giovedì 30 dicembre 2010

Card, Bagnasco: preoccupazione ma non disistima per i politici. Ci auguriamo una sentenza serena sul Crocifisso (Izzo)

BAGNASCO: PREOCCUPAZIONE MA NON DISISTIMA PER POLITICI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 dic.

"Il nostro appello di vescovi ad una nuova generazione di politici cattolici non e' un atto di disistima o ingratitudine verso quei cattolici che gia' ora, da tempo, sono impegnati in politica".
Lo afferma il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco ai microfoni della Radio Vaticana. "Verso di loro - spiega il cardinale - semmai c'e' l'incoraggiamento e l'invito ad essere sempre di piu' e sempre meglio una presenza incisiva, efficace, per il bene di tutti.
A portare quindi il proprio contributo, chiaro, argomentato, nelle diverse sedi politiche, per poter arricchire - al piu' presto - il mondo politico, quindi il servizio al bene nazionale, di nuove intelligenze, di nuovi soggetti, di nuove preparazioni". "Noi pastori - sottolinea Bagnasco nell'intervista - non possiamo tacere quelle che sono le istanze della gente, del popolo, e dobbiamo darne voce" a cominciare dalla "grande preoccupazione per quello che riguarda la disoccupazione e il costo della vita per le famiglie". Come Chiesa Italiana, ricorda, "da una parte cerchiamo di rispondere nell'immediato attraverso tutta quella rete fittissima di solidarieta' che parrocchie, associazioni hanno posto in essere da sempre: una grande parte dell'8 per mille, come e' noto va in questa direzione; e dall'altra auspicando, ricordando ai responsabili a tutti i livelli, di fare sempre piu' rete, di dialogare proprio per costruire risposte sempre piu' efficaci e risolutive in un momento che non e' soltanto una congiuntura economica che ha invaso il mondo ma che sembre anche un cambiamento strutturale di mentalita' e di stili". "Ci auguriamo - chiarisce il porporato - rispetto alla famiglia che e' lo zoccolo duro, l'argine che ha tenuto piu' di ogni altro in questo momento difficile e continua a tenere, che ci sia un riconoscimento culturale ed economico sempre piu' efficace, sia per sostenere la famiglia, sia per incoraggiare i giovani a non avere timore a progettare una nuova famiglia con il dono straordinario di fare figli con maggiore serenita'".
Rispondendo alle domande di Radio Vaticana il card. Bagnasco rileva infine che in Italia, "esiste sempre una questione morale a tutti i livelli e in tutti gli ambienti: non dobbiamo mai assolutamente, addormentarci su questo versante, ma tenere sempre viva la categoria della moralita', che non e' moralismo senza fondamento, come dice qualcuno, quasi fosse una convenzione conveniente, ma una dimensione strutturale della persona".

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CROCIFISSO: BAGNASCO, CI ASPETTIAMO SENTENZA SERENA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 dic.

"Ci auguriamo una sentenza alla luce del riconoscimento sereno, oggettivo di quello che e' la storia dell'Europa".
Lo afferma il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, in merito alla possibile revisione della decisione della Corte di Strasburgo sull'esposizione del Crocifisso nelle scuole. Intervistato dalla Radio Vaticana, Bagnasco ricorda che "la base, il fondamento della cultura europea e' l'umanesimo profondo, ampio, esclusivo, che vede nel Crocifisso il segno della fede per tutti i cristiani e un segno, diciamo, di quello che la gratuita' della vita, di una vita spesa per gli altri".
Si tratta, spiega, "di un simbolo estremamente ricco ed eloquente di
quello che dovrebbe essere ogni vera societa' umanistica. Cioe' la capacita' di donarsi gli uni e gli altri nei rapporti quotidiani senza ricercare il proprio interesse, all'insegna della gratuita' e dell'amore".
Nell'intervista il porporato si sofferma nuovamente anche sul 150esimo dell'Unita' d'Italia ricordando che "gia' prima del 1861 esisteva un moto di sentire comune che ispirava e attraversava tutta l'Italia e che costituisce l'apporto piu' significativo, ancora una volta di tipo religioso, che poi diventa anche culturale e quindi diffuso, rispetto al vivere, al morire, allo stare insieme, alla famiglia, che e' l'anima del popolo italiano".
"Il contributo dei vescovi, della Chiesa, dei sacerdoti all'unita' d'Italia e' stato - sottolinea il presidente della Cei - creare quest'anima".
"Un apporto che - conclude Bagnasco - non si e' mai concluso e che la Chiesa cerca con umilta', con semplicita' e convinzione, anche di continuare a dare questo contributo perche' tutti sappiamo che un popolo senz'anima si sfalda ma anche che uno Stato senza popolo, un popolo coeso, si sfigura".

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