Il segno della grandezza è il saper farsi piccoli
di Bruno Mastroianni,
Tempi, 23.12.10
Vien voglia di tornare ancora sul recente libro intervista del Papa Luce del mondo.
C’è infatti in esso un aspetto che non va tralasciato. Al di là dei contenuti, delle parole del Pontefice – sempre interessanti e mai scontate – al di là della mancanza di riserve (il Santo Padre non si è sottratto a nessun quesito né ha voluto rimaneggiare il testo), c’è un ulteriore elemento da considerare: la profonda mitezza che traspare tra le pagine, restituendoci un Papa privo di qualsiasi benché minima ombra di rivalsa o compiacimento per le proprie parole (seppure ogni volta sagaci e piene di ragione).
Non è solo carattere.
Quella mitezza e pace che traspaiono tra le righe dell’intervista, sono le stesse che si ritrovano nei suoi discorsi, nelle encicliche, negli incontri pubblici e in tutta la sua sconfinata produzione (pre e post pontificato).
Segno di un vero e proprio stile di comportamento, diremmo – usando un termine ormai giornalisticamente desueto – virtù. Essa ha una fonte profonda. Nella sua prima omelia di Natale da Pontefice, Benedetto XVI fece notare come «Dio è così grande che può farsi piccolo. Dio è così potente che può farsi inerme. Dio è così buono da rinunciare al suo splendore divino e discendere nella stalla, affinché noi possiamo trovarlo... Egli è così».
Il fatto che non si odano i clamori della Chiesa che molti vorrebbero (umanamente) trionfante, non è un segnale di crisi, è piuttosto la conferma che è il momento più propizio per mettersi all’ascolto delle cose più vere.
© Copyright Tempi, 23 dicembre 2010 consultabile online anche qui, sul blog di Bruno Mastroianni.
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martedì 28 dicembre 2010
3 commenti:
Ci siamo trasferiti ad altro indirizzo
:-)
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IL BLOG DEGLI AMICI DI PAPA RATZINGER 5
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"Luce del mondo" purtroppo non è luce delle librerie. Ne avete già ampiamente parlato, lo so. Ma è importante ripeterlo, perchè temo ci sia un problema di distribuzione che non dovrebbe esserci. Nel mondo di oggi, se non sei visibile purtroppo è come se non esistessi, e spesso si compra e si legge ciò che si vede, o che si crede che è in mostra perchè "va". C'è un episodio spiacevole che voglio raccontare, presente anche un'altra amica del blog. In grande libreria di un centro commerciale una ragazzina cerca il libro del Papa appena uscito ma non lo trova, la mamma gli suggerisce di chiedere notizie al commesso, lei è titubante, alla fine sentiamo che dice: no, mi vergogno, mi prenderebbe in giro. Non si dovrebbe, ma a quell'età può succedere di pensare che i coetanei potrebbero prenderti in giro, se cerchi qualcosa che ti fanno credere non essere di moda. Se il libro fosse stato sullo scaffale, semplicemente lo avrebbe preso, e il leggerlo forse gli avrebbe dato nella sua crescita più coraggio.
RispondiEliminaQuando uscì il Gesù di Nazaret, ricordo che era ovunque. Non vorrei dire che la Rizzoli è sicuramente più organizzata nella distribuzione, ma guarda caso quel libro è già reperibile online tra gli ebook, i libri elettronici. Non si faccia con la divulgazione come con la comunicazione, per favore. Il mondo sta cambiando, e se lo si vuole illuminare non si trascurino nè le librerie nè il web, lasciandoli solo agli altri che scrivono contro.
Concordo!
RispondiEliminaCi sono molti, troppi, problemi di distribuzione e la cosa non fa onore alla Lev.
R.
comunque, come tutti i libri del Papa, mi dà sempre molto, e mi dispiace per chi non lo legge semplicemente per pregiudizio, o per chi non ha il coraggio di cercarlo e trovarlo. Sono alla seconda lettura.. :)
RispondiEliminaPurtroppo, nelle stesse librerie del Vaticano talvolta certi libri, anche di Giovanni Paolo II, o dvd non sono visibili o sono esauriti.
Saremo pedanti, ma sulla distribuzione dei libri dei Papi siamo esigenti :)