Su segnalazione di Laura leggiamo:
Il Papa riceve i vescovi indiani. Il cardinale Gracias: i cristiani annunciano il Vangelo dell'amore nonostante le difficoltà
Prosegue in Vaticano la visita “ad Limina” dei vescovi della Conferenza episcopale dell'India. Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in udienza nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo un altro gruppo di presuli. I vescovi indiani stanno informando il Papa sulla situazione della piccola minoranza cristiana in questo grande Paese asiatico. Dopo le violenze anticristiane compiute dai fondamentalisti indù in Orissa nel 2008, in queste ultime settimane si sono verificati nuovi attacchi alle chiese. Ascoltiamo in proposito il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay, al microfono di Sergio Centofanti.
R. – Abbiamo parlato al Papa delle nostre sfide: noi siamo pochissimi – il 2 per cento – ma non di meno abbiamo una grande influenza morale nel nostro Paese. C’è in particolare la sfida del dialogo interreligioso: il Papa si è mostrato molto interessato al dialogo con le altre religioni, con il governo, con la società civile … Penso che il Papa sia stato soddisfatto del nostro resoconto.
D. – Recentemente si sono verificati nuovi attacchi alle chiese cristiane …
R. – Sì. Ho parlato anche di questo, perché in verità ci sono problemi, ma questo non significa che il nostro lavoro sia diminuito: il nostro lavoro va avanti in mezzo alla gente nel campo dell’educazione, quindi nelle scuole, e nel campo dell’assistenza medica … Contemporaneamente, cerchiamo di spiegare perché lo facciamo: perché Cristo ci ha insegnato ad avere una vita di servizio per tutti.
D. – Perché, allora, questi attacchi alle chiese cristiane?
R. – Quello che spesso manca è la comprensione del Vangelo. Cristo ci dice di vivere una vita di amore, di servizio, portando la Buona novella a tutti. Ma alcuni hanno paura, e poi c’è anche una forma di strumentalizzazione: alcuni partiti politici vogliono approfittare di queste paure affermando che la religione indù è in pericolo; la gente del popolo ci crede e da questo nasce l’ostilità nei riguardi dei cristiani e del Vangelo. Sono i fondamentalisti che strumentalizzano la religione: ne approfittano per guadagnare voti e andare al potere …
D. – Molti cristiani denunciano una mancanza di giustizia riguardo alle violenze subite in Orissa …
R. – Sì: hanno ragione. All’inizio, il governo locale dell'Orissa non ha fatto assolutamente niente. I cristiani sono stati perseguitati, molti si sono nascosti nelle foreste, ma dopo un po’ il governo centrale ha definito questo atteggiamento una vergogna per il Paese. A questo punto, il governo locale ha iniziato a dare un po’ di aiuto ai cristiani. Oggi direi che i problemi ci sono ancora, ma la situazione va migliorando. (gf)
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