lunedì 25 luglio 2011

Distinguere il bene dal male. Cordoglio e preghiera per le vittime della strage in Norvegia (Sir)

BENEDETTO XVI

Distinguere il bene dal male

Cordoglio e preghiera per le vittime della strage in Norvegia

Un invito a seguire l’esempio di re Salomone: è venuto oggi da Benedetto XVI, in occasione della recita dell’Angelus dal Palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Il Papa ha anche ricordato le vittime e i feriti dell’attentato terroristico in Norvegia.

Un cuore docile. Re Salomone, figlio e successore di Davide, ha rammentato il Pontefice, “ereditò un compito molto impegnativo, e la responsabilità che gravava sulle sue spalle era grande per un giovane sovrano”. Quando “il Signore gli apparve in visione notturna e promise di concedergli ciò che avrebbe domandato nella preghiera”, “si vede la grandezza d’animo di Salomone: egli non domanda una lunga vita, né ricchezze, né l’eliminazione dei nemici; dice invece al Signore: ‘Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male’. E il Signore lo esaudì, così che Salomone divenne celebre in tutto il mondo per la sua saggezza e i suoi retti giudizi”. Egli dunque pregò Dio di concedergli “un cuore docile”, ma cosa significa questa espressione? “Sappiamo – ha spiegato il Santo Padre - che il ‘cuore’ nella Bibbia non indica solo una parte del corpo, ma il centro della persona, la sede delle sue intenzioni e dei suoi giudizi. Potremmo dire: la coscienza”. “Cuore docile” allora significa “una coscienza che sa ascoltare, che è sensibile alla voce della verità, e per questo è capace di discernere il bene dal male”.

La retta coscienza. Nel caso di Salomone, ha sottolineato Benedetto XVI, “la richiesta è motivata dalla responsabilità di guidare una nazione, Israele, il popolo che Dio ha scelto per manifestare al mondo il suo disegno di salvezza. Il re d’Israele, pertanto, deve cercare di essere sempre in sintonia con Dio, in ascolto della sua Parola, per guidare il popolo nelle vie del Signore, la via della giustizia e della pace”. Ma l’esempio di Salomone “vale per ogni uomo. Ognuno di noi ha una coscienza per essere in un certo senso ‘re’, cioè per esercitare la grande dignità umana di agire secondo la retta coscienza operando il bene ed evitando il male. La coscienza morale presuppone la capacità di ascoltare la voce della verità, di essere docili alle sue indicazioni”. “Le persone chiamate a compiti di governo – ha precisato il Papa - hanno naturalmente una responsabilità ulteriore, e quindi – come insegna Salomone – hanno ancora più bisogno dell’aiuto di Dio. Ma ciascuno ha la propria parte da fare, nella concreta situazione in cui si trova”. “Una mentalità sbagliata – ha chiarito - ci suggerisce di chiedere a Dio cose o condizioni di favore; in realtà, la vera qualità della nostra vita e della vita sociale dipende dalla retta coscienza di ognuno, dalla capacità di ciascuno e di tutti di riconoscere il bene, separandolo dal male, e di cercare pazientemente di attuarlo”. Perciò, ha aggiunto, “chiediamo per questo l’aiuto della Vergine Maria, Sede della Sapienza. Il suo ‘cuore’ è perfettamente "docile" alla volontà del Signore. Pur essendo una persona umile e semplice, Maria è una regina agli occhi di Dio, e come tale noi la veneriamo. La Vergine Santa aiuti anche noi a formarci, con la grazia di Dio, una coscienza sempre aperta alla verità e sensibile alla giustizia, per servire il Regno di Dio”.

Gli attentati in Norvegia. “Ancora una volta purtroppo giungono notizie di morte e di violenza. Proviamo tutti un profondo dolore per i gravi atti terroristici accaduti venerdì scorso in Norvegia”, ha sostenuto, dopo l’Angelus, il Pontefice, che ha proseguito: “Preghiamo per le vittime, per i feriti e per i loro cari. A tutti voglio ancora ripetere l’accorato appello ad abbandonare per sempre la via dell’odio e a fuggire dalle logiche del male”.

Un pensiero per Les Combes. Il Santo Padre ha quindi salutato “con affetto i fedeli riuniti a Les Combes, che hanno partecipato alla Santa Messa presieduta dal Card. Tarcisio Bertone, mio segretario di Stato, presente nonostante il lutto familiare che lo ha colpito. Saluto e ringrazio il vescovo di Aosta, il rettor maggiore dei Salesiani, come pure le autorità civili e militari della Regione e i benefattori che hanno contribuito a rinnovare l’accogliente residenza. Ricordo con particolare affetto il tempo trascorso in quel luogo incantevole, plasmato dall’amore di Dio Creatore e santificato dalla presenza del beato Giovanni Paolo II. Ai giovani e ai ragazzi della parrocchia del Beato Pier Giorgio Frassati di Torino e a tutti i villeggianti auguro una serena estate”.

Tesoro prezioso. Nei saluti in varie lingue, in francese Benedetto XV ha salutato in particolare i membri del campo internazionale di scout dalla regione di Cluses. “Nel Vangelo di questa domenica – ha affermato – Gesù paragona il Regno di Dio ad un tesoro nascosto in un campo. Come scoprirlo e farlo proprio? Siamo invitati a godere di questo tempo di vacanza per cercare Dio e chiedergli di liberarci da tutto ciò che ci impegna inutilmente. Chiediamo, pertanto, al Signore un cuore saggio e intelligente, che potrà trovarlo”. Anche in inglese, ha ricordato che “il Vangelo di oggi ci invita a vedere il Regno di Dio come la cosa più importante nella nostra vita. Un tesoro che durerà per la vita eterna. Possiamo accogliere Cristo sempre più pienamente nei nostri cuori e permettere alla sua grazia di trasformare la nostra vita”. “La parabola del tesoro nascosto che abbiamo ascoltato nel Vangelo di oggi – ha detto in spagnolo – ci ricorda l’importanza decisiva e suprema del Signore nella nostra vita: ci invita a subordinare tutto il resto a questo tesoro ineffabile che Dio ha riposto in noi. Che tutti in questo tempo di vacanze ci prendiamo cura di rafforzare la nostra fede, non distraendo l’attenzione nelle preoccupazioni passeggere”. In polacco, ricordando le parabole del tesoro nascosto, della perla preziosa e della rete contenute nel Vangelo odierno, il Papa ha evidenziato che “esse ci ricordano che nella vita dell’uomo la cosa più importante è lo sforzo per acquistare il Regno del cieli. Questo è un invito e nello stesso tempo un nostro impegno. Ricordiamo questo in tutte le circostanze della nostra vita: durante il lavoro, durante la preghiera e nei momenti di riposo”. “A tutti – ha concluso - estendo l’invito a seguire Gesù, il vero tesoro dell’esistenza quotidiana. Buona domenica a tutti. Grazie di cuore per le vostre preghiere. Il Signore vi benedica”.

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