BENEDETTO XVI: UDIENZA, “DIETRO IL PRESENTE NON C’È IL NULLA”
“Nel recarci ai cimiteri a pregare con affetto e con amore per i nostri defunti, siamo invitati, ancora una volta, a rinnovare con coraggio e con forza la nostra fede nella vita eterna, anzi a vivere con questa grande speranza e testimoniarla al mondo: dietro il presente non c’è il nulla”. Con queste parole, pronunciate al termine della catechesi, il Papa ha attualizzato la festa dei defunti, al centro dell’udienza generale, svoltasi in Aula Paolo VI davanti a circa 7 mila fedeli. “Proprio la fede nella vita eterna - ha proseguito Benedetto XVI - dà al cristiano il coraggio di amare ancora più intensamente questa nostra terra e di lavorare per costruirle un futuro, per darle una vera e sicura speranza”. “Nonostante la morte sia spesso un tema quasi proibito nella nostra società, e vi sia il tentativo continuo di levare dalla nostra mente il solo pensiero della morte, essa riguarda ciascuno di noi, riguarda l’uomo di ogni tempo e di ogni spazio”, ha ammonito il Santo Padre, secondo il quale “davanti a questo mistero tutti, anche inconsciamente, cerchiamo qualcosa che ci inviti a sperare, un segnale che ci dia consolazione, che si apra qualche orizzonte, che offra ancora un futuro”. In questa prospettiva, “la strada della morte è una via della speranza e percorrere i nostri cimiteri, come pure leggere le scritte sulle tombe è compiere un cammino segnato dalla speranza di eternità”.
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mercoledì 2 novembre 2011
3 commenti:
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una catechesi così bella da far male,mi son venute le lacrime agli occhi.Un appello a quelli di telepace,per chi non ha la piattaforma sky si potrebbe trasmettere in digitale terrestre? qui in Romagna ne saremmo felici
RispondiEliminaSì, bellissima, consolante. Il Papa usa parole semplici, ma profondissime e un liguaggio vicino ad ognuno di noi. E' come se percepisse i nostri sentimenti e conscesse i nostri pensieri e le nostre paure e viene a ripeterci sempre: "non temete!"
RispondiEliminaSento il profondo dovere di ringraziarLo ancora una volta
Gocce di luce purissima.
RispondiEliminaCome l'omelia di Ognissanti del "mio" Arcivescovo di Milano.(www.angeloscola.it)