Clicca qui per leggere il "manifesto" segnalatoci da Gemma.
Francamente non ce l'ho fatta ad arrivare fino in fondo al brano: solita solfa (celibato dei preti, sacerdozio dei preti, celibato come causa degli abusi...e che barba!).
Non una parola sul successo del viaggio del Papa in Germania ehehehheheehehe
Chissa' se il buon Kung riuscirebbe a radunare intorno a se' tanti fedeli...
Benedetto ha portato una ventata di freschezza nel suo Paese, Kung ripete gli stessi concetti da decenni forse per convincere se stesso.
Caro Kung, in tutto questo discorso, ripetitivo all'ennesima potenza, dov'e' la fede? Dov'e' Cristo? Se il problema e' il celibato o l'ordinazione delle donne, perche' non aderire al Protestantesimo?
Almeno stavolta ha avuto il buon gusto di affrontare il Papa mentre e' in salute. Non fu altrettanto "gentile" con Papa Wojtyla sul quale scaravento' tutta la rabbia proprio alla vigilia della morte.
Vedi anche:
Wojtyla, il Papa che ha fallito
Cambiate il nome del Papa e vi accorgerete che il "manifesto" e' identico.
Suvvia, Kung, un po' di originalita'!
p.s. un grazie sincero a Repubblica per avere dato ragione al decalogo :-)
Il "blog degli amici di Papa Ratzinger" vuole essere un omaggio a Benedetto XVI. Si tratta di una iniziativa personale che non ha alcun riconoscimento ufficiale. Non è un prodotto editoriale. Il materiale qui contenuto è a disposizione di chiunque. Questo spazio virtuale non ha scopo di lucro ed è consultabile gratuitamente. E' gradito tuttavia un piccolo contributo economico necessario al sostentamento del blog. Buona navigazione.
sabato 1 ottobre 2011
14 commenti:
Ci siamo trasferiti ad altro indirizzo
:-)
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IL BLOG DEGLI AMICI DI PAPA RATZINGER 5
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E' un brano di un libro, tradotto da Rizzoli uscito il libreria il 28 settembre.
RispondiEliminaIl titolo italiano "Salviamo la Chiesa" non rende il titolo interrogativo dell'edizione tedesca "Ist die Kirche noch zu retten?"
E se cambiassimo il titolo in "Kung ha fallito" ? Piaccia o no a Repubblica, Der Spiegel, NYT è proprio così. E' rimasto disperatamente indietro, disperatamente legato a se stesso e alle propri dogmi falliti quanto lui. Fa pena, poveraccio, come tutti i dischi rotti di questo mondo.
RispondiEliminaAlessia
"Repubblica" è stata fondata (anni '70) e viene gestita, cara Raffaella, come "anti-Vaticano": a Roma, per cantare ogni giorno la canzone della demolizione della civiltà cattolica.
RispondiEliminaEssa cattura l'attenzione dei preti speranzosi in un' "altra Chiesa" e dei bigotti laicisti, totalmente incapaci di essere sanamente laici.
Questo si era capito, Bastardlurker e, in effetti, non ha (ancora) pontificato sul viaggio in Germania. Ciò non toglie che la sostanza non cambia.
RispondiEliminaAlessia
La definizione più seria di Kung la diede Von Balthasar 30 anni fa quando disse :ormai Kung celebra solo sè stesso per lui ormai non fa differenza che si parli di Buddha Maometto o Gesù è, fuori da qualsiasi logica e fedeltà alla chiesa cattolica.Non è più un teologo cristiano.
RispondiEliminaneanche lo sforzo di cambiare il titolo dall'articolo contro Papa Wojtyla a quello di oggi, complimenti
RispondiEliminaC´era un tempo nel quale la Chiesa aveva a cuore le anime dei cattolici e li preservava dagli insegnamenti eretici e dagli eretici.
RispondiEliminaMa oramai sospendere un prete è diventato così difficile?
jacu
@anonimo
RispondiEliminail problema non è che, come dici tu perfettamente, Küng "Non è più un teologo cristiano", ma che è ancora un prete cattolico!
jacu
Ma Kung non fallisce mai... :)
RispondiEliminaUn povero vecchio, che tramonta, affetto da monomania senile...
RispondiEliminaChe differente modo di invecchiare quello di Benedetto: ad Deum qui laetificat iuventutem meam.
Quanto a Repubblica, lasciamo che i morti seppelliscano i loro morti.
tocca essere più ripetitivi di Kung alla fine, ma Lutero c'è già stato e molte delle cose di cui parla ci sono già nella chiesa luterana, che in Germania ha avuto anche più perdite di quella cattolica. Ecco, magari potrebbe fare un'analisi del perchè siano falliti anche lì, se vuol essere credibile
RispondiEliminaE onestamente da nessun documento conciliare si evince che dovesse accadere ciò di cui parla lui, sicuramente non era nemmeno lontanamente nei propositi di Giovanni XXIII che lo indissse. Nemmeno la riforma liturgica così come avvenuta uscì dal Concilio. Evidentemente ciò che un'ala della Chiesa non riuscì a far passare in sede conciliare, sperava di farla passare dopo, ma non si può usurpare continuamente in questo modo il Concilio con la propria idea personale di ciò che avrebbe voluto che fosse.
