martedì 12 luglio 2011

Le nomine e il silenzio stampa (Tornielli)

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I giornalisti fanno il loro lavoro. Chiedere ai vaticanisti di non riferire indiscrezioni sulle nomine e' come pretendere che un cronista non riferisca nulla sulle indagini per un omicidio.
Non ha senso, a mio avviso, domandare ai mass media di "autocensurarsi". Vaticano, vescovi, preti, responsabili di giornali cattolici, si chiedano chi sono le fonti delle notizie senza prendersela con chi le pubblica. E' del tutto ovvio che i vaticanisti debbano fare il proprio dovere.
Se c'e' un disagio si prenda atto della realta': esso dipende dalla mancanza di riservatezza delle gerarchie cattoliche.
Mi viene in mente una battuta (non ricordo l'autore della medesima): ai giorni nostri non sarebbe possibile mantenere riservato il "terzo segreto di Fatima"
.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Se il vaticanista è "cattolico"sa bene che le notizie riservate sono "sub secreto pontificio" e non possono essere rivelate,
Se è un buon cristiano non le pubblica anche se sono notizie "gustose".Sennò pecca anche lui.
Non è compito del vaticanista informare sulle nomine prima del bollettino della sala stampa...
Ultimamente Si pubblicano notizie sulle nomine come se fosse una specie di lotteria...

Raffaella ha detto...

Ma figuriamoci...nessuno di noi vive nel paese dei balocchi.
Evitiamo di prendercela con i giornalisti e pensiamo invece a chi ha l'obbligo di tacere e parla.
R.

Anonimo ha detto...

Non ripeterò ciò che ho detto più volte riguardo l'effetto che mi fanno le anticipazioni sia che si tratti di nomine sia che si tratti di documenti. Insomma, ne farei a meno anche perché, talvolta, creano autentici cortocircuiti, specialmente quando si tratta di argomenti sensibili a dir poco, tipo l'applicazione del MP S.P. D'altro canto non si può non ammettere che se al tempo dell'affaire Williamson si fosse prestata la dovuta attenzione alle voci che circolavano anche in rete al Papa sarebbe stato risparmiato parecchio dolore. Comunque, la mia è una valutazione del tutto personale che nulla toglie alla serietà e correttezza professionale dell'ottimo Tornielli. Come giustamente scrivi tu, Raffa, semmai sono le fonti vaticane (i ranocchioni dalla bocca larga) che meriterebbero un urgente corso sul valore della discrezione, per quanto non assoluto come dimostrato :-)
Alessia

Anonimo ha detto...

Un errore iniziale da parte di chi manca di discrezione non giustifica l'errore successivo del pubblicare questa notizia...specialmente se è un cattolico a pubblicarla
Il sub secreto pontificio vale sì per il clero ma dovrebbe valere anche per il laico.
Uno che si trova ad avere tra le mani delle info che sono sotto segreto pontificio se credente non ha il dovere di pubblicarle...
Ma Siam sempre pronti a prendersela con chi inizia e mai con chi continua l'errore...
L'errore (volontario o no) della fonte vaticana non giustifica la pubblicazione della notizia da parte di un Cattolico.

Raffaella ha detto...

Ma su'...
R.

Anonimo ha detto...

"ma su.." nn è una risposta completa :)

Anonimo ha detto...

Se può interessare:

http://www.cattoliciromani.com/forum/showpost.php?p=1061613&postcount=3

gemma ha detto...

anche non firmarsi magari non è cosa completa :)

Anonimo ha detto...

Ma il non firmarsi è segno di discrezione.
Il Web è pieno di Lupi...

Anonimo ha detto...

Nell'istruzione «Secreta continere»
si legge:

3) Tutti coloro ai quali viene imposto di custodire il segreto pontificio in particolari affari;

4) Tutti coloro che in modo colpevole, avranno avuto conoscenza di documenti e affari coperti dal segreto pontificio, o che, pur avendo avuto tale informazione senza colpa da parte loro, sanno con certezza che essi sono ancora coperti dal segreto pontificio.

Quindi pure un vaticanista è tenuto a mantenere il segreto...

DANTE PASTORELLI ha detto...

1) Il non fimarsi non è segno di discrezione ma di paura. Chi nulla ha da nascondere sa affrontar critiche ed eventuali reprimende anche da superiori ( i fedeli laici pur essi, se impegnati in ambito ecclesiale come il sottoscritto, posson esser chiamati a risponder delle loro posizioni): se si temon i lupi è perché non si è convinti di quanto si afferma. Una volta si diceva: male non fare, paura non avere.
2) Per quel che riguarda i giornalisti, condivido il giudizio di Raffaella, nel senso che, bello o brutto, i giornalisti fanno il loro mestiere. Semmai costoro non devon inventarsi le indiscrezioni. Son le "fonti" a dover rispettar il segreto. E' inutile star a cincischiare: se il giornalista X tace un'indiscrezione la rana a bocca larga riferisce ad altri.

Anonimo ha detto...

Dante il documento sul segreto pontificio è abbastanza chiaro...
Cmq non è del tutto sbagliata anche quest'altra osservazione...
http://www.cattoliciromani.com/forum/showpost.php?p=1061641&postcount=7

DANTE PASTORELLI ha detto...

Ti ringrazio per la gentile segnalazione, ma, in tutta franchezza dico che non m'interessa quel che s'afferma in quel forum che vari anni fa frequentavo con assiduità e che poi ebbe vicende e sviluppi che me ne fecero allontanare, come moltissimi altri.