giovedì 27 gennaio 2011

Matrimonio civile e canonico due facce della stessa medaglia. «Stato e Chiesa devono essere interlocutori al servizio della persona» (De Angelis)

Matrimonio civile e canonico due facce della stessa medaglia

«Stato e Chiesa devono essere interlocutori al servizio della persona»

Luigi De Angelis

Matrimonio canonico e matrimonio civile. Faccia a faccia fra due realtà nell'ambito di un'iniziativa promossa dalla Pontificia Università Santa Croce di Roma e dal Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Reggio Calabria nell'auditorium "Nicola Calipari" del Consiglio Regionale. Dibattito su un argomento che per una singolare combinazione di eventi, ha assunto un interesse maggiore in seguito al secco "no" pronunciato dalla Cassazione con la sentenza del 20 gennaio scorso, sugli annullamenti dei matrimoni concordatari di lungo corso già invalidati dalla Chiesa.
L'evento patrocinato dal Tribunale ecclesiastico regionale, dall'Università per stranieri "Dante Alighieri", dal Consiglio regionale e dal Movimento cristiano lavoratori, si è aperto con i saluti fra gli altri di Alberto Panuccio, presidente dell'Ordine degli avvocati, di Alessandro Nicolò, vicepresidente del Consiglio regionale e di Salvatore Berlingò, rettore dell'Università per stranieri incaricato di coordinare i lavori.
«Il matrimonio – ha detto nella sua relazione Miguel Ángel Ortiz, ordinario di Diritto matrimoniale canonico della Pontificia Università – lo fanno prima di tutto i coniugi. L'autorità, ecclesiale e civile, deve riconoscere ed armonizzare le due regolamentazioni. Ma è altrettanto importante che i coniugi stessi siano in grado di fare diritto, donandosi vicendevolmente». Rispetto ai matrimoni di lunga data, Ortiz ha poi espresso perplessità sul fatto che «si possa dichiarare nullo qualcosa che per tanti anni è stato vissuto pacificamente. Casi come quello emerso qualche giorno fa, aiutano noi canonisti a ripensare il senso di certe decisioni facendo anche un po' di sana autocritica».
Deontologia dell'avvocato sotto la lente d'ingrandimento del professor Michele Salazar. «Il problema di fondo è però vedere come venga regolamentata nei due ordinamenti. In quello italiano esiste un codice del '97, mentre in quello canonico manca un testo unico organico. E poi c'è il problema giuridico del collegamento tra i due ordinamenti che è bene ricordare, sono stranieri».
Anche nella valutazione di Salazar spazio alla sentenza della Cassazione: «Le problematiche legate al matrimonio devono essere inquadrate in un contesto di ordine più vasto, perché in gioco c'è l'applicazione di principi di ordine generale di diritto internazionale e di collegamento tra ordinamenti, come nel caso dell'ordine pubblico al centro della recente sentenza».
Un richiamo al giusto equilibrio fra "libertas ecclesiae" e sovranità dello Stato, è venuto da monsignor Raffaele Facciolo, presidente del Tribunale Ecclesiastico Calabro. «Ma – ha poi aggiunto Facciolo richiamandosi alle parole del Papa – Stato e Chiesa non sono concorrenti fra di loro, bensì interlocutori al servizio dello sviluppo della persona e dell'armonia della società».
Su un'iniziativa si è poi soffermato Joaquin Gomez–Blanes direttore Promozione e Sviluppo della Pontifìcia Università che prevede «una borsa di studio per consentire ad un sacerdote proveniente dall'estero in condizione disagiata, di formarsi per cinque anni».
Duplice significato ha assunto infine il contributo dell'Mcl che come evidenziato da Massara, «da sempre attribuisce molta importanza ai percorsi formativi specialistici che nel caso specifico si coniugano anche con una dimensione benefico sociale. E poi c'è il tema di fondo che riveste un notevole rilievo in questo momento. In gioco c'è il ruolo della famiglia non solo da un punto di vista religioso sacramentale, ma secondo il preciso richiamo dell'articolo 29 della Costituzione, come società naturale fondata sul matrimonio».

La sentenza
La Corte di Cassazione.Il dibattito sul matrimonio è stato particolarmente interessante dal momento che, per una singolare combinazione di eventi, ha assunto un interesse ancora maggiore in seguito al secco "no" pronunciato dalla Suprema Corte di Cassazione con la sentenza del 20 gennaio scorso, sugli annullamenti automatici dei matrimoni concordatari di lungo corso già invalidati dalla Chiesa.

© Copyright Gazzetta del sud, 27 gennaio 2011

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