Su segnalazione di Laura leggiamo:
La musica sacra ci porta ad intuire le armonie del Cielo: così il Papa al concerto in suo onore
Concerto questa sera nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo in onore di Benedetto XVI e offerto al Papa dal cardinale Domenico Bartolucci, già direttore del coro della Cappella Sistina. Sotto la bacchetta del maestro Simone Baiocchi, sono intervenuti Enrica Fabbri e Lykke Anholm, soprani, Michele Govi, baritono, accompagnati dal Rossini Chamber Choir di Pesaro e dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Al termine del concerto le parole del Papa. Il servizio di Cecilia Seppia
Un momento di meditazione e di preghiera che porta l’uomo ad intuire le armonie del Cielo: così il Papa al termine del concerto nel palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, offerto dal cardinale Bartolucci. La musica, afferma Benedetto XVI ed in particolare la musica sacra che nasce dalla fede è capace di esprimere e comunicare la fede, quindi con gioia ringrazia gli illustri esecutori e l’autore dei brani Domenico Bartolucci.
In mezzo alle attività quotidiane, ci avete offerto un momento di meditazione e di preghiera, facendoci intuire le armonie del Cielo. Un grazie affettuoso e speciale all’autore dei brani che abbiamo ascoltato, il Maestro Cardinale Domenico Bartolucci.
Il Papa si rivolge con affetto al porporato, già direttore della Cappella Sistina ribadendo come la musica assieme alla fede e al sacerdozio siano gli aspetti che caratterizzano in modo distintivo la sua vita.
Caro Cardinale Bartolucci, la fede è la luce che ha orientato e guidato sempre la sua vita, che ha aperto il suo cuore per rispondere con generosità alla chiamata del Signore; ed è da essa che è scaturito anche il suo modo di comporre. Ma la musica è per lei un linguaggio privilegiato per comunicare la fede della Chiesa e per aiutare il cammino di fede di chi ascolta le sue opere; anche attraverso la musica Lei ha esercitato il suo ministero sacerdotale.
Dal Benedictus composto per l’occasione e dedicato a Benedetto XVI come ringraziamento al Signore per il suo ministero, all’Ave Maria tratta dall’opera lirica il Brunellesco, poi il Poema sacro Baptisma fino all’ultima composizione il “Christus circumdedit me”: un viaggio nell’animo, ma anche un invito a lasciarsi avvolgere dal Dio vivente.
Caro Maestro, questa sera, con la sua musica, ci ha fatto rivolgere l’animo a Maria con la preghiera più cara alla tradizione cristiana, ma ci ha fatto anche riandare all’inizio del nostro cammino di fede, alla liturgia del Battesimo, al momento in cui siamo divenuti cristiani: un invito a dissetarci sempre all’unica acqua che estingue la sete, il Dio vivente, e ad impegnarci ogni giorno a rigettare il male e a rinnovare la nostra fede, riaffermando “Credo”!
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