giovedì 29 settembre 2011

Bozza Cei anti-abusi: Prevenzione e ascolto vittime

Pedofilia/ Bozza Cei anti-abusi: Prevenzione e ascolto vittime

Roma, 28 set. (TMNews)

I lavori del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, "facendo seguito alle indicazioni della Santa Sede date a tutte le Conferenze episcopali del mondo", "hanno affrontato l'esame della bozza che mira a esplicare, in rapporto alla realtà italiana, le linee-guida della congregazione della Dottrina della fede" in materia di contrasto alla pedofilia. Lo rende noto il portavoce della Cei, mons. Domenico Pompili, al terzo giorno di lavori del 'parlamentino' dei vescovi.
"Le convinzioni più condivise - afferma mons. Pompili in una nota - rimandano alla necessità di un sempre più rigoroso percorso formativo per i futuri preti, l'ascolto delle vittime, l'accompagnamento dei sacerdoti coinvolti, ferme restando le conseguenze penali".
I vescovi del Consiglio permanente della Cei, riferisce il portavoce, si sono poi concentrati sul tema degli orientamenti pastorali per l'educazione "rispetto ai quali, dopo la pubblicazione, si attendeva di declinare i prossimi 4 anni nelle sue articolazioni di fondo. I Vescovi hanno rimarcato che, per prendere sul serio l'attuale stagione culturale, si richiede anzitutto di cambiare prospettiva, cioè di superare la prevalente impostazione puerocentrica della pastorale. La stessa iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi non può prescindere dal mondo della famiglia, della scuola, della comunità ecclesiale".
"In una parola - prosegue mons. Pompili in una nota - non può fare a meno di chiamare in causa adulti responsabili e coinvolti. Entrando nel merito, e in vista del Convegno di metà decennio, le tappe individuate sono state: la formazione degli adulti e della famiglia (2012), gli educatori (2013), i destinatari (2014), gli itinerari e gli strumenti dell'iniziazione cristiana (2015). E' stato infine approvato un contributo sui Lineamenta del prossimo Sinodo dei Vescovi. A tale proposito, l'obiettivo è quello di ritrovare la motivazione della nuova evangelizzazione e del primo annuncio, in un contesto come l'attuale in cui spesso taluni fraintendimenti e pregiudizi rischiano di deturpare l'originaria bellezza della fede cristiana".

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