martedì 12 luglio 2011

Rispetto e umanità per i marittimi sequestrati. L’appello del Papa all’Angelus nel giorno in cui si celebra la Domenica del mare (O.R.)

L’appello del Papa all’Angelus nel giorno in cui si celebra la Domenica del mare

Rispetto e umanità per i marittimi sequestrati

«Assicuro la mia preghiera per i marittimi che purtroppo si trovano sequestrati per atti di pirateria».
Lo ha detto il Papa all’Angelus del 10 luglio, recitato con i fedeli presenti nel cortile del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo nel giorno in cui si celebra la Domenica del mare. Nell’appello il Pontefice ha auspicato che i sequestrati «vengano trattati con rispetto e umanità» e ha assicurato di pregare «per i loro familiari, affinché siano forti nella fede e non perdano la speranza di riunirsi presto ai loro cari». E proprio a un gruppo di persone di varie nazionalità che hanno parenti nelle mani dei pirati Benedetto XVI ha voluto riservare un breve incontro al termine della preghiera mariana.
«Sono stati una decina di minuti, durante i quali ciascuno dei presenti ha potuto sperimentare in un clima sereno e familiare la grande umanità di Benedetto XVI», racconta al nostro giornale il direttore nazionale dell’Apostolato del mare, don Giacomo Martino: «Al di là dell’ufficialità dell’udienza ciascuno ha potuto scambiare una parola con lui. Ritengo sia tipico degli uomini di grande statura il saper mettere a proprio agio persone di qualsiasi classe sociale».
Tra loro, soprattutto mamme e mogli che vivono in uno stato di ansia giornaliera, in alcuni casi da mesi senza notizie dei loro cari, che non sanno se essi si trovano a terra o sulle navi, appese al filo dell’angoscia di una telefonata che può giungere anche nel cuore della notte, spesso con la richiesta del riscatto. «Non ci sono state lacrime — commenta il sacerdote — ma occhi lucidi di commozione. Anche se alla fine tutti i partecipanti hanno lasciato il Palazzo Pontificio con il volto più rilassato, nella consolante certezza che il Papa prega personalmente per ciascuno di loro». Il fatto poi che Benedetto XVI li abbia ricevuti nel periodo di riposo estivo, la dice lunga sulla sua volontà di rilanciare all’attenzione dell’opinione pubblica un tema finito nel dimenticatoio dei mass media, che non ne parlano più ormai da parecchio tempo. «Il suo non è stato un piccolo gesto, ma un gesto enorme» conclude il sacerdote, rinnovando la speranza che alla sfida mondiale della pirateria venga data una risposta globale e coordinata a livello internazionale. Per dare un’idea del fenomeno basti pensare che l’anno scorso ci sono stati 445 attacchi, con 53 navi sequestrate e 1.181 marittimi catturati, mentre nel 2011 finora sono stati denunciati 214 nuovi episodi, con 26 imbarcazioni ancora ostaggio dei pirati e 800 sequestrati.
In precedenza Benedetto XVI commentando il Vangelo domenicale si era soffermato sulla parabola del seminatore (Matteo 13, 1-23).

(©L'Osservatore Romano 11-12 luglio 2011)

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