venerdì 25 novembre 2011

Per ricominciare da Dio. Benedetto XVI ai partecipanti alla plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici (O.R.)

Benedetto XVI ai partecipanti alla plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici

Per ricominciare da Dio

«La questione di Dio» è il tema della plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici, in corso in questi giorni a Roma.
L’udienza ai partecipanti alla riunione, svoltasi nella mattina di venerdì 25 novembre, nella Sala Clementina, ha dato occasione a Benedetto XVI di tornare su quella che egli considera proprio la «questione delle questioni», cioè riportare Dio al centro della scena dell’umanità.
«Ricominciare da Dio» è la strada «per ridare all’uomo — ha detto il Papa — la totalità delle sue dimensioni, la sua piena dignità».
A questa missione contribuiscono gli incontri, i congressi internazionali organizzati dal Pontificio Consiglio, così come le Giornate mondiali della gioventù.
Sono momenti importanti «anche — ha precisato il Pontefice — nella prospettiva dei grandi eventi ecclesiali che celebreremo l’anno prossimo», cioè la XIII assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione e l’Anno della fede.
Il Papa si e poi riferito in particolare all’incontro organizzato lo scorso anno a Seoul, grazie al quale i laici cattolici che operano con impegno e coraggio in Asia hanno lasciato intravedere come in questo grande continente «grazie alla loro fede si stiano aprendo per la Chiesa del terzo millennio vasti scenari di evangelizzazione».
Analoghi orizzonti aprono le Giornate mondiali della gioventù. Benedetto XVI si è riferito in particolare alla recente giornata di Madrid: «una straordinaria cascata di luce, di gioia e di speranza» l’ha definita così come fece all’indomani della celebrazione. Grazie a essa «nessuno — ha ripetuto — è potuto rimanere indifferente, nessuno ha potuto pensare che la questione di Dio sia irrilevante per l’uomo d’oggi».
Di qui il suo invito a «ricominciare da Dio» per fronteggiare quella mentalità di oggi che spinge l’uomo a rinunciare a ogni riferimento al trascendente. «L’uomo che cerca di esistere positivisticamente — ha ribadito il Pontefice — nel calcolabile e nel misurabile, alla fine rimane soffocato».
«Come risvegliare la domanda di Dio?» si è chiesto dunque il Papa. Per i cristiani la risposta è semplice: «Dio viene conosciuto attraverso uomini e donne che lo conoscono: la strada verso di lui passa in modo concreto attraverso chi lo ha incontrato».

(©L'Osservatore Romano 26 novembre 2011)

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