martedì 29 novembre 2011

L'Avvento tra i “meninos de rua”. P. Chiera: sognano una visita del Papa durante la Gmg di Rio

L'Avvento tra i “meninos de rua”. P. Chiera: sognano una visita del Papa durante la Gmg di Rio

“Santo Padre venga a trovarci”: è l’invito dei ragazzi di strada di Rio de Janeiro, lanciato nei giorni scorsi sui social network. I meninos de rua accolti da padre Renato Chiera, fondatore della “Casa do Menor”, sperano che il Papa possa incontrarli durante la visita nella città brasiliana, in occasione della Gmg del 2013. In questa intervista di Alessandro Gisotti, padre Renato Chiera parla dell’iniziativa e di come i suoi ragazzi vivano il periodo forte dell’Avvento:

R. – Guardo all’Avvento e dico “Venuta di chi?”. Guardo al Natale e dico “Natale vuol dire nascita: nascita di chi?” Mi guardo attorno e vedo luci, vedo Babbo Natale, vedo panettoni, vedo supermercati affollati di gente affannata, perché deve comprare qualcosa, ma non trovo Gesù. Io soffro e mi domando: “Ma cosa facciamo del Natale?”. Io cerco Gesù, cerco un Dio bambino che viene tra noi, per dirci che siamo amati, ma non lo trovo in nessun negozio. Adesso lo incontro e lo amo in ogni uomo e in ogni bambino. Questa scoperta ha cambiato la mia vita e mi ha buttato a cercare Gesù nelle strade delle grandi periferie del Brasile, un Gesù “menino de rua”, rigettato da tutti, povero, abbandonato, non c’era posto per Lui. Come Gesù entriamo nelle piaghe dei più piccoli, dei più abbandonati, per dire loro: “Ecco il Natale” - il loro Natale, così come lo vivono - e anche per dire: “Non sei solo, noi siamo con te”. E’ questo il Natale di cui i nostri ragazzi hanno bisogno: sentire la presenza di qualcuno che li ama come sono.

D. – In che modo vengono accompagnati i ragazzi di Casa do Menor in questo periodo che avvicina il Natale?

R. – Abbiamo aperto adesso un centro per accogliere i cracudos, i dipendenti dal crac. Il crac diventa la grande epidemia nazionale, un’epidemia, una tragedia di un popolo. Sono già oltre due milioni le persone che usano il crac. E allora noi vogliamo essere una risposta con questa grande iniziativa. Abbiamo scelto adesso di dedicarci a bambini e adolescenti caduti nella droga, ma soprattutto nel crac, coloro che nessuno vuole e che molte volte le mamme affidano alla polizia dicendo: “Fanne quel che vuoi”. Si arriva a questo punto di disperazione. Così questa è la risposta che Dio vuole che diamo in questo momento: di speranza.

D. – C’è un regalo particolare che i “meninos de rua” si aspettano, magari non proprio per questo Natale, ma in vista della Gmg di Rio?

R. – Oh sì! io vorrei qui parlare al Papa. I bambini hanno scritto tante lettere al Papa. “Papa, vienici a trovare, perché ci hanno detto che tu ami i bambini, ami i ragazzi che soffrono, e allora vienici a trovare alla Casa do Menor”. Ecco il grande regalo che noi osiamo sperare. Il Papa verrà nel 2013, alla Giornata Mondiale della Gioventù. Rio de Janeiro ha il "marchio" un po’ duro e terribile dei bambini di strada, ma noi vorremmo anche mettere un segno di speranza. La Casa do Menor vorrebbe essere nella grande periferia di Rio un segno di speranza e di risposta a questo marchio che sta segnando Rio de Janeiro. Quindi, il nostro appello, il nostro grande regalo sarebbe proprio quello di avere il Papa fra di noi. I nostri bambini hanno bisogno di sentire che Dio li ama, attraverso la Chiesa, attraverso persone che hanno il cuore grande come il Papa. (ap)

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