GIORNATA ASSISI: AVVENIRE, PAPA COERENTE, MEDIA TROPPO DISTRATTI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 29 ott.
I gesti e le parole della Giornata di Assisi testimoniano che la pace puo' vincere nel mondo di oggi "quasi strangolato tra la violenza di un terrorismo che spesso usa la religione per giustificarsi e una cultura che sempre piu' spinge la religione al margine, illudendosi cosi' di poter estirpare la violenza", cosi' come ha vinto nel mondo "diviso in blocchi" dell'86, quando per la prima volta Giovanni Paolo II convoco' nella citta' d San Francesco i leader delle grandi religioni.
Lo sottolinea Avvenire, che critica pero' la stampa per aver sottovalutato la portata dell'evento: "peccato - scrive il giornale della Cei - che tutto questo sia stato quasi completamente ignorato dai media e, quando non ignorato, valutato alla stregua di un'occasione mancata o di un fallimento".
"Nessun problema - commenta nell'editoriale Salvatore Mazza, che e' il presidente dell'Associazione internazionale dei giornalisti accreditati in Vaticano - Papa Ratzinger s'e' gia' dovuto misurare con forzature e sottovalutazioni, poco importa se frutto di preconcetti o semplici distrazioni. Il tempo gli ha dato comunque ragione. E' sempre accaduto cosi'.
E accadra' anche questa volta". Per celebrare i 25 anni del primo incontro di Assisi, osserva Mazza, ci sarebbero stati tanti modi "in quel vasto campo disteso tra folklore e sostanza" e Benedetto XVI avrebbe potuto scegliere anche soluzioni "con un grande appeal, anche mediatico", ma ha uno "stile" e la sua "scelta e' sempre, puntualmente, quella piu' difficile, che stupisce e sorprende, che cambia la prospettiva". Benedetto XVI, invece, ha scelto, in "piena coerenza con un magistero esigente", di coinvolgere per la prima volta anche dei non credenti che "apprezza e, in diversi modi, ammira, per il loro porre profonde domande di senso all'indifferentismo religioso e agli stessi credenti".
Assisi 2011, inoltre, ha "tracciato una linea rossa del tutto inedita sull'orizzonte non solo dell'ecumenismo e del dialogo ma della stessa idea di quale sia il ruolo delle religioni in questo mondo che cambia".
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GIORNATA ASSISI: PADRE LOMBARDI, DISTRUZIONE NON E' UNICA STRADA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 29 ott.
La distruzione "non e' l'unica strada", la strada e' la pace e questo "non e' solo una ipotesi, ma un impegno comune" delle religioni.
Lo afferma il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi sottolineando - ai microfoni della Radio Vaticana - che i messaggi risuonati ad Assisi durante l'incontro interreligioso sono "particolarmente umili e aperti" e il "carisma di Francesco" continua ad "attrarre verso Assisi tutte le persone dalla mente e dal cuore aperto".
"Non si puo' uccidere in nome di Dio, Dio non e' una proprieta' dei fedeli e non puo' essere invocato dai terroristi", "Dio non si puo' eliminare dall'orizzonte dell'uomo senza disumanizzarlo", hanno proclamato i leader religiosi "in pellegrinaggio insieme". "In treno, in autobus, alla mensa, nella riflessione, il Papa - rileva Lombardi - sta in mezzo agli altri, senza solenni paramenti liturgici" e tra i messaggi "aperti" di Assisi il Pontefice ci ricorda che "la pace va cercata insieme da tutti i cercatori della verita' perche' Dio non e' una proprieta' che appartenga agli aderenti alle religioni, la cui pratica a volte nasconde anzi il vero Dio. Quel vero Dio che non puo' essere invocato dai terroristi, ma non puo' essere escluso dall'orizzonte dell'uomo senza disumanizzarlo". Il "carisma di Francesco - conclude il gesuita - aiuta ad abbracciare le diverse identita' in un cammino comune di dialogo, di fraternita', di gioia".
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GIORNATA ASSISI: TRADIZIONALISTI,ESCLUSO OGNI RISCHIO SINCRETISMO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 29 ott.
