martedì 27 settembre 2011

Il Papa ha trasferito le competenze relative alle cause di nullità del matrimonio alla Rota Romana

Vaticano/ Più peso a liturgia, congregazione Culto 'perde' nozze

Motu proprio trasferisce competenza nullità a Rota romana

Per permettere alla congregazione per il Culto divino guidata dal cardinale spagnolo Antonio Canizares Llovera di dedicarsi "principalmente" a "dare nuovo impulso alla promozione della Sacra Liturgia nella Chiesa", il Papa ha trasferito le competenze relative alle cause di nullità del matrimonio al tribunale della Rota romana con un 'motu proprio' pubblicato oggi sull''Osservatore romano'. Il provvedimento, firmato dal Papa a Castel Gandolfo lo scorso 30 agosto, è intitolato 'Quaerit semper' dalle prime parole del testo di legge in latino (La Santa Sede "ha sempre cercato" di adeguare la propria struttura di governo alle necessità pastorali che in ogni periodo storico emergevano nella vita della Chiesa, modificando perciò l'organizzazione e la competenza dei Dicasteri della Curia Romana). Il tema della liturgia è particolarmente a cuore a Papa Benedetto XVI, che, oltre a chiamare in Curia il card. Canizares, di cui ha sempre nutrito fiducia, ha dedicato al tema diversi interventi e provvedimenti, a partire dalla liberalizzazione del messale pre-conciliare (la cosiddetta messa in latino).
"E' parso conveniente - si legge nel 'motu proprio' - che la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti si dedichi principalmente a dare nuovo impulso alla promozione della Sacra Liturgia nella Chiesa, secondo il rinnovamento voluto dal Concilio Vaticano II a partire dalla Costituzione Sacrosanctum Concilium. Pertanto ho ritenuto opportuno trasferire ad un nuovo Ufficio costituito presso il Tribunale della Rota Romana la competenza di trattare i procedimenti per la concessione della dispensa dal matrimonio rato e non consumato e le cause di nullità della sacra Ordinazione".
Sulle colonne del quotidiano vaticano il decano della Rota romana, mons. Antoni Stankiewicz, scrive: "La Rota Romana accoglie le competenze assegnatele dal Papa con filiale gratitudine per la fiducia manifestata verso il suo Tribunale e col conforto di una plurisecolare esperienza giuridica, a cui attingere nella trattazione di materie così rilevanti per la vita dei singoli e dell'intera comunità cristiana".

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