaci inventrice dell'Eurabia e che discettava di difesa della fiorentinità dagli assalti islamici dal suo comodo appartameto niuiorchese, ha fatto tanto per innescare nelle menti malate pulsioni come quella che oggi ci scandalizza. Il tutto è iniziato l'indomani dell'attacco alle Torri Gemelle, teatralmente sbandierato da tanti come un attacco a tutto l'Occidente da parte dell'Islam in quanto tale, e che ha dato a Bush la scusa per incendiare il mondo alle porte di casa nostra (e ben lontano dalle sue coste), per ribadire a suon di bombardamenti la loro titolarità ad immischiarsi negli affari altrui in tutto il mondo. E noi, pecoroni, contenti!
RispondiEliminaAllla radice del crimine di Breivek c'è il mistero del male e l'infinita presunzione, tutta moderna, di essere signori del proprio destino e di quello altrui.
RispondiEliminaIl resto è superficiale analisi liquidatoria in stile Repubblica (o Famiglia Cristiana).
Faccio notare, comunque, che il folle assassino norvegese spinto, secondo queste analisi, dalle farneticazioni occidentali contro l'islam, non ha fatto strage in una moschea ma tra i suoi connazionali. Evidentemente, nonostante la pazzia, anche lui deve averlo ritenuto meno pericoloso.