Dopo aver dato ampio spazio agli "allarmi" lanciati negli ultimi mesi da ambienti tradizionalisti che temevano il ripetersi ad Assisi di ambiguita' che potevano esporre Benedetto XVI all'accusa di avallare il sincretismo religioso, il sito "messainlatino.it" da' atto oggi al Pontefice che nel grande raduno interreligioso del 27 ottobre scorso "e' stata esclusa ogni azione che assomigliasse anche lontanamente a una preghiera comune".
"Nel 1986 il beato Giovanni Paolo II aveva usato l'espressione 'stare insieme per pregare'contrapposta a 'pregare insieme', volendo escludere ogni partecipazione formale a qualsiasi culto acattolico", scrive sul sito don Alfredo Morselli ricordando che nel 1986 "purtroppo si verificarono degli atti oggettivamente scandalosi: polli sgozzati sull'altare di Santa Chiara secondo riti tribali e la teca con una statua di Budda posta sopra l'altare della chiesa di San Pietro, che tuttavia - chiarisce - non si possono in alcun modo ricondurre al magistero e alle azioni di Giovanni Paolo II".
"In ogni modo - continua il sacerdote - sembra che Benedetto XVI, onde evitare ogni scandalo abbia voluto togliere ogni possibile equivoco: l'unica volta in cui nel programma ufficiale si parla di preghiera, si afferma 'tempo di silenzio, per la riflessione e/o la preghiera personali', e quindi non comuni". Per don Morselli, "questa attenzione non e' casuale, ma e' suffragata anche da una precisazione del cardinale Raymond Leo Burke, prefetto della Segnatura Apostolica". Un testo, integralmente pubblicata dal sito, che descrive la Giornata di Assisi come "non uno stare insieme per pregare insieme, in modo disparato, col rischio di confondere la fede rivelata soprannaturale, con le 'credenze religiose' umane e naturali, ma un camminare insieme verso l'unica Verita'". "Spesso gli incontri di Assisi - ricorda inoltre il sito che fa capo a tradizionalisti in comunione con la Chiesa di Roma - sono stai messi in contrasto con l'enciclica 'Mortalium animos' che vietava riunioni in cui si potesse pensare che si onora Dio indifferentemente con qualsiasi culto e condannava 'la falsa teoria che suppone buone e lodevoli tutte le religioni, in quanto tutte, sebbene in maniera diversa, manifestano e significano egualmente quel sentimento a tutti congenito per il quale ci sentiamo portati a Dio e all'ossequente riconoscimento del suo dominio'". Ma questa volta i timori erano infondati: "niente, in Assisi III, si oppone agli insegnamenti di Pio XI". Mentre "e' indubbiamente vero - conclude don Morselli - che possono esistere non credenti soggettivamente in buona fede e che, per arrivare alla vera religione, prima bisogna capire che bisogna essere religiosi: oggi poi e' indispensabile confutare gli attacchi portati dall'ateismo aggressivo, che considera la religione un fatto negativo tout-court e causa di violenza".
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sabato 29 ottobre 2011
Assisi 2011, Avvenire: Papa coerente, media troppo distratti. Padre Lombardi: distruzione non è unica strada. Messainlatino: escluso ogni rischio di sincretismo (Izzo)
4 commenti:
Ci siamo trasferiti ad altro indirizzo
:-)
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Il post di don Morselli comunque non è stato gradito dai commentatori ultratradizionalisti di messainlatino, per i quali BXVI adesso è diventato un apostata modernista.
RispondiEliminaOvviamente per i modernisti l'attuale Papa è sempre un oscurantista tradizionalista.
RispondiEliminaLa lotta fra modernisti e tradizionalisti continua a lacerare la Chiesa...
sì. E ne abbiamo pieni i zanetti.
RispondiEliminaBisogna abitarsi a leggere solo i post di MIL: molti commenti - devo dire però che sono sempre i soliti "noti" - sono semplicemente disgustosi. Mi chiedo perchè certa gente non esce definitivamente dalla Chiesa.....
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