Rassegnamoci tutti, comunque, Kung compreso, non spetta a nessuno di noi decretare chi avrà fallito e chi no. Strano modo di parlare per un credente, questo continuo additare con sicumera e disprezzo il fallimento altrui
ah ecco perchè alla fine nonostante i miei tormenti interiori non riesco mai a credere...avessi letto prima Kung! Ecco perchè non riesco ad appassionarmi alla frequentazione della mia parrocchia: perchè non vi celebra un prete sposato o una gentile pretessa che vengono incontro alle esigenze dei tempi in cui vivo. A me non è richiesto alcun cambiamento, al limite cambiano loro. Strano però allora che non io non riesca ad entrare nemmeno in una chiesa valdese....
RispondiEliminaMah...evidentemente sono troppo incolto, giusto allineato con uno studente dell'obbligo, altrimenti capirei il senso di ragionamenti così alti, che io probabilmente non riuscirei a capire nemmeno dopo sei mesi di frequentazione di un seminario di Eco
Ma ci faccia il piacere Kung! Almeno dalla Chiesa ci aspettiamo qualcosa di alto, non la solita celebrazione del sesso e delle sue esigenze anche sui suoi altari. Il 68 è passato, ormai quelle che erano rivendicazioni di liberalizzazione anche sacrosante sono arrivate agli estremi, in una sorta di culto del dio eros pre-cristiano.
La pedo-pornografia ha invaso la società, non solo la chiesa, non può essere banalizzata così da un uomo di Dio. E come si fa a parlare di famiglie dei preti quando ormai la famiglia dei laici è un'istituzione che quasi non esiste più? La crisi della famiglia, del sacerdozio, di ogni progetto di vita a lunga scadenza hanno probabilmente la stessa origine, lo capirebbe pure un'altro studente della scuola dell'obbligo come me. E non si possono accusare così di fallimento grandi Papi che hanno provato a risolvere la questione fornendo agli uomini soluzioni più alte e meno legate alle sole necessità materiali
ma si può banalizzare la fede così? E' come dire che si smette di amare la mamma perchè ti mette continuamente dei limiti e non ti lascia godere senza prediche di ogni libertà. Un discorso su Dio non può smettere di attrarre per motivazioni così terrene e fossi in lui piuttosto comincerei davvero a chiedermi come mai piaccio così tanto ai non credenti, che hanno fatto di me una delle loro icone
RispondiEliminaE poi perchè rivendicare sempre per coloro che non riescono a mantenere gli impegni presi? E tutti quelli, sacerdoti e sposi che li mantengono, cosa sono, fossili preconciliari? E i fedeli che restano o fanno una libera scelta di adesione a questa Chiesa perchè devono valer meno di quelli che la lasciano?
Potrei capire da parte sua un modo diverso di dialogare e dissentire da ex colleghi alla pari, con meno presunzione di superiorità. ma così è roba da bambini stizziti che siccome non riescono a convincere l'altro lo disprezzano e gli danno del fallito. E, singolare, inveire contro l'infallibilità papale proclamando di fatto la propria personale (ci mancava il papa infallibilie di fatto, oltre a quello tradizionale).
Ma davvero Kung pensava che Ratzinger si sarebbe allontanato dal magistero di Giovanni Paolo II, lui, il suo prefetto della congregazione per la dottrina della fede?
ho gia letto due terzi del libro(in tedesco)non sono altro che il riordino in forma di pamplet degli articoli e delle interviste date dal Kung in questi ultimi 20 anni,nulla di più.
RispondiEliminail montare degli argomenti e delle tesi è in ordine cronologico.
quindi le conclusioni del libro sono scontatissime,prevedibili, peraltro in forma di slogan già presenti nell'introduzione del libro.
la pena più grande la provo nel sentir "strapazzato" i termini di "teologo" e "chiesa",il libro non è altro che un libello stile contestazione da colettivo del 68/74.
non si parla di Cristo,della Chiesa,del Popolo di Dio,della Resurrezione,del Vangelo,della Fede,di Speranza,di Carità,la "Parola di Dio" o "Scrittura" non hanno valore....
è un problema si serietà e di spessore.....di livello culturale
nada,di nulla,c'è il vuoto......
mi spiace vedere,sentire parlare di teologia e di teologo presentando questa roba che non è nulla di più che un fascio di articoli da opinionista di un qualsiasi quotidiano alla moda radical schic.
massimo da Bologna.