PAPA:10 MILA FIRMANO APPELLO CONTRO RESTRIZIONI A MESSA IN LATINO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 20 feb.
Sono gia' 10 mila i fedeli che hanno firmato l'appello indirizzato a Benedetto XVI affinche' e non siano approvate "misure restrittive" della possibilita' concessa nel 2007, con il motu proprio "Summorum Pontificum", di celebrare in latino secondo il vecchio rito se cio' viene richiesto da un gruppo stabile di fedeli.
Tali limitazioni, si legge nel testo, "causerebbero scandalo, discordia e sofferenze nella Chiesa e frustrerebbero la riconciliazione che Sua Santita' cosi' ardentemente desidera; inoltre impedirebbero la prosecuzione del rinnovamento liturgico e dello sviluppo nella continuita' con la Tradizione, frutti gia' notevoli del suo Pontificato".
"Notiamo con tristezza - continua l'appello - l'opposizione continua e reale all'attuazione del 'Summorum Pontificum' in molte diocesi e da parte di molti membri della Gerarchia, la sofferenza e il disagio che questo continua a causare a molti fedeli di Cristo e l'ostacolo che questa opposizione rappresenta ad un'effettiva riconciliazione all'interno della Chiesa.
Ci rivolgiamo alla Santita' Vostra con filiale fiducia e, come obbedienti figlie e figli, impetriamo che Ella, beatissimo Padre, voglia considerare con sollecitudine le nostre preoccupazioni e intervenire laddove giudichi opportuno.
Manifestiamo - conclude il testo - la nostra speranza, il nostro desiderio e il nostro appello urgente affinche' i positivi effetti che la Santita' Vostra ha gia' ottenuti attraverso il motu proprio non possano essere ostacolati da tali limitazioni".
Tra i firmatari anche 15 studenti dell'Universita' di Verona che nei giorni scorsi hanno inviato al rettore, al vescovo di Verona e al direttore del Centro Pastorale dicoesano una petizione scritta perche' la messa tridentina sia celebrata almeno ogni mese presso la cappella Universitaria in Campo Marzio. Il gruppo stabile, previsto dal motu proprio, c'e' gia' in Facolta' ed e' formato da un numero maggiore di studenti rispetto ai firmatari mentre anche molti docenti hanno simpatizzato con questa richiesta.
Il sito "messainlatino.it" pubblica inoltre la lettera di una moglie il cui marito e' tornato ad essere praticante grazie alla messa tradizionale.
La signora, catechista da 27 anni, si rivolge ai vescovi italiani e al Santo Padre con una richiesta accorata: "non abbandonateci. Non abbandonate questa strada intrapresa, non uccidete la speranza. Non vogliate imporre l'ingiustizia".
"A voi, amati vescovi, non si chiede - spiega la signora Caterina - l'obbligo di celebrare con quella Forma, ma lasciate davvero che Anime come queste possano ritornare a Dio attraverso la bellezza di una Tradizione che puo' smuovere oggi anche i cuori piu' induriti e difficili che non vogliono 'concelebrare una messa' ma desiderano solo assaporarne il mistero meditativo in silenzio".
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domenica 27 febbraio 2011
11 commenti:
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Posso testimoniare che, grazie alla Messa cosiddetta Tridentina che a Firenze abbiamo cominciato a celebrare nell 1985, son tornati alla pratica religiosa molti tiepidi e lontani. Addirittura laicisti e massoni son diventati fedeli assidui e son poi morti cristianamente. D'uno di questi, già direttore del quotidiano La Nazione, Piero Magi, ho scritto
RispondiEliminaampiamente nel mio bollettino Una Voce Dicentes.
Questa domenica, Il Cardinale Bagnasco si è recato privatamente a far visita alla celebrazione eucaristica in forma extraordinaria nella sua Genova, alla chiesa di San Carlo. Ha sostato per diversi minuti in fondo alla navata centrale, ove -durante la consacrazione- si è inginocchiato (e lo stesso ha fatto il suo giovane segretario) sulla nuda e fredda pietra.. Grazie ad Eminenza, e preghiamo.
RispondiEliminasecondo voi nella chiesa democraticizzata avranno seguito tutte queste firme?
RispondiEliminaNessuna speranza, se il Papa non sara' messo al corrente dell'iniziativa.
RispondiEliminaR.
Se la Fede si riduce al tipo di rito che si celebra ... andiamo bene.
RispondiEliminaInfatti adesso che si celebra il rito "nuovo" guarda che fine a fatto la nostra fede... ben venga il ritorno alla Messa di sempre...
RispondiEliminaLa Fede è la stessa del passato solo che prima quando una cosa la dicesa il prete, che fosse giusta o sbagliata era da seguire. Oggi la gente va con la propria testa ed è poco incline (giustamente) a prendere per oro colato tutto ciò che gli viene detto. La società è cambiata. Non è il rito in sè il problema.
RispondiEliminaVorrei ringraziare il giornalista Salvatore Izzo non per avermi citato....quanto per aver sottolineato l'aspetto importante dell'Appello che ho affidato da tempo all'Angelo Custode, affinchè possa raggiungere in qualche modo il Santo Padre o Qualcuno che possa aiutare davvero il Pontefice per l'applicazione del Summorum Pontificum....
RispondiEliminaGrazie di cuore!
LDCaterina63
Chi ha scelto i personaggi che stanno intorno al papa e possono non recapitargli le firme?
RispondiEliminaCe ne son altri, però, che dell'iniziativa sono al corrente e, influenti come sono, posson chieder udienza.
A me questa storia del papa prigioniero e ignaro, lui che ben conosce la Curia e tutti i suoi polli e le volpi, lo ribadisco ancora una volta, non mi sembra più convincente. Se restrizioni ci saranno - ma le voci son diverse e conatrastanti - porteranno la firma del papa e la responsabilità sarà sua e solo sua. E come lo abbiamo apprezzato e ringraziato pubblicamente per il motu Proprio e per altre precedenti posizioni, così pubblicamente manifesteremo il nostro vivo dissenso.
Caro Dante....non parlo di un Papa "prigioniero" ma sicuramente di un Papa che ha una visione più imparziale della nostra, più a 360 gradi della nostra e di conseguenza ritengo che sia "imabarazzato" delle volte a delle scelte che sollecitino e smuovino i SUOI COLLABORATORI ad una inversione di rotta da un certo passato... è come se egli volesse responsabilizzare i suoi Collaboratori e ritengo che in alcuni casi ci sia riuscito e ci stia riuscendo...
RispondiEliminaNon possiamo certamente giudicare il suo metodo senza rischiare di intaccarne il pensiero, ossia giudicare perfino le intenzioni, ciò è impossibile, ma discuterne si, ci è lecito, ed è in questo aspetto che ho prospettato quell'Appello/Supplica...
il resto l'ho detto anche qui:
http://www.blogger.com/comment.g?blogID=3727047713542722715&postID=8336976254238159701
ringraziando Raffaella per la sensibilità proposta all'argomento...
^__^
Cara Caterina, la mia osservazione era più generale, non voleva esser una risposta al tuo intervento.
RispondiEliminaIn ogni caso il Papa sceglie i collaboratori. Dunque, scelga quelli che non son da "convertire".