venerdì 1 aprile 2011

Il Papa ai Casertani: abbiate coraggio

Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

L’emergenza

Il Papa ai casertani: abbiate coraggio

«Pregherò per voi, abbiate coraggio. La Divina Provvidenza vi e ci aiuterà». Papa Benedetto XVI affida il suo messaggio a don Antonello Giannotti, il vicario episcopale per la testimonianza della carità e responsabile della Caritas diocesana del capoluogo. L’occasione l’ha offerta l’incontro seguito all’udienza del mercoledì in piazza San Pietro, alla quale ha partecipato anche un migliaio di casertani partiti a bordo dei pullman organizzati dalla parrocchia Santissimo Nome di Maria. Un breve colloquio per informare il Santo Padre delle criticità, sotto il profilo umanitario e sociale («Immigrazione e disoccupazione»), vissute nel capoluogo e in provincia, e soprattutto dell’imminente arrivo di ottocento profughi nella tendopoli allestita nell’ex caserma «Ezio Andolfato» di Santa Maria Capua Vetere. Un’emergenza umanitaria che ha bisogno anche della solidarietà dei casertani per essere superata. «Ho chiesto al Santo Padre di pregare per noi, ha detto che lo farà. Ha impartito la sua benedizione ai casertani. Mi ha fatto molta tenerezza nel vederlo, l’ho visto cambiato rispetto all’anno scorso ma è pur vero che in questo momento deve condurre una nave in piena tempesta», racconta don Antonello all’indomani dell’udienza. L’emergenza coinvolge anche la Caritas, già contattata dalla prefettura per capire come e in cosa potrà essere utile. Domande che hanno già trovato risposte. Se da un lato mettere a disposizione l’unica struttura presente in città, la «Tenda di Abramo», è impossibile perché i posti sono già tutti occupati; dall’altro è stata avanzata un’ipotesi che richiede il coinvolgimento del Comune e, dunque, del commissario prefettizio. Ad anticiparlo è proprio don Antonello Giannotti. «Si potrebbe mettere a disposizione - dice - un edificio adiacente il santuario di Santa Lucia, in passato sede di una casa di riposo. È di proprietà del Comune. Lo spazio è notevole. Se dovesse essere reso disponibile, dopo una necessaria ristrutturazione, potremmo provvedere noi ad arredarlo e a gestirlo. L’ho già riferito alla prefettura, che ha sondato la nostra disponibilità a offrire vitto e alloggio, e, nel frattempo, ho preso contatti con il settore delle Politiche sociali del Comune per verificare la fattibilità dell’ipotesi di trasformare la struttura in una sorta di ricovero». Il vicario episcopale parla anche della «Tenda di Abramo», la struttura di accoglienza di via Borsellino. «Ci sono già quaranta persone, dunque, oltre la capienza prevista. Una capienza già superata ai tempi dell’emergenza Rosarno ma quella situazione non è assolutamente paragonabile a questa. Molti andarono via quasi subito, adesso è difficile stimare i tempi di durata dell’emergenza e, dunque, di permanenza. Non abbiamo posti, soprattutto per la portata dell’emergenza, ma ripeto che si potrebbero utilizzare altre strutture. Noi siamo disponibili. Vorrei ricordare una frase di Santa Teresa, la quale disse che ”i posti ci sono ma che il nostro cuore è troppo piccolo per accogliere”. Una frase che mercoledì ha ripetuto anche il Papa. Ma come gli ho ribadito i casertani, in più di un’occasione, hanno dimostrato di essere generosi e di avere un grande cuore». and.ferr.

© Copyright Il Mattino, 1° aprile 2011

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