Papa: Chiesa non teme la povertà, il disprezzo, la persecuzione
Beatitudini evangeliche sono nuovo programma di vita
Milano, 30 gen. (TMNews)
"La Chiesa non teme la povertà, il disprezzo, la persecuzione in una società spesso attratta dal benessere materiale e dal potere mondano". Lo ha detto papa Benedetto XVI, commentando il brano evangelico delle Beatitudini durante l'Angelus.
"Il Vangelo delle Beatitudini si commenta con la storia stessa della Chiesa, la storia della santità cristiana, perché, come scrive san Paolo, 'quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono'", ha detto il pontefice.
Parlando prima della preghiera in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha detto anche che "le Beatitudini sono un nuovo programma di vita, per liberarsi dai falsi valori del mondo e aprirsi ai veri beni, presenti e futuri". Un riferimento al brano evangelico del "discorso della montagna", nel quale Gesù, "proclama 'beati i poveri in spirito, gli afflitti, i misericordiosi, quanti hanno fame della giustizia, i puri di cuore, i perseguitati'". Per il papa "non si tratta di una nuova ideologia, ma di un insegnamento che viene dall'alto e tocca la condizione umana, proprio quella che il Signore, incarnandosi, ha voluto assumere, per salvarla".
"Quando, infatti, Dio consola, sazia la fame di giustizia, asciuga le lacrime degli afflitti, significa che - ha aggiunto Benedetto XVI rivolto a migliaia di fedeli tra cui i giovani dell'Azione cattolica -, oltre a ricompensare ciascuno in modo sensibile, apre il Regno dei Cieli". Le Beatitudini "rispecchiano la vita del Figlio di Dio che si lascia perseguitare, disprezzare fino alla condanna a morte, affinchè agli uomini sia donata la salvezza".
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