Pubblicato il bilancio consuntivo della Santa Sede per il 2010. Trend positivo nonostante l'onda lunga della crisi
Il bilancio della Santa Sede ha chiuso il 2010 con un attivo di circa 10 milioni di euro. Il dato emerge dal comunicato del Consiglio dei cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede, riunitosi in Vaticano ieri e l’altro ieri. Il bilancio, si sottolinea fra l’altro nella nota, riflette una “tendenza positiva” già riscontrata nel 2009, nonostante le difficoltà in cui versa tuttora la situazione economico-finanziaria mondiale. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Gli “elementi di incertezza e instabilità” innescati dalla grave crisi del 2008 non hanno impedito alla Santa Sede di chiudere il 2010 con un bilancio consuntivo consolidato in attivo. L’esame contabile effettuato nei giorni scorsi, sotto la presidenza del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, dai cardinali membri del Consiglio deputato allo studio dei problemi economici e organizzativi della Santa Sede ha certificato entrate per circa 245 milioni e 200 mila euro, contro un totale di uscite di circa 235 milioni e 350 mila, con un utile d’esercizio di circa 9 milioni e 850 mila euro. Le cifre – illustrate dal presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, il cardinale Velasio De Paolis – vengono accompagnate nel comunicato ufficiale dalla considerazione secondo la quale il bilancio 2010 “parrebbe dunque rafforzare, sia pure con tutti gli elementi di incertezza e di instabilità che la situazione economico-finanziaria mondiale ancora presenta, la tendenza positiva evidenziatasi nell’esercizio del 2009, che, peraltro, già assorbiva gli effetti negativi derivanti dalla forte crisi finanziaria del 2008”. Le uscite, si spiega, “sono da imputarsi per la maggior parte alle spese ordinarie e straordinarie dei Dicasteri e Organismi della Santa Sede, i quali, con la loro specifica attività, partecipano alla cura pastorale del Sommo Pontefice nei confronti della Chiesa universale”. E si fornisce anche il numero complessivo del personale dipendente dalla Santa Sede, che al 31 dicembre 2010 arrivava a 2.806 unità, contro le 2.762 del 2009. La nota ufficiale specifica che, per la materia di loro competenza, sono stati ascoltati il direttore generale della Radio Vaticana, padre Federico Lombardi, e il direttore amministrativo, Alberto Gasbarri.
Tra le verifiche all’ordine del giorno figurava anche quella riguardante il Bilancio Consuntivo 2010 del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, che ha registrato entrate per quasi 256 milioni di euro e costi per circa 235 mila, con un utile effettivo di 21 milioni di euro. “A tale risultato – si commenta – hanno contribuito sia l’ottimo andamento dei Musei vaticani, grazie, in particolare, alla crescita del numero dei visitatori, in controtendenza rispetto alla crisi del settore turistico mondiale, sia la ripresa dei mercati finanziari”. Ricordando come il Governatorato vaticano, con i suoi 1.876 dipendenti (nel 2009 erano 1.891), abbia un’amministrazione autonoma e indipendente da contributi provenienti dalla Santa Sede o da altre istituzioni, e che tale amministrazione sovrintende alla gestione del territorio dello Stato e alle strutture di supporto per l’attività della Sede Apostolica, la nota ufficiale pone in risalto come l’impegno posto dal Governatorato alla manutenzione e alla conservazione “di quello che, a ragione, può essere ritenuto uno dei più importanti patrimoni storico-artistici dell’umanità”.
I cardinali del Consiglio hanno poi esaminato i dati relativi all'Obolo di San Pietro, che si compone del totale delle offerte inviate al Santo Padre dalle Chiese locali, dagli Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica, da Fondazioni e da singoli fedeli, soprattutto in occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo. Nel 2010, si afferma, l'Obolo è ammontato complessivamente a 67 milioni e 700 mila dollari americani, in ribasso rispetto all’anno precedente. E tuttavia, si legge nel comunicato, i membri del Consiglio esprimono “riconoscenza e apprezzamento a tutti coloro che, con il proprio contributo, hanno voluto sostenere la sollecitudine pastorale e caritativa del Santo Padre, soprattutto in situazioni di calamità e di emergenza in varie parti del mondo”. Le ultime cifre menzionate riguardano l’importo versato a sostegno della struttura centrale della Chiesa, in base al canone 1271 del Codice di Diritto Canonico, pari a 27 milioni e 360 mila dollari americani – anche in questo caso in flessione rispetto al 2009 – e l’importo delle offerte pervenute da altre istituzioni, tra cui lo IOR, che ha donato al Santo Padre 55 milioni di euro per le sue attività di religione.